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GLI ECOSISTEMI FORESTALI DEL PARCO DELL’ADAMELLO lntroduzione Nei territori del parco sono presenti numerosi tipi di ecosistemi forestale ognuno dei quali legato a caratteristiche specifiche dell’ambiente; senza entrare nel dettaglio analitico dei singoli tipi è possibile effettuare una “macroclassificazione” degli stessi facendo riferimento all’orizzonte montano in cui sono rilevabili (ecosistemi forestali montani). Questo “artificio descrittivo”, peraltro comune quando sì descrivono gli ecosistemi delle valli alpine, è ricollegabile alla situazione orografica dei versanti del parco che presenta un “salto altitudinale” di oltre 3.000 m (dai 390 m s.l.m. in comune di Breno ai 3539 m s.l.m. della vetta dell’Adamello). Nella trattazione specifica possiamo descrivere cinque unità ecosistemiche all’interno delle quali sono a loro volta individuabili ecosistemi specifici, ricollegando il discorso al paesaggio forestale (influsso antropico). 1. Il paesaggio forestale del fondovalle (350-500 m s.l.m.): le aree antropizzate 2. Il paesaggio forestale dell’orizzonte submontano (500-1.000 m s.l.m.): i boschi misti di latifoglie e conifere
3.Il paesaggio forestale dell’orìzzonte montano (1.000-1.600 m s.l.m.)
4. Il paesaggio forestale dell’orizzonte subalpino (1.600-2.000 m s.l.m.)
5. IL paesaggio forestale dell’orizzonte alpestre (oltre i 2000 m s.l.m.)
Si tratta in sostanza di ecosistemi forestali ovvero, strutturatesi in uno spazio tridimensionale formato da suolo, soprassuolo e spazio aperto. In questi ecosistemi La produzione di sostanza organica primaria (vegetale), varia in quantità e qualità secondo la densità e l’età del soprassuolo arboreo e i bioritmi delle popolazioni animali dipendono in maniera forte dall’elemento “albero”. Questo fatto è rilevabile solo in parte negli ecosistemi antropizzati del fondovalle e in minima parte in quelli alto-alpini “di arbusteto”, “di cespuglieto” e “di vegetazione ipsofila discontinua”, che presentano una minore variabilità di composizione essendo per definizione bidimensionaii (l’elemento soprassuolo è ridotto ai minimi termini). L’albero ogni anno accurnula una parte di biomassa (accrescimento legnoso), in relazione alla propria respirazione (fotosintesi), e tutto questo genera dei complessi cicli dinamici che coinvolgono anche gli animali presenti nella biocenosi: alcuni di essi in maniera diretta (consumatori primari; erbivori), altri in maniera indiretta (consumatori secondari; carnivori). La presenza di vegetazione arborea rappresenta anche un importante fattore d’inerzia nelle vicende che riguardano l’ecosistema, perché è costituita da materiale longevo (legno) e mantiene pressoché invariata nel tempo la propria forma. In sostanza si può affermare che la fotosintesi produce grosse quantità di “materia organica verde” il cui eccesso viene utilizzato dai consumatori primari che costituiscono La base delle cosiddette catene alimentari; i consumatori primari costituisco l’elemento di riferimento per quelli secondari e così via. Questo rapporto di interdipendenza viene attuato secondo precisi rapporti di equilibrio vegetali-animali e animali-animali (esplosioni demografiche di una popolazione animale sono sempre seguite da forti regressioni dovute alla sovrapposizione nelle catene alimentari). L’ecosistema forestale è quindi un sistema complesso in cui il bosco costituisce il naturale “rifugio” per gli animali, che da lui dipendono nella stessa misura in cui il bosco dipende da loro (biocenosi) |
pozza d'Arno Arno Benedetto Avio Baitone lago di Campo Saviore dell'Adamello Valsaviore |