ISOLA DI VALSAVIORE


Isola - anni '30 -



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Arno Salarno Adamé
foto della settimana
Sentiero Idroelettrico

DESCRIZIONE

Isola è un piccolo centro abitato, frazione della Valsaviore, è divisa su tre comuni: la destra orografica del torrente Adamé è in comune di Saviore dell'Adamello; il centro abitato vero e proprio, compreso tra il torrente Adamé ed il torrente rio Piz (rio d'Arno), fa parte del comune di Cevo; in sinistra orografica del torrente rio Piz è comune di Cedegolo (ex comune di Grevo).

Attualmente (2001) è abitato permanentemente da sole due famiglie di una singola persona ciascuna.

Agli inizi del secolo XX gli abitanti erano meno di un centinaio, vivevano prevalentemente di agricoltura di sussistenza e di allevamento, mucche, capre, pecore, ma spesso i capifamiglia erano costretti ad emigrare, sia stagionalmente verso la pianura o la Svizzera che verso l'America, dove la "stagionalità" era di qualche anno.

Gli anni che il carbone di legna alimentava le fucine di Fresine ed i forni di Grevo e Cedegolo, e forniva un relativo benessere alla popolazione erano ormai lontani; per tutto il secolo XIX ci fu un costante impoverimento generale che indusse ad un laborioso recupero di terreni da strappare ai boschi nel tentativo, spesso assai aleatorio, di ottenere reddito "agricolo", dato che non è esposta al sole dai primi di novembre alla fine di febbraio.

Dal 1907 subì un cambiamento radicale, con l'inizio dei lavori, da parte della Società Generale Elettrica dell'Adamello, degli impianti idroelettrici di Cedegolo e Isola-Arno.

In poco tempo avviene un notevole incremento demografico da immigrazione, limitato solo dalla scarsa consistenza del patrimonio edilizio, cui la GEA in parte supplisce mediante la costruzione di "case alloggi" per i propri tecnici gestori degli impianti.

Vi si stabiliscono diverse famiglie, sia dei tecnici e assistenti lavori interessati ai cantieri, che di operai, specializzati e no, provenienti da altre regioni.

Fino agli anni '50 Isola visse intorno alla centrale e principalmente da redditi da essa, direttamente o indirettamente derivati, naturalmente anche con lunghi e frequenti periodi di crisi (primi anni '20; anni 31-35; 40-45).

Negli anni sessanta, con la fine degli ultimi lavori consistenti di manutenzione straordinaria alle dighe, e l'inizio dei processi di automatizzazione delle centrali si ha una graduale diminuzione degli addetti agli impianti idroelettrici ed un parallelo, ma più consistente spopolamento del paese.

La necessità, ormai diffusa, di istruzione e la mancanza di scuole, dopo le elementari, inducono le famiglie a trasferirsi nei centri abitati della Valcamonica o ad emigrare verso la pianura o le grandi città.

Nella seconda metà degli anni sessanta iniziano i lavori di costruzione dell'impianto idroelettrico di S. Fiorano, la cui entrata in servizio, nei primi anni settanta porta al definitivo abbandono della centrale di Isola, che viene demolita.

L'abbandono di Isola da parte di ogni struttura dell'organizzazione dell'Enel, ne segna il definitivo decadimento, con il conseguente degrado di tutta la zona che purtoppo dobbiamo lamentare anche ora.

Ci fu qualche tentativo di riutilizzo della zona dismessa, ma senza successo; ancora adesso (2001), dopo presumibili tentativi di iniziative pubbliche (progetto del comune di Cevo) di utilizzo della ex centrale, si assiste ad un tentativo, da parte della nuova società del gruppo Enel, proprietaria degli immobili, di collocare sul mercato, tramite asta in internet, ad un prezzo molto elevato e sicuramente fuori mercato (500 ML di lire).

Probabilmente quindi continuerà l'abbandono e l'ulteriore degrado di tutto il complesso

Di questo abbandono ne hanno approfittato degli "sciacalli" che, dopo aver visitato Isola e fotografato l'interno delle chiesa, sono tornati nottetempo (venerdì 26 marzo 1999) ed hanno rubato parte delle opere sopra l'altare: delle colonne e degli angioletti in legno, credo della fine del seicento.


ex centrale


ex impianto idroelettrico


la piazza


Lago d'Arno


Isola



La centrale idroelettrica,
costruita negli anni 1907 - 1910 è rimasta in servizio fino al 1972
Arno Salarno Adamé

"Le spasaure"

Ricordi anni 1945-50:
noi, preadolescenti di Isola (classi 1939-1943: Batistì, Carlo, Manuele, Ezio, Rinì, Antonio, Giuseppe, Bartì, Matteo, Angela, Franco, Gino, Matteo, Carmelo, Lina, Angilina ....), soprattutto i maschi, avevamo un posto tutto particolare da frequentare, che ci dava molte soddisfazioni: le spasaure.

Veniva così denominato il posto a lato del ponte-canale sul torrente Adamé, in sponda sinistra orografica del torrente e lato monte del ponte, dove era presente un conoide di "rifiuti" che dal livello di passaggio sul ponte si estendeva fino all'acqua del torrente; ogni piena erodeva parzialmente la base facendo "franare" il materiale sovrastante e creando spazio al materiale scaricato successivamente.

I "rifiuti" scaricati erano costituiti prevalentemente da segatura impregnata di olio, risultato finale della pulizia dei pavimenti della centrale e dell'officina, ma tra la segatura si poteva anche trovare:
- frammenti di trucioli metallici da tornio
- pezzetti di metallo che in casi fortunati potevano essere addirittura di alluminio (luminio), ottone (lutù) o rame (ram).
- filo di ferro, sfridi di fili di alluminio, di cavi ecc. - chiodi, viti, bulloncini, rondelle ecc.
- ritagli di bachelite, di nastri isolanti, di legature da avvolgimento.
- "carte ute": erano dei cartoncini di carta assorbente da 30x30 cm circa spessa un paio di mm già utilizzate come filtro nei filtri-pressa (Mannino?) impiegati per il trattamento dell'olio isolante;
quelle gettate nei rifiuti erano le più sporche, quelle che avevano uno spesso strato di morchia; le altre erano appetibili per quasi tutto il personale dipendente, che le ritirava direttamente e le utilizzava a casa propria come "diavolina" per accendere la stufa.

Naturalmente per accapararsi le cose "migliori" bisognava stare all'erta e precipitarsi alla ricerca non appena Stilì aveva ribaltato il contenuto della sua cariola in discarica, cosa che avveniva tutti i giorni nel tardo pomeriggio.


la chiesa


per informazioni sulla Valsaviore

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Last updated 14.2.2008