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FABREZZA 1435 m s.l.m.- SALARNO 2075 m s.l.m.

tempo di percorrenza: 2 ore

dislivello: m 625

Si parte da Fabrezza, si segue il segnavia n° 14: é una mulattiera larga circa 3 m che può essere percorsa anche da fuoristrada (il traffico con mezzi è comunque vietato e la strada è normalmente chiusa da una sbarra).

Il primo tratto d strada passa prima sotto e poi sopra la nuova vasca di carico delle centralina idroelettrica Fabrezza-Brata.

Dopo un centinaio di metri si attraversa il torrente Salarno con un ponte in ferro-cemento, a schiena d'asino,(questo ponte, ora, è così fatto, anche se in origine era piano: negli anni settanta, una valanga lo ha schiacciato contro il torrente; sono state riutilizzate le travi in ferro deformate, montandole rovesciate, rispetto alla prima utilizzazione).

Aggiornamento anno 2003: ora il ponte è stato rifatto "normale".

Si sale quindi il gradone glaciale, percorrendo numerosi tornanti; segue un tratto meno ripido, dove è ubicata anche la lapide a ricordo di Anselmo Ronchi (1965) (quota circa 1650 m s.l.m.), fino al bivio del sentiero per il lago Bos (segnavia 87b - appena prima, sulla nostra destra scende un torrentello - l'emissario del laghetto di Bos - e la strada lo attraversa con un ponticello).

Si riattraversa di nuovo il torrente Salarno su un ponte (di recente costruzione - 2003 -), si passa in fregio alle baite (rifatte recentemente) della malga Macesso di Sotto (1735 m s.l.m.) ed il sentiero ridiventa ripido; dopo l'attaversamento di un ruscello si incontrano un paio di tornanti, quindi, dopo aver oltrepassato due torrentelli (valli del Coppo), si raggiunge, alla nostra destra, la baita (ammodernata recentemente) della malga Macesso di Sopra (1935 m s.l.m.).

Ora c'è un breve tratto quasi pianeggiante, poi siamo in vista della diga di Salarno e di tutti i fabbricati annessi, con di fronte, nel lato opposto della valle, il lungo fabbricato, ormai dismesso - fin dai primi anni '90 - che costituiva le stazioni motrice e di rinvio delle funivie Fabrezza-Macesso e Macesso-Salarno e il relativo alloggio del teleferista.

La strada a questo punto si sposta ulteriormente sulla nostra sinistra e, dopo aver superato un lungo muro di sbarramento - costruito con corsi regolari di bolognini in granito - che costitusce la "diga di Macesso", che attraversa tutta la valle ed aveva lo scopo di trattenere il limo e la sabbia evacuati dagli invasi del Dosazzo e di Salarno, costeggia una piana di notevoli dimensioni: l'ex lago di Macesso.

Fino al 1935 in questo piano esisteva un lago naturale (lago di Macesso, ancora segnato su qualche carta topografica non aggiornata, era poco profondo); esso è stato riempito completamente di sabbia e limo fatto fuoriuscire artificialmente ed idraulicamente, sia dalla piana del Dosazzo (circa 1,2 milioni di metri cubi), sia dal lago Salarno (oltre 500 mila metri cubi)

Al termine della piana del Dosazzo venne costruita la dighetta di sbarramento ora esistente, quindi, partendo da valle del gradone glaciale di Salarno, fu scavata una galleria (si vede l'imbocco) che raggiunse il fondo della piana alluvionale del Dosazzo ed attravesrso di essa si fece defluire più di un milione di metri cubi di sabbia, ottenendo l'attuale invaso del lago Dosazzo.

Questa operazione, nei progetti della Società Adamello avrebbe dovuto concludersi anche con la costruzione di una diga vera e propria, la quale oltre a contenere le acque della Val Salarno, sarebbe stata allacciata ad una prevista presa in alta Valle Adamé; l'avvento della seconda guerra mondiale non permise la sua realizzazione.

Sempre in questo ex lago di Macesso furono scaricati anche mezzo milione di metri cubi di sabbia provenienti direttamente dal lago Salarno, allo stesso modo, idraulicamente, per aumentare la capacità di invaso del lago stesso, negli anni 1936-37.

Dopo aver costeggiato l'ex lago di Macesso, la mulattiera sale con dei comodi tornanti fino alla quota della diga di Salarno (2070 m circa); lungo i tornanti si vedono alcuni fabbricati degli impianti idroelettrici; l'utilizzo delle acque del lago di Salarno fa parte di un interessante sistema idroelettrico denominato "sistema del Poglia" che interessa le valli: Baitone, Miller, Salarno, Adamé, lago d'Arno e Valcamonica (S. Fiorano)
("diga Salarno").


centrale di Salarno


lago Dosazzo


malga Macesso di sotto


lago Dosazzo vuoto


alla malga Dosazzo


malga Macesso di sopra





Valle di Salarno
da Macesso verso il basso


piana di Macesso


lago Macesso
(prima dei lavori idroelettrici)





chiesetta di S. Barbara


malga Salarno


Salarno

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Last updated 10.7.2007