alce e altro cervide (Luine-Crape)

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grande cervide(Luine-Crape)

le immagini sono tratte dai volumi:
"I Camuni" -Jaca Book- e "Valcamonica una storia per l'Europa -edizioni del Centro- di E. Anati

BENVENUTI IN VALLE CAMONICA


scena di caccia al cervo


personaggio con casco raggiato


capitello dei due pini


idolo di Sonico


capanne rituali


frammento di statua menhir


ideogrammi


ideogrammi


Pieve di S. Siro


San Salvatore


portale della Pieve di S. Siro

INCISIONI RUPESTRI

Introduzione

Come è noto le incisioni rupestri non sono una particolarità della sola Valle Camonica ma sono presenti in molte località dell'arco alpino; in nessun luogo europeo, però, ne esistono tante quante in Valle (scoperte circa 300.000 incisioni fino all'anno 2000) e che coprano un arco di tempo così lungo: circa 10.000 anni.

Risalgono infatti al VII millennio a.C. le prime incisioni presenti nella bassa Valle Camonica, nei pressi di Boario Terme, (località Luine e Crape) e presso Breno (località Mezzarro); sono incisioni di grandi animali disegnati con la sola linea di contorno, simili alle manifestazioni artistiche dei popoli del tardo Paleolitico, nelle caverne.

Neolitico

Successivamente, dopo un periodo "buio", durante il quale non si hanno riscontri della presenza dell'uomo in Valle, le ritroviamo nel neolitico (5.500 - 3200 a.C:).

Per comprendere questo "mondo Camuno" occorre ricordare che, fino a circa il 12/11000 a.C. la valle, come del resto tutto l'arco alpino, era ancora occupata dal ghiacciaio; dai riscontri geologici sembra che lo spessore del ghiaccio fosse nell'ordine dei mille metri circa in corrispondenza di Capo di Ponte.

In questo periodo probabilmente l'uomo faceva delle incursioni in valle, ma non risiedeva in modo stabile, data le condizioni ambientali sfavorevoli.

Solo dopo la fine della glaciazione di Würm, con la penetrazione della vegetazione nella valle, si hanno le migrazioni di animali selvatici, anche di grossa taglia (alce, cervo), ed a seguito di questi anche l'uomo cacciatore e raccoglitore di frutti spontanei, poichè siamo ancora allo stadio di società umana dedita alla caccia ed alla raccolta di frutti spontanei.

Si attribuiscono a questo periodo le incisioni rinvenute presso Boario di cui si è accennato sopra, anche se dal punto di vista scientifico pare che non vi siano riscontri assolutamenti certi.

Vi sono invece testimonianza della presenza umana in modo stabile ed organizzato, probabilmente in forma di clan o famiglia allargata, nel periodo successivo, a partire dal VI - V millennio a.C. detto Neolitico.

Nel Neolitico l'uomo inizia a non essere esclusivamente cacciatore e raccoglitore di frutti spontanei, ma influenzato dalla cultura proveniente dalla "mezza luna fertile" (medio Oriente), inizia anche l'allevamento di animali domesticati, e la coltivazione.
Ciò comporta l'esigenza di una stabile dimora e quindi si passa dal nomadismo alla stanzialità; in valle Camonica gli insediamenti avvengono sui pendii laterali della valle, relativamente distanti dalla zona pianeggiante, probabilmente paludosa e poco agibile, in insediamenti cosidetti "sotto roccia".

In Valcamonica abbiamo però una enorme ricchezza delle testimonianze attraverso le incisioni rupestri, ma per quanto riguarda le ricerche archeologiche dei siti abitati ed i relativi reperti di cultura materiale, siamo assolutamente carenti; le uniche ricerche sono state effettuate al "Dos dell'Arca" vicino a Capo di Ponte, nei pressi di Nadro e sul promontorio ove è ubicato il castello di Breno.

Per quanto riguarda le incisioni rupestri vi sono numerose testimonianze che risalgono a questo periodo il linguaggio è fatto di immagini simboliche, in genere i cosiddetti "oranti": figure umane stilizzate rappresentate a gambe e braccia divaricate, queste ultime protese verso il cielo (o il sole, in genere rivolte a levante).

Vennero incise molte scene con parecchi oranti raggruppati, si pensa per cerimonie di adorazione o di iniziazione, oppure funebri.
Nell'Eneolitico compaiono anche figure vagamente a forma di faccia oppure antropomorfe: si pensa che sia il successivo stadio rispetto all'adorazione del sole, in cui l'uomo comincia ad immaginare il dio a sua immagine.
Sono di questo periodo le figure che vengono definite IDOLI: si conoscono l'idolo di Sonico, l'idolo di Sellero e l'idolo farfalla (Nadro).

Calcolitico

Entrando nel periodo definito Calcolitico (età del rame e della pietra - circa 3300/2500 a.C.) si assiste ad una rivoluzione culturale che modifica profondamente il modo di essere e di pensare della società umana, con l'introduzione di elementi di "modernità° che ci fanno apparire la delineazione di una società complessa, che si avvicina ai concetti attuali.

La "religione" appare come una sorta di "credenze cosmologiche", con il cosmo che assume un ordine gerarchico ben preciso: si assiste al passaggio dalle incisioni sulle rocce glaciali a incisioni su massi isolati, definiti come Menhir, stele, statue stele.

Contemporaneamente si vive una ondata di rinnovamento tecnologico, economico e sociale: viene introdotta la lavorazione del metallo (rame); si creano classi economiche differenziate, inizia il commercio di beni; si vive un nuovo senso della disciplina; viene introdotto l'uso del carro e l'allevamento del maiale.

Le incisioni raggiungono, dal punto di vista grafico ed estetico l'apice (secondo i nostri attuali gusti); non si incide più su qualsiasi roccia, ma viene scelto il masso adatto ed inoltre viene preparato lisciando le superfici che si vogliono incidere.

Secondo questa nuova religione universale, le "grandi composizioni" o "composizioni monumentali", come si definiscono le incisioni di questo periodo, contengono elementi ripetitivi quali: disco, faccia centrale, due dischi ai lati del disco centrale, armi ammanicate, pendagli a occhiale, aratri, carri, figure di animali, figure umane; inoltre sono frequentemente divise in tre registri:

- In alto: la testa con faccia antropomorfa, o simbolo solare, o simboli astrali; simboleggiano: calore, luce, cielo
- Registro centrale, tra collo e cintura rappresenta il busto, con raffigurati: armi, strumenti, simboli di forza e di potenza.
- Registro inferiore, spesso separato da simboli del passaggio dalla vita all'oltre tomba, quali serie di linee parallele o ondulate, (fiume o specchio d'acqua?), altre volte: aratro con vomere che penetra la terra.

Età del Bronzo

All'età del rame segue il periodo definito età del bronzo (2500 - 1000 a.C.); sono attribuite a questo periodo le composizioni più complesse e più ricche di figure, come il masso n° 1 di Cemmo.
Successivamente gli stessi simboli vengono invece utilizzati individualmente, quasi a testimoniare un disgregazione delle precedenti composizioni, ed ogni figura acquista valore in sè.
La singola figura viene rappresentata con maggiori particolari, ma posta in posizione di apparente disordine, e di nuovo si ritorna ad incidere sulle rocce.

Età del Ferro

All'inizio di questa età (1000 - 0 a.C.)si ha un periodo di clima freddo, con il ritorno dei ghiacciai anche a quote relativamente basse, dove l'uomo si era già da tempo insediato.
Alcuni passi alpini già frequentati da secoli ritornarono impraticabili, e questo periodo viene considerato di transizione tra il bronzo ed il ferro.

Vengono infatti considerate dal 850 a.C. le incisioni classificabili come espressioni dell'età del ferro verra e propria.

........continua........


scena di danza


personaggio con casco raggiato


scene di danza


idolo farfalla


scena di incantazione


dio "Cernunnos"


ideogrammi


ideogrammi


figura umana, telai e palette


S. Salvatore


Pieve S. Siro

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