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Valcamonica Preistorica


costruzione

le immagini sono tratte dai volumi:
"I Camuni" -Jaca Book- e "Valcamonica una storia per l'Europa -edizioni del Centro- di E. Anati

BENVENUTI IN VALLE CAMONICA


"grandi animali" protocamuno


frammento di statua menhir


"grandi animali" protocamuno


il "sacerdote" che corre


ideogrammi

Si riporta integralmente:
da ITINERE 5 la descrizione di:
Iscrizioni latine nelle incisioni rupestri - ( a cura di Serena Solano)

Serena Solano

Iscrizioni latine nelle incisioni rupestri

La romanizzazione della Valcamonica non determinò la scomparsa della cultura indigena, bensì l’avvio di complesse dinamiche di scambio e integrazione.

Molti aspetti della tradizione camuna continuarono a manifestarsi ancora in piena età romana e fra questi, non ultimo, fu il fenomeno dell’incidere sulle rocce, pratica che senza soluzione di continuità dalla lontana preistoria arriva fino ai giorni nostri.

Il passaggio dalla scrittura in caratteri cosiddetti nord etruschi a quelli latini è senza dubbio uno dei segni più evidenti dell’arrivo dei Romani.
Diverse sono le iscrizioni latine che si possono rintracciare fra le incisioni rupestri, accanto a figure che a volte sono chiaramente riferibili ad una fase anteriore, altre potrebbero tranquillamente essere attribuite alla piena romanità.

Osservando con attenzione le rocce incise si possono rintracciare lettere isolate o unite a formare parole scritte in caratteri chiaramente latini.
Segnaliamo solo alcuni fra i casi più interessanti rimandando ad altra sede le problematiche di lettura ed interpretazione.

Nel Parco di Naquane
la roccia 99 reca la scritta SEC CON F / OUF / P P;
nella roccia 100 la parola FINIS (che significa confine) sta forse a rimarcare un limite territoriale tra pubblico e/o sacro e privato.

A Luine troviamo la scritta MUCRO (che significa pugnale, lama) accanto ad una raffigurazione di pugnale evidentemente risalente ad una fase precedente: la scritta latina è posta a didascalia dell’immagine più antica.

A Capo di Ponte, nella località Dos dell’Arca, entro un cerchio si legge la scritta DIEU, con U rovesciata alla maniera “nord etrusca”.

A Foppe di Nadro sulla roccia 17 si legge la scritta SCRB sopra altri segni di lettura più dubbia.

A Piancogno, in una zona ricca di incisioni e di iscrizioni in caratteri nord etruschi, compaiono su alcune rocce scritte in caratteri latini accanto a figure di armati che potrebbero essere identificati con guerrieri romani.

Fra i casi più interessanti vi è la “roccia di Vanius”: sopra una figurina a cavallo che reca nella destra una grossa spada corta che ricorda molto il gladio romano e nella sinistra uno scudo rettangolare con umbone centrale si legge una scritta latina su tre righe.
Mentre la prima riga è di lettura dubbia, nella seconda è leggibile PONTICUS e nell’ultima VANIUS.
La vocale A è resa con un tratto ancora in stile “nord etrusco”, a indicazione di un periodo di passaggio dall’una all’altra scrittura.

Infine a Campanine di Cimbergo sulla roccia 5 si legge la scritta IOVIS: il padre degli dei romani è menzionato solo un’altra volta nelle epigrafi camune lasciando il posto di divinità maggiormente venerata alla dea Minerva.




ideogrammi


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