PARCO DELL'ADAMELLO

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Istituzione

Il primo progetto di istituire un Parco nella zona dell'Adamello risale al lontano 1918, seguito da analoghe iniziative nel 1937 e nel 1951 per concludersi però in un nulla di fatto.
Nel 1973, la commissione provinciale di Brescia, costituita su proposta della commissione lombarda dei parchi, inserì fra le aree da tutelare la zona montana del Gruppo dell'Adamello.
Essa fece proprie le indicazioni dei vari enti quali il C.A.I., il Museo di Scienze Naturali di Brescia, e alcune associazioni protezionistiche.
Nel 1982 la Comunità Montana di Valle Camonica e il Consiglio Provinciale di Brescia si dichiararono favorevoli all'istituzione del Parco Naturale dell'Adamello, che venne istituito con la legge della Regione Lombardia n° 79 del 16 settembre 1983; la gestione del Parco è affidata alla Comunità Montana stessa.



Geologia

Durante i milioni di anni di rassodamento del magma igneo, esso assunse forme granitoidi come le tonaliti e le granodioriti. Queste ultime formano il nucleo del Gruppo.
Tonaliti a grana grossa costituiscono il Corno Baitone, le Valli Miller, di Salarno e Adamé; mentre di quelle a grana minuta sono il Re di Castello, M. Listino, la Val di Stabio ecc.
Intruso, poi raffreddato e consolidato sotto la superficie, il magma igneo modificò "per contatto" le rocce più antiche adiacenti in cui era penetrato.
I calcari puri si sono trasformati in marmi, i materiali argillosi in rocce con frattura scheggiosa o in formazioni cristalline che contengono minerali accessori, come miche e granati.
Le forme attuali delle montagne sono in gran parte modellate dalla plurimillenaria azione dei ghiacciai e dai successivi fenomeni di erosione prodotti dagli agenti atmosferici.



Flora e Vegetazione

Dalla quota minima (m 390 s.l.m.) a quella massima (m 3539) del Parco corrono più di 3000 metri: tale differenza dà luogo a notevoli variazioni nella copertura vegetale.
Ampia è l'orlatura di castagneti e di boschi misti di ontano, acero, carpino, frassino, betulla, quercia, ciliegio, etc.
Fitte ed estese sono le peccete (boschi di abete rosso), che più in alto lasciano il posto a luminosi boschi di larice.
Più in quota si estende la fascia degli arbusti nani, in prevalenza di ontano verde, salice e pino mugo con ampia presenza di rododendro e ginepro.
Verso i 2300 metri si estendono i pascoli alpini, ricchi di genziane, pulsatille, sassifraghe, soldanelle e stelle alpine.
Compaiono muschi e licheni, che continuano nella fascia del deserto nivale, dove sono presenti il crisantemo alpino, il ranuncolo dei ghiacciai, e alcune androsacee e sassifraghe.
Tra gli endemismi, presenti in particolare nella porzione meridionale del Parco, si citano Primula daonensis, Campanula raineri, Cypripedium celceolus, Saxifraga vandellii, Linaria alpina.



Fauna

Il capriolo e il cervo frequentano i boschi di latifoglie misti a radure. Il camoscio vive oltre i limiti della vegetazione arborea in pochi branchi. Grazie alla recentissima reintroduzione è ora presente nel Parco anche lo stambecco. Il progetto di ritorno di questo ungulato permette oggi di osservarlo in Val Malga di Sonico, Val Salarno, Valle Adamè e in località Volano e Zumella.
Nel territorio del Parco vivono altri mammiferi: la lepre alpina, la marmotta, la donnola, l'ermellino, la volpe, la faìna, lo scoiattolo, il ghiro, il riccio, il toporagno alpino e l'arvicola delle nevi. Più rari la martora, la puzzola, il tasso.
L'Avifauna annovera numerose specie; in particolare si ricordano il Gallo cedrone, il Forcello, la Coturnice, la Pernice bianca, l'Aquila reale.
Nei corsi d'acqua e nei laghi alpini sono segnalati la trota, il salmerino, lo scazzone.
Negli ambienti umidi sono presenti il tritone, la salamandra nera e quella pezzata, il rospo e la rana rossa di montagna.
Tra i rettili si ricordano la vipera comune, il ramarro, l'orbettino, il colubro liscio.



Valori Storici e Architettonici

Antica è la presenza umana nel territorio del Parco: migliaia di Incisioni Rupestri preistoriche su pietra arenaria testimoniano l'antica civiltà che da millenni presidia il territorio e costituiscono un grande richiamo per studiosi di tutto il mondo.
A Temù il "Museo della Guerra Bianca in Adamello" è sorto per ospitare i reperti più significativi della I° Guerra Mondiale, combattuta tra i ghiacciai del Parco. Si trovano bombe d'artiglieria e a mano, italiane e austriache, nonché fucili, pistole, baionette, elmetti, divise dell'epoca, bandiere di entrambi gli eserciti in lotta.
Grazie ad un progetto del Parco sarà possibile, nel corso di escursioni all'interno dell'area protetta, ammirare anche manufatti risalenti alla "Guerra Bianca" (trincee, postazioni d'artiglieria, ecc.) di recente recuperati.
Numerose sono le valenze architettoniche, con edifici rurali in pietra e legno, coperture realizzate con lastre di ardesia (piode) o mediante l'utilizzo di "scandole" (piccole tegole rettangolari in legno di larice).



Peculiarità

L'importanza del Parco dell'Adamello è accresciuta dalla sua posizione, perché esso funge da ponte tra i due Parchi che gli sono limitrofi: ad est si trova il Parco Adamello-Brenta e a settentrione il Parco dello Stelvio, a sua volta limitrofo del Parco Svizzero dell'Engadina. In tal modo si è venuta a costituire nel cuore dell'Europa un'area protetta di 250.000 ettari, la più grande delle Alpi e tra le più belle.
All'interno del Parco (sede del ghiacciaio più vasto d'Italia), si snodano più di 1000 km di sentieri segnalati, in grado di soddisfare tutte le esigenze di trekking, dalla semplice escursione in mezzo ai boschi (anche in mountain-bike o a cavallo) all'esaltante ed impegnativa ascesa alpinistica.
Si segnala, tra tutti, lo splendido Sentiero n° 1, che percorre, mantenendosi in quota, il Parco quasi nella sua interezza.
Ben distribuiti ed attrezzati sono i rifugi e bivacchi, in grado di ospitare numerosi escursionisti.



malga Lavedole


malga Lavedole


stambecchi Val Salarno 2001


stambecchi Val Salarno 2001


stambecchi Val Salarno 2001


lago Dernal


pino cembro



Punti di Interesse


Le Riserve naturali
Costituiscono il vero cuore del Parco, dove la natura si manifesta ai massimi livelli.

Si distinguono in:
Riserve Integrali dove la natura si manifesta ai massimi livelli e massima deve essere la loro tutela;
Riserve Orientate che vengono istituite per tutelare sistemi complessi e significativi che devono la loro impronta anche alla presenza di tradizionali attività umane (allevamento, alpeggio, ecc.) che devono essere mantenute, ed infine
Riserve Parziali che tutelano, su alcune aree, specifici aspetti naturalistici (flora, oppure fauna, oppure flora, ecc.).

Sono state così classificate:

Riserva integrale della Val Rabbia e Val Gallinera (contigua alla riserva orientata Val Gallinera-Aviolo e alla riserva parziale botanica Monte Piccolo): caratterizzata da alberi secolari di abete rosso e pino silvestre, complessi di pino cembro e vaste mughete di primario interesse. L'area presenta una elevata potenzialità faunistica per le specie alpine.

Riserva orientata Alto Cadino-Val Fredda (contigua alle riserva parziale morfopaesistica Cornone di Blumone e botanica Crocedomini): ambiente di rilevante interesse sia sotto il profilo geomorfologico che botanico e biologico, ha una ricchezza floristica eccezionale, con elevatissimo numero dí specie rare ed endemiche che ne fanno una delle aree floristiche più importanti della Lombardia.

Riserva orientata Lago d'Arno (contigua alla riserva parziale zoologico forestale Frisozzo-Re di Castello): area di rilevanza geomorfologica, biologica e faunistica (pernice bianca, camoscio).

Riserve parziali zoologico-forestali di Vezza-Vione, di Piz Olda-Pian della Regina, del Tonale Occidentale: aree di eccezionale interesse faunistico, e corridoi di passaggio della fauna da e per il vicino Parco dello Stelvio. Il prelievo forestale deve essere finalizzato al mantenimento delle condizioni ambientali per la fauna.

Riserva parziale zoologico-forestale Sinistra Caffaro: presenza del gallo cedrone e del fagiano di monte.

Riserva parziale morfopaesistica Adamello: comprende, tutela e valorizza la massima emergenza naturalistica del Parco: il monte Adamello. Comprende le riserve parziali biologiche Adamè, Salarno, Miller Lavedole Morene del Venerocolo, Lago Rotondo.

Riserva parziale geo-morfopaesistitca e botanica Badile-Tredenus: importante aree sotto il profilo geologico, morfologico e storico-paesistico (la "magica" presenza del Badile, insieme a quella frontistante della Concarena, è un fattore fondamentale di localizzazione e di ispirazione delle incisioni rupestri).

Riserva parziale botanica Marser Bos: presenza di flora calcofila, silicicola con specie rare ed endemiche. D'importanza floristica eccezionale.

Riserve parziali biolologiche Tonale, Valbione, Val Braone, Pozza Lagoie, con presenza delle più importanti torbiere e zone umide del Parco.


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Last updated 10.12.2007