ECOSISTEMA FORESTALE DEL
PARCO DELL’ADAMELLO: GESTIONE E TUTELA
Il prodotto legno:
il Contrassegno Forestale e il Tasso di crescita dei boschi
Il taglio del bosco viene spesso interpretato come un’azione negativa nei
confronti della foresta, tuttavia, quando attuato secondo ben definite logiche
selvicolturali si dimostra una condizione necessaria per il mantenimento delle
condizioni di equilibrio dei soprassuoli.
Il taglio dei boschi è comunque regolamentato da rigide normative e soggetto a
controlli rigorosi da parte degli enti delegati.
In Valle Camonica presiede il controllo di tutte le utilizzazioni boschive che
vengono effettuate sia dai soggetti privati che dagli enti pubblici; in
quest’ultimo caso ne presiede anche la verifica finale.
I selvicoltori per meglio specificare questo concetto chiamano il bosco “capitale
legnoso” e i suoi incremennti di volume annuale “interesse sul capitale
legnoso”; in altre parole, effettuando prelievi non superiori agli interessi
naturali sul capitale, non si hanno variazioni di patrimonio.
Vedremo più nel dettaglio le procedure di “contrassegno” quando tratteremo da vicino la
normativa vigente in materia forestale, ed in particolare la Legge Serpieri
(prima legge Forestale Nazionale), e il regolamento Regionale n. 1 del 23
febbraio 1993 (Prescrizioni di Massima di Polizia Forestale).
Il mercato del legno nel Parco, così come in molte valli alpine, appare negli
ultimi anni in grande flessione; a questo fatto contribuisce principalmente la
concorrenza dei legnami provenienti d’oltralpe e/o dai paesi tropicali (minor
costo e migliori qualità tecnologiche), ma soprattutto l’orografia alpina che
non consente l’utilizzo dei soprassuoli a basso costo.
Questo fatto consente di ipotizzare utilizzi alternativi dei soprassuoli, tra cui
anche quello ricreativo e paesaggistico (Usi e Servigi).
La maggior parte della produzione legnosa nel parco si concentra sul legno di
abeta rosso da cui vengono prevalentemente ricavati assortimenti legnosi segati
(tavole, murali, astoni, ecc.); una piccola ma significativa frazione della
produzione viene poi concentrata sul legno di “latifoglia” che viene invece
utilizzato principalmente come combustibile.
L’analisi degli archivi dell’Ufficio Taglio Boschi del Parco dell’Adamello ha permesso di
qualificare un’utilizzazione complessiva, mediamente effettuata negli ultimi
dieci anni, pari a 23.000 mc di legname.
Il dato si scosta fortemente dalle possibilità di utilizzo prescritte nei piani di
assestamento che si attestano oltre i 90.000 mc.
Confrontando
questi dati con la consistenza legnosa dei boschi del parco (1.563.053), si può
comunque facilmente osservare come la possibilità di prelievo di legno dal
bosco corrisponda a circa il 5%; questo valore a tutti gli effetti può essere
considerato il tasso medio di crescita dei boschi nel parco.
Il “rispetto” di questo valore garantisce il mantenimento delle condizioni di
equilibrio dei soprassuoli pur consentendo la possibilità di utilizzarli per
l’ottenimento del legname.
I tagli vengono solo in rari casi effettuati secondo criteri eminentemente
produttivi mentre sempre di più, vengono adottati sistemi di taglio che
cerchino di valorizzare la biodiversità dei soprassuoli con tutti i benefici
che ne conseguono (autoequilibrio dei soprassuoli e dei versanti).
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