1999

Ghiacciaio Salarno


1999

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lineamenti meteorologici per l'arco alpino ricerca glaciologica

Val Salarno Escursioni a Salarno Valsaviore


Alla testata della Valle di Salarno è situato il più esteso conoide di rimpasto glaciale sito nel territorio regionale: 11 ettari


DESCRIZIONE



Osservazione anno 1999 - del 15 settembre -

estratto da:
Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria vol.23 (2) 2000 - pag.218

Prosegue incessante la perdita di massa.
L'unghia terminale, sollevata e appiattita, ma assestata all'incirca sulle posizioni dello scorso anno, risulta alimentata da un sempre più stretto corridoio lungo il quale si concentrano gli ormai ridotti flussi provenienti dal soprastante Pian di Neve.

Vedere foto.

Viene ora descritta la situazione dopo le osservazioni del 1996

- dalla relazione del febbraio 1997 del Servizio Glaciologico Lombardo -

L'effluenza principale che aggetta sulla Val Salarno e il conoide ad essa sottostante mostrano quest’anno rilevanti modificazioni morfologiche che costituiscono la sintesi del periodo decennale di calo degli accumuli verificatosi sui pianori superiori del Ghiacciaio dell’Adamello. La piccola effluenza del Corno di Salarno appare invece stazionaria per potenza e dimensioni.

L'effluenza sospesa e seraccata presenta caratteri morfologici e dinamici pressoché immutati rispetto a quanto rinvenuto nelle osservazioni degli ultimi anni. L’attività di crollo sembra essersi notevolmente diradata, anche se si è avuto comunque almeno un episodio di vaste proporzioni.

L’effluenza appare in fase di ulteriore e drastico dimagrimento. A conferma di quanto ipotizzato nei tre anni precedenti, il settore destro-idrografico della lingua si è ritirato molto in alto, per effetto della completa emersione delle rocce del substrato che, sino alla stagione passata, formavano qui solo una vasta finestra centrale. Si è cosl ricreata quella seconda fronte pensile che, subparallela alla colata principale, era ben visibile nella iconografia relativa ai primi Anni Sessanta, antecedentemente alla fase di avanzata che iniziò nel 1968.

La fronte vera e propria occupa ancora il fondo del vallone di sbocco, ma si presenta appiattita e discretamente amretrata e, ciò che più conta, ora alimentata solo dalla metà sinistra idrografica della colata.

E’ disponibile un dato numerico che quantiflca la progressiva perdite di massa di quello che è il più vasto conoide glaciale morenizzato della Lombardia: meno quattro metri dal 1995.
Come detto, sembra in calo l’attività di crollo, e quindi l’alimentazione per rigenerazione, dalla soprastante effluenza del Corno di Salarno




1984

1985
FOTOGRAFIE


1990


15 settembre 1999


25 settembre 2000


27 settembre 2000




da sito SGL:

604 Ghiacciaio di Salarno (Effluenza di Salarno)

Operatore: Franco PELOSATO - Controllo del 2002.09.15.

L'effluenza mostra una riduzione di spessore.
La lingua terminale, staccatasi nel 2001 dalla fronte attiva (era rimasta solo una stretta propaggine di congiunzione sul lato sinistro), per la quale è stato proposto il toponimo di Ghiacciaio Baltzer, quest'anno si è completamente separata e appare ulteriormente ridotta, sia in volume sia in estensione.
La sua fronte accusa un arretramento di 10.5 m rispetto al segnale FP 99 (anno 2000, su un masso affiorante a quota 2660 m):
nel 2001 il limite era in coincidenza del segnale, pur sommerso dagli accumuli del conoide di rimpasto. Quota min. fronte: 2850 m


Osservazione anno 2003 - del 26 settembre - estratto da:
Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria vol.28 (2) 2005 - pag. 759

604
Ghiacciaio di Salarno (Effluenza di Salarno)

Operatore: Franco ROTA NODARI
- Controllo del 2004.09.26.
- Ulteriore decremento, con arretramento e appiattimento della fronte, specie nella porzione contigua al Corno di Salamo, dove a monte del margine frontale sta per scoprirsi una nuova finestra rocciosa.
Segni di crolli glaciali nella porzione centrale.
Assenza di neve residua dell'anno.

Ha collaborato P. Gagliardi.

Quota min. fronte: 2850 m


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Last updated 16.6.2008