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sentiero degli invasi idroelettrici



DIGA DEL LAGO D'ARNO

dall'inventario della "Società Generale Elettrica dell'Adamello" - 1930 -

La costruzione della diga che è del tipo a gravità venne iniziata nell’anno 1910 adottando un tipo di muratura a blocchi irregolari di medie dimensioni con abbondante uso di malta di cemento confezionata con sabbia naturale ricavata dal Lago:
in questo primo anno vennero costruiti circa 2000 mc. di muratura.

Nel successivo anno 1911 venne constatato in posto e a mezzo di prove di gabinetto, che le malte non avevano fatto la necessaria presa e non presentavano garanzia sufficiente di resistenza a causa delle peculiari deficienze e difetti della sabbia usata.

Per il che si rese necessaria la quasi totale demolizione della muratura eseguita e l’adozione di provvedimenti atti a dare risultati di più sicura riuscita e resistenza della massa muraria:
principale fra questi provvedimenti l’abbandono completo della sabbia naturale del Lago e la sua sostituzione con sabbia artificiale ottenuta colla frantumazione meccanica della tonalite (granito) e della diorite, le due rocce costituenti quasi esclusivamente le sponde della conca del Lago.

Queste due qualità di roccia, di peso specifico, compattezza e resistenza notevolissime vennero usate in modo esclusivo come materiale murario in blocchi di grosse dimensioni, in generale da 1/3 a 1 mc. di volume, riservando per il paramento a valle l’uso della sola tonalite.
Questi materiali e queste modalità di costruzione vennero usati per la costruzione di tutto il corpo della diga.

Ripresa nel 1911, la costruzione venne proseguita regolarmente fino ai primi di Agosto del 1914 epoca alla quale la grave crisi prodotta dall’inizio della guerra induceva a sospendere ogni attività di costruzione, sospensione che si protrasse fino a tutto il 1915.

Nella stagione lavorativa 1916, allo scopo di aumentare l’efficienza degli impianti per la fornitura di energia elettrica quasi totalmente adibita alla produzione di materiale bellico, e malgrado le difficoltà numerose sia di approvvigionamento materiali e di mano d’opera, che locali per l’ubicazione in zona delle operazioni, il lavoro di costruzione veniva ripreso e continuava fino al completamento della costruzione, secondo i criteri del progetto 12 Maggio 1914 a firma Ing. Gaetano Carminati e successive modificazioni, raggiungendo colla sommità della diga la quota 1816.90 corrispondente a m. 27,50 sul livello normale del Lago.

Non essendo stati eseguiti scaricatori di superficie di nessun genere o altri manufatti atti a contenere il massimo livello d’invaso al di sotto della quota indicata, il ciglio superiore della diga funzionava da sfioratore: tali condizioni si mantennero fino a tutto l’anno 1924.

In base ai provvedimenti ed alle nuove norme di sicurezza adottate dal Ministero LL. PP. in seguito al crollo della Diga del Gleno, si rese necessaria la revisione dei calcoli di stabilità della diga;
in conseguenza dei risultati le Autorità Tecniche Superiori imposero la costruzione di uno sfioratore laterale, di alcune bocche di alleggerimento del serbatoio e di una soprastruttura alla diga, di cui sarà detto in seguito, aventi lo scopo di eliminare la tracimazione delle acque sopra la diga, e di ottenere una migliore resistenza alla spinta idrostatica e dei ghiacci:
modificazioni ed opere contenute nel progetto 21 Marzo 1925 a firma dell’Ing. Giuseppe Gavazzi.

Queste opere aggiuntive vennero iniziate nello stesso anno 1925 e portate a termine completamente nel 1927.

Dati principali:

Disposizione planìmetrica ad arco di cerchio, col raggio di m. 300;
altezza massima di ritenuta utile 27,50;
altezza massima sulle fondazioni m. 33 circa;
altezza del franco e della soprastruttura m. 3.90;
larghezza in sommità m. 4.10;
livello normale del lago m. 18;
Sviluppo in cresta m. 159.
Volume complessivo mc. 22.100.

La sezione adottata è quella del Crugnola con qualche modificazione non molto notevole.

Il paramento a monte nella parte più profonda e fino alla quota 1794,00 è a forma di arco circolare con raggio di m. 48 la cui corda ha la pendenza massima del 34 %circa;
indi fino alla quota 1804,40 è rettilineo con scarpa del 12%;
infine nella parte superiore è verticale.

Il paramento a valle ha la scarpa del 100 % fino alla quota corrispondente al livello naturale del lago dove una risega larga in. 1.50 forma un irrobustimento della sezione;
al disopra della risega fino a quota 1795,05, la scarpa è del 63 %, indi del 57 % circa, fino alla quota 1807,75, dove si inizia il raccordo circolare col paramento verticale della sommità.

Il paramento a valle è tutto di grossi conci di tonalite a corsi regolari a bugnato, disposti a gradini, colle connessure sigillate.

Il paramento a monte è di grossa muratura senza regolare disposizione di pezzi e stilato nelle giuntura.

La cresta del corpo principale della diga è stata portata alla quota 1817,20.

Sopra questa, a mezzo di pilastri larghi m. 1,20, sporgenti a sbalzo a monte ed a valle per cm. 50 sostenuti da mensoloni, vennero create e coperte con volti ribassati N. 33 luci aperte e N. 4 cieche, larghe m. 3, alte m. 0.60 all’imposta del volto.

Le luci aperte hanno lo scopo di sfogare improvvisi eccezionali afflussi oltre quelli scaricabili collo sfioratore e eventuali ondate prodotte da forti venti.

Al disopra di questo sistema di pilastri e volti, la struttura prosegue fino alla quota 1820,80: spianata con lastricato regolare e coronata a valle da grossa cornice in aggetto.

Tutta la soprastruttura ha le facciate di calici regolari di granito con stilatura dei giunti.

Sui due cigli, a monte ed a valle, della cresta, corre un parapetto formato da pilastrini di granito e tubi di ferro orizzontali.

Il paramento a monte è protetto da manto Lévy formato da una serie di voltini semicircolari coll’asse parallelo al paramento stesso, con diametro interno di m. 1,70:
spessore alla base m. 0,35 e in Sommità m. 0,18.
I voltini sono di calcestruzzo di cemento e la superficie esterna a contatto d’acqua è protetta da intonaco liscio di cemento. (vedi fig. 5).

Al piede i voltini, appoggiati su gradoni di muratura e calcestruzzo fondati sulla roccia, sono intercomunicanti.
Le filtrazioni attraverso le pareti si raccolgono in una camera ricavata sotto il piede della diga nel punto più profondo, completamente rivestita di calcestruzzo intonacato col fondo a quota 1781,30 e si scaricano a valle della diga a mezzo di un cunicolo scavato nella roccia al disotto delle fondazioni della diga, colla sezione di circa m. 1,50 x 1,80, lungo m. 34.

In sommità e cioè a quota 1816,55 i voltini del manto sono coperti da soletta di cemento armato:
una botola aperta nella soletta in corrispondenza di ciascun voltino ne permette l’ispezione:
le botole di m. 0,40 x 0,40 sono provviste di sigillo di cemento.

Il manto copre una superficie di mq. 3080 corrispondenti a circa mc. 1250.
Contro il paramento a monte della diga, in uno dei voltini del manto, è installato un limnimetro a segnalazione elettrica di livello su quadrante posto nella Centrale di Isola.
La segnalazione ha inizio a m. 11.50 sul livello normale e giunge al livello di massimo invaso con una escursione quindi di m. 16.

Sfioratore laterale e bocche di alleggerimento:

Sulla sponda sinistra del Lago, circa m. 60 a monte della diga, è costruito lo sfioratore lungo m. 48,20, formato da un muro di pietrame e malta di cemento, dello spessore di m. 1 in testa, scarpa verso il lago 10%, verso monte 25 %, col ciglio superiore alla quota 1816.90, disposto a soglia sfiorante inclinata verso l’esterno, formata da regolari lastre di granito e raccordo di cemento lisciato.

A tergo dello sfioratore è ricavato, mediante scavi di roccia a mezza costa, il canale di scarico delle acque di sfioratura con fondo e parete contro roccia di calcestruzzo con intonaco lisciato:
il fondo ha la pendenza media del 2 % con cinque gradini alti in media cm. 15.
La sezione del canale, di forma trapezia, ha un minimo di larghezza sul fondo di m. 1,55 ed un massimo di m. 3,30 in corrispondenza dell’estremo a valle dello sfioratore e un’altezza da m. 1,25 a m. 3,05.

Alla testata del canale, di fianco allo sfioratore, è aperta una bocca della luce di m. 1,35 colla soglia a quota 1815,67, munita di paratoia comune di legno con intelaiatura di ferro e semplice manovra a mano;
il lembo superiore della paratoia, chiusa, ha la stessa quota dello sfioratore e porta quindi la lunghezza di questo a m. 49,55.

Il canale di scarico si prolunga verso valle per una lunghezza di m. 13,50 allargandosi fino ad un massimo di m. 4,20.
Nel muro sul lato destro sono aperte tre bocche della luce di m. 1,50 X 2,00 cadauna, con interasse di m. 3,50 e soglia a quota 1813.67.

Sono provviste di paratoia metallica scorrente in incastri di ferro e sono manovrate a mano e a motore elettrico col comando a distanza dall’abitazione del guardiano;
un dispositivo di arresto a fine corsa interrompe automaticamente il funzionamento del motore.

Gli apparecchi di manovra sono racchiusi in una cabina di profilati e lamiera di ferro, pareti di legno, serramenti di ferro e vetri, coperta da tetto a quattro falde pure di ferro e legno con cartone catramato; dimens. della cabina m. 12 x 3, altezza all’imposta del tetto m. 3.

Le tre bocche descritte hanno l’ufficio principale, dovendo rimanere costantemente aperte dal 10 Dicembre al 30 Aprile, di garantire che in detto periodo di tempo il pelo d’acqua non superi la quota della loro soglia perchè la eventuale spinta del ghiaccio contro la diga sia applicata in un punto che i calcoli di stabilità hanno indicato sufficientemente resistente.

Secondo scopo delle bocche è quello di concorrere collo sfioratore allo smaltimento delle piene eccezionali che sopravvenissero a bacino pieno, supposte, secondo le prescrizioni ministeriali, in circa mc. 56 al minuto secondo.

Al canale di scarico sopra descritto fa seguito una galleria in roccia della sezione di m. 3.70 x 2.50 lunga m. 57 che porta le acque a valle della diga nell’alveo dell’antico emissario del Lago:
ai due estremi la galleria è sistemata con portale ad arco ribassato e spalle di muratura e calcestruzzo.

Si accede alle bocche di scarico e allo sfioratore da una stradetta che parte dalla testata sinistra della diga, sostenuta da muro di pietrame con parapetto di ferro verso il lago.


diga (aprile)


diga: coronamento


diga (ottobre)


diga


interno lago vuoto


pompe svaso -1951-

riconoscibili, da sinistra:
- Martì Cè (?) - Achille Pelosato (?) - Mario Pelosato (?)
- Albertelli (Cagiani) - Maffeo Pasinetti (Fìo) - Silvio Galbassini -


diga e lago


diga e pompe recupero


lago


lago e diga


diga lato monte

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Last updated 18.10.2007