CERVO


(Cervus elaphus)




Camoscio Capriolo ungulati Stambecco



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dalla lezione del 19-9-01 del dott. L. Pedrotti ad aspiranti GEV
e dal volume.............

IL CERVO (Cervus elaphus)

Distribuzione e storia: diffuso in tutta Europa con la sotto­specie hippelaphus, è presente soprattutto in Austria, Germania e paesi dell’Est.
In Italia si trova sull’arco alpino, soprattutto nel settore centro-orientale; abitava un tempo anche le foreste della pianura e dell’Appennino ma diminuì gradatamente, sino alla scomparsa, nei secoli passati a causa delle modifiche ambientali, dell’intenso sfruttamento agro-silvo-pastorale e della caccia sfrenata.
I pochi nuclei esistenti nell’Italia peninsulare derivano tutti (con l’eccezione dei circa 5O Cervi del Bosco della Mesola, residuo dei Cervi della Padania) da operazioni di reintroduzione (particolarmente interessante quella in atto dal 1972 nel Parco d’Abruzzo).

In Sardegna e in Corsica è presente una sottospecie locale, il Cervus elaphus corsicanus.
Morfologia: il peso (intero) varia nei maschi adulti, secondo le zone, dai 150 ai 250 chilogrammi; particolarmente grossi sono i soggetti dell’Europa orientale che raggiungono anche i 350 chili.
Le femmine sono di circa un terzo più leggere.
L’aumento di peso si riscontra in media sino agli 8—l0 anni restando più o meno costante sino ai 12—14 quando inizia il regresso, dovuto anche a difficoltà nella masticazione per usura dei denti.
La statura e la taglia possono dare indicazioni ai fini della determinazione in natura delle differenti classi di età.
Nel maschio sino a 4 (-5) anni il collo è sottile, eretto, portato quasi verticalmente; la testa è appuntita, stretta, con orecchie lunghe e si trova al di sopra della linea dorsale, diritta.
Il corpo è snello e l’altezza delle zampe anteriori è maggiore della profondità del torace.
Poi nan mano il collo si irrobustisce e il pontamento diventa più fiero; dai 5 ai 1O anni il corpo è più tozzo, il collo viene portato obliquamente, la testa è vicina alla linea del dorso; il garrese è evidente, la criniera e la giogaia sviluppate; l’altezza delle zampe è pari alla profondità del torace e il peso dell’animale grava maggiormente sugli arti anteriori.
Dai 10 anni il corpo è massiccio, il collo, spesso, è portato orizzontalmente e la testa, di forma triangolare, resta al di sotto della linea dorsale; il garrese appare prominente, mentre la groppa pende fortemente. La criniera è abbondante; l’altezza sulle zampe è minore della profondità del torace.

Nella femmina fino a 2—3 anni, la testa è conica, con orecchie corte e collo di deboli dimensioni; a 4 anni è raggiunta la statura massima; a 5 il petto è abbastanza profondo mentre il ventre resta concavo.
La testa è allungata, le orecchie lunghe, l’arcata orbitaria preminente. Il collo è diventato lungo e ispessito.
A partire dai 6 anni il profilo del collo si appiattisce, la testa sembra smagrirsi e l’arcata orbitaria è sempre più prominente.
A 12 anni la femmina assume l’aspetto tipico della vecchiaia, il ventre è abbassato e così pure il collo, le orecchie sono tenute piegate.
L’animale diventa sempre piu’ magro, il collo sempre più sottile.

Il mantello è d’estate di un colore rosso-fulvo, grigio bruno in inverno; i cerbiatti presentano macchie bianche su un fondo rossiccio scuro.
La formula dentaria del Cervo adulto è la seguente:

O 1 3 3 / 3 1 3 3 = 34 denti

sono cioè presenti, a differenza degli altri Artiodattili visti sinora (Camoscio – Stambecco - Muflone), anche 2 canini nel mascellare superiore; questi canini, conservati anche come trofeo vengono chiamati col nome di ”fior di giglio” e sono presenti in entrambi i sessi, quantunque di dimensioni più ridotte nelle femmine.

Esaminiamo i denti della mandibola:

alla nascita il cerbiatto ha tutti gli incisivi da latte sulla mandibola; dal secondo al quarto mese spuntano canini e premohani da latte, mentre il primo molare definitivo appare dal quarto al quinto mese, il secondo a 12 mesi e il terzo da 18 a 28.
Interessante l’esame del terzo premolare che nel cerbiatto ha 3 lobi mentre oltre due anni 2 (i premolari vengono cambiati nel periodo compreso tra il 27 e il 30 mese).
I molari hanno spigoli evidenti nei soggetti giovani: quando non sono più evidenti nel primo molare, il Cervo ha più di 8 anni; a 10 anni scompare la fessura nella parte anteriore del primo molare; a 12 nella posteriore; a 14 anni nella parte anteriore del secondo molare e a 16 in quella Posteriore.

L’esame della dentizione è utile per la determinazione dell’età, che nei Cervidi non si puo’ basare in pratica sullo sviluppo del trofeo, che ha un andamento notevolmente irregolare.

I palchi sono un attributo dei maschi; iniziano a crescere nell’aprile dell’anno che segue la nascita, si liberano dal velluto durante la tarda estate e in autunno hanno l’aspetto di due daghe, senza ramificazioni.
Il Cervo di 1 anno compiuto, di prima testa, viene chiamato fusone, i suoi palchi sono anche privi di rose per cui non si possono confondere i fusoni dì prima testa con quelli di seconda, scadenti da eliminare in una caccia ben condotta.
I migliori Cervi di 1 anno possono presentare una piccola ramificazione, cioè una forca, alta, ovvero la loro cima sembra smussata e le punte incurvate.
In primavera i Cervi perdono i palchi; i maschi vecchi per primi, a fine febbraio, i più giovani dopo, in marzo, aprile.

A fine luglio, agosto i palchi si liberano dal velluto e presentano inizialmente un colore molto chiaro per poi diventare giallo bruni o bruni nerastri, con la punta bianca, liscia dei pugnali.
Un buon Cervo di seconda testa (2 anni) deve avere 4, meglio 6 punte, naturalmente con aste anccna sottili; la terza testa dovrebbe presentare 8 punte, preferibilmente con forche superiori.
In generale si considera che i trofei migliori, d’avvenire, siano quelli che visti di fianco si inscrivono in un quadrilatero (il rettangolo meglio del trapezio) piuttosto che in un triangolo.
La quarta testa deve avere almeno 10 punte con preferenza per quelle con corona.
Le migliori quinte teste hanno 12 punte con presenza dell’ago.
Il numero di cime non aumenta di norma dopo i 6-7anni; termini usati (ago, asta ecc) trovano spiegazione nella Fig. 2 in cui sono indicate la denominazioni delle varie parti di un palco dl Cervo adulto.

La lunghezza dell’asta (o stanga) varia da 60—70 cm. a 1 metro e più, con circonferenza alla base di I5 cm e oltre.
Le superficie del palco di solito non è liscia ma cosparsa di rilievi a forma di goccioline, chiamati perle, numerose e rilevate soprattutto nella parte basale.
Le perle sono separate da scanalature longitudinaia ben marcate note come solchi.

Un metodo per stabilire l’età del cervo è quello di Ulrich :
consiste nel misurare il diametro degli steli ossei, nel punto più stretto, farne la media a moltiplicare per 10. Il risultato viene diviso per l’altezza esterna media degli steli, valutato con l’approssimazione del millimetro. Se il risultato è tra 9 e 16 corrisponde all’età del Cervo; se è inferiore a 9 si sottrae un anno per avere l’età; se è superiore a 16 si sottraggono 2 anni.


pino cembro


"larasì"


"malì"


alta val Malga


Baitone

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