Appunti di: Anna Bonettini Parco dell’Adamello (28-09-01)
ECOLOGIA
(dal greco oikos=casa e logos=discorso, trattazione, studio)
Come conoscenza dell’ambiente naturale, l’ecologia ha sempre rivestito un ruolo fondamentale
nella vita dell’uomo, sin dalle società primitive.
Le conquiste tecnologiche ci fanno sentire sempre meno dipendenti dall’ambiente naturale per
le nostre necessità quotidiane ma l’energia, i materiali, i processi
fondamentali di mantenimento della vita come i cicli dell’ acqua e dell’aria si
basano, oggi come sempre, su equilibri degli ambienti naturali.
L ecologia, come tutte le scienze, ha conosciuto uno sviluppo graduale, anche se discontinuo.
Aristotele, Ippocrate, Plutarco sono solo alcuni tra i filosofi greci che si sono occupati
di temi ecologici.
Il termine Ecologia è però, molto recente: il primo a proporlo, su basi scientifiche, è
stato un biologo tedesco, Ernst Haeckel, nel 1869.
La prima drastica distinzione effettuata tra Ecologia Animale ed Ecologia Vegetale è stata
superata negli anni, qrazie agli studi effettuati sulle comunità biologiche,
sulle catene alimentari, sulle reti trofiche. Questi studi hanno contribuito a
stabilire le basi teoriche dell’Ecologia Generale.
Prima degli anni 70 l’Ecoloqia era considerata una branca della Biologia. Oggi, nonostante
le sue radici fondamentali siano ancora, ovviamente, da ricercarsi nella Biologia, l’Ecologia viene riconosciuta
come una nuova disciplina, basata su processi chìmico-fisici, biologici, sociali.
L’ECOLOGIA è, secondo:
HAECKEL, 1869:studio delle relazioni tra gli organismi e l’ambiente.
ELTON, 1927: studio scientifico della storia naturale.
ODUN, 1963: studio della struttura e della funzione.
ANDREWARTA,1961: studio scientifico della distribuzione e
dell’abbondanza degli organismi.
KREBS, 1985: studio scientifico delle relazioni.
che determinano la distribuzione e l’abbondanza degli organismi (Dove? Quanti?
Perchè?).
Per noi l’Ecologia è lo studio delle relazioni che intercorrono tra gli organismi
e il loro ambiente.
Le due branche in cui si suddivide l’Ecologia ne distinguono gli indirizzi:
l’AUTOECOLOGIA Studia i rapporti fra l’individuo ed i fenomeni ambientali di
tipo fisico energetico, mentre la SINECOLOGIA si interessa degli aggregati
degli individui nei loro rapporti con altre società di specie o popolazioni
differenti, ranpresentando essenzialmente la sociologia biologica.
FATTORI ECOLOGICI
Fattori edafici e pedologici.
Fattori climatici. (temperatura, precipitazioni, venti, luce).
Fattori bioticì (interazioni).
Fattori topografici (altitudine, esposizione).
agiscono su tutti gli ecosistemi, modificandone la struttura e composizione.
Luce, temperatura, acqua, ossigeno, sali
minerali sono fattori ecologici importanti sulla terraferma. Luce, temperatura,
salinità, pressione, ossigeno, sali minerali sono fattori ecologici importanti
in ambienti acquatici.
In base al grado di tolleranza, una serie di termini che usano il prefisso steno—,
nel significato di “stretto” ed euri—, nel significato di “ampio” , sono
divenuti usuali in ecologia:
stenotermo — eritermo (temperatura)
stenoidrico — euriidrico(acqua)
stenoalino — eurialino(salinità)
stenofago — eurifago (cibo)
stenobato — euribato (pressione)
stenoecio — euriecio (habitat)
In una specie stenoecia (in questo caso stenoterma) il minimo, l’optimum e il
massimo sono molto vicini. Quindi, un modesto cambiamento di temperatura (che per
una specie euriterma avrebbe un minimo effetto) si rivela spesso critico.
L’evoluzione di stretti intervalli di tolleranza potrebbe essere considerata
una forma di specializzazione, che si risolve in una maggiore efficienza a
spese dell’adattabilità e contribuisce ad incrementare la diversità della
comunità nel suo insieme.
HABITATAT
L’habitat di un organismo è l’ambiente naturale in cui esso normalmente vive
Si è detto in precedenza che lo spazio fisico nel quale vive una biocenosi costituisce
il biòtopo; l’habitat è quindi la somma dei biòtopi in cui un organismo può vivere in quanto
possiede tutti i requisiti necessari alla vita dello stesso.
Ogni habitat è caratterizzato dai suoi particolari aspetti fisici e chimici, e dalla struttura
della vegetazione. Così, ad esempio, l’habitat dell’aquila reale sono le zone
montagnose poste al di là del limite degli alberi sotto il livello delle nevi
perenni, il koala vive esclusivamente nell’habitat costituito dalle foreste di
eucalìpto dell’Australi orientale, l’habitat del castoro di montagna è
costituito da fitti boschi in prossimità dell’acqua, gli scoiattoli hanno un
habitat arboreo, le talpe un habitat sotterraneo.
La POPOLAZIONE è un gruppo di organismi della stessa specie (individui che possono potenzialmente
incrociarsi fra di loro producendo progenie fertile e pertanto possiedono un
patrimonio genetico comune) che occupano lo stesso spazio nello stesso periodo
di tempo (interagiscono fra loro nello spazio e nel tempo), condividono uno
stesso ruolo funzionale (ossia una medesima nicchia ecologica) e reagiscono in
modo simile allo stimolo dei fattori ambientali; formano un sistema biologico
dotato di propri meccanismi di controllo.
Una COMUNITA è un’associazione di popolazioni di specie diverse che hanno lo stesso
habitat, legate tra loro, direttamente o indirettamente, attraverso una varietà
di interazioni. Caratteristiche di una comunità sono la diversità biologica,
vale a dire il numero delle specie che vivono in un dato habitat. il numero di individui
di ciascuna specie (abbondanza relativa) e la loro dispersione
nell’habitat. Queste caratteristìche sono influenzate dall’azione combinata di
vari fattori:
— la piovosità, la temperatura, la composizione del suolo e altre caratteristiche geochimiche e
climatiche dell’habitat;
— il tipo e la quantità di cibo e di altre risorse disponibili;
- gli adattamenti anatomici, fisiologici e comportamentaii, grazie ai quali i componenti di una specie sono
in grado di sfruttare determinate risorse;
- le interazioni tra le diverse specie presenti nell’habitat.
NICCHIA ECOLOGICA
In un dato habitat ogni specie occupa una sua nicchia ecologica, che non è
semplicemente un luogo ma un modo di vita, un ruolo, e comprende tutte le
condizioni fisiche, chimiche e biologiche di cui la specie necessita per vivere
e riprodursi (luce, anidride carbonica, ossigeno acqua e sostanze nutritive,
temperatura, tipo di cibo, predatori, specie che competono per le stesse
risorse).
Le specie, in genere, occupano nicchie tanto più diverse quanto più diverse sono le loro
abitudini alimentari e ciò perché in questo modo viene a mancare un importante
fattore di competizione.
Vi sono specie chiamate specìaliste e altre generaliste. Le prime hanno nicchie limitate,
possono vivere in un solo tipo di habitat, si nutrono di un solo tipo di cibo e sono molto sensibili alle
variazioni dei fattori ambientah e climatici. Ne sono esempio il panda gigante
della Cina e il koala australiano, che si alimentano esclusivamente di piante
di bambù ed eucalipto rispettivamente. Sulle Alpi stenofagi sono il
capriolo, la donnola, l’ermellino.
I generalisti sono gli organismi che hanno nicchie ampie e grande capacità di adattamento.
Sono specie generaliste le mosche, gli scarafaggi, i ratti, gli esseri umani.
Negli ambienti in cui le condizioni si mantengono costanti nel tempo, come le foreste pluviali, sono
avvantaggiati gli specialisti mentre i generaltsti, essendo più
adattabili sono favoriti negli ambienti soggetti a repentini cambiamenti. Eurifagi
alpini sono la martora, la faina, il tasso, la volpe.
Talora una specie occupa, nei diversi stadi della sua vita, nicchie diverse; basti
ricordare, ad esempio i numerosi stadi larvali degli insetti che si
sviluppano attraverso la metamorfosi. Inoltre la stessa specie può occupare
nicchie diverse in regioni diverse.
Spesso un organismo riveste più di un ruolo
entro la comunità. Per esempio la tartaruga azzannatrice è un predatore di
giovani tartarughe acquatiche, ma è anche un saprofago: si ciba cioè, di resti
di animali morti che non ha ucciso.
La nicchia ecologica è un ipervolume, dove ogni dimensione rappresenta una
variabile ambientale è uno spazio ecologico a n dimensioni (Hutchinson).
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stambecchi in Val Salarno 9 ottobre 2001
corno di Salarno 9 ottobre 2001
stambecchi in Val Salarno 9 ottobre 2001
lago Pantano
stambecchi in Val Salarno 9 ottobre 2001
malga Lavedole
malga Lavedole
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