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sentiero degli invasi dell'Adamello
- "percorso" San Fiorano -new - "percorso" Edolo - newPropongo qui una lunga escursione che consiste nella "circum-navigazione" delle località interessate dall'impianto idroelettrico di generazione e pompaggio di S. Fiorano. Isola - Arno - sentiero dei tre fratelli - Colombé - Paspardo - Campolungo - S. Fiorano (tempi da verificare) |
Isola: Per raggiungere Isola di Cevo si percorre la statale 42 del Tonale e della Mendola, fino a Cedegolo (il bivio si trova immediatamente dopo aver percorso la strettoia in centro a Cedegolo; da non confondersi con il secondo bivio, per Cevo e Saviore che si trova più avanti, nel paese di Demo) poi si devia a destra sulla strada provinciale n° 6 per Fresine quindi si percorrono circa 7 km di salita e poi, dopo il cimitero della frazione di Fresine, si imbocca la stradina piana sulla destra e in poco più di un km si raggiunge la frazione di Isola: non ci sono sicuramente problemi di parcheggio! Si parte dalla piazzetta antistante la chiesa di Isola, si sale costeggiando inizialmente parte della recinzione della ex centrale idroelettrica quindi si prende decisamente il pendio
passando in prossimità di due sostegni di due linee elettriche ad alta tensione (15 KV da Salarno e da Campellio; si raggiunge quindi la località "Il Plà", dove c'è una cascina circondata da un prato ricavato tra le pietraie circostanti. |
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Arno: La zona del lago d'Arno emana un suo fascino particolare:
Giunti alla quota della sommità della diga possiamo vedere: |
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L'origine della denominazione non mi è noto, anche se, per analogia evoca eventi luttuosi o misteriosi: forse ben tre fratelli sono periti contemporaneamente lungo il percorso?
Oppure in tempi e circostanze diverse?
Si attraversa la diga, si sale lungo un sentiero-mulattiera che salendo si dirige verso valle, prima di attraversare il canale di gronda che raccoglie le acque della sponda sinistra della valle per convogliarle nel lago, c'è un bivio: proseguendo in salita si va verso malga Frisozzo, scendendo si imbocca il sentiero dei tre fratelli.
E' questo un percorso particolarmente suggestivo, che evoca passaggi umani fin dai periodi preistorici: sembra che sia uno dei percorsi delle popolazioni del Calcolitico (età del rame) che nella loro migrazione da Oriente ad Occidente, attraverso la Val Daone ed il passo di Campo, raggiunsero e si stabilirono nella parte della Val Camonica che divenne il centro dei "Camuni delle incisioni rupestri": Paspardo, Cimbergo, Nadro, Capo di Ponte.
La prima parte del sentiero attraversa la zona più impervia e selvaggia di tutto il percorso e collega il lago d'Arno con la malga "Cop", di proprietà e gestita dal comune di Grevo (Cedegolo dal 1927) fino agli anni '50 del '900.
Il sentiero aggira parzialmente, dal basso, il ripido sperone roccioso che dal Cop precipita verso il rio Piz, poi attraversa tutta la "al del vandùl" (valle della valanga) prima di raggiungere la "al del Cop" sede della malga omonima.
Personalmente ricordo un mio passaggio in malga, da bambino, con mio padre, (forse per acquistare prodotti caseari?) negli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale; mi rimase impresso il ricordo del malghese: un signore che a me apparve vecchissimo, magrissimo, con la barba incolta, ma rada e non tanto lunga, che aveva in testa una specie di cappuccio di lana (che a me sembrava un calzino), nonostante fossimo in estate e facesse caldo, il quale, con cortesia e gentilezza ci accompagnò fino ad una sorgente di acqua freschissima, nascosta tra enormi massi morenici, sopra la "baita".
In questo tratto di sentiero è avvenuta, verso la fine degli anni '80 (??), la disgrazia in cui ha perso la vita (cadendo dal sentiero mentre era intento a fotografare) il sig. Renato Floreancigh (si scrive così?) noto appassionato di montagna e cronista di un quotidiano di Brescia, ideatore e promotore della individuazione, segnalazione e valorizzazione del "sentiero n° 1 - alta via dell'Adamello".
Tra il lago d'Arno e la malga Cop esiste anche un altro percorso alternativo a questo, che dal punto di vista naturalistico e alpinistico è ancora più suggestivo.
Si parte sempre dalla diga Arno, in sponda sinistra orografica, si sale in direzione malga Frisozzo - passo della Porta, ad un certo punto si gira a destra e ci si dirige verso lo sperone che scende dal "Cop" e si dirige verso valle; anche da lontano è ben visibile una profonda insenatura del "passo" percorribile.
Non so se questo passo ha un nome, so solo che era il sentiero dei cacciatori e dei pastori (ipotizzo fosse uno dei percorsi dei pastori di Cimbergo per raggiungere malga Frisozzo).
Dopo il "passo" il sentiero si svolge su modeste cenge rocciose, tra pareti verticali, coperte solo in parte di arbusti di ontano verde che soffrono in modo endemico la siccità, fino a raggiungere il centro della valle del Cop, dove si può scendere agevolmente fino a congiungersi col sentiero dei tre fratelli nei pressi della malga.
Proseguendo per il sentiero si attraversa il torrentello della valle del Cop, quindi ci si inoltra tra i rigogliosi ontani verdi che ricoprono la ripida sponda sinistra del torrene e si sfocia alla base di cima Barbignaga; si prosegue quindi in discesa lungo la sponda sinistra della Valsaviore, fino a raggiungere e superare lo spartiacque verso la Valcamonica e dirigersi verso Paspardo.
Dopo l'attraversamento delle condotte forzate di S. Fiorano si sbuca nella "strada" di collegamento (adatta e percorribile con fuoristrada) di Paspardo con il rifugio (e con camera valvole e piezometrico di S. Fiorano) del monte Colombè.
diga Arno e pompe di recupero
lago d'Arno
Dal rifugio del monte Colombé si prosegue fino a raggiungere la delimitazione Enel dell'impianto di S. Fiorano.
All'interno di questa recinzione sono visibili:
Con accesso tramite pista carrozzabile che sale sulla destra, prima di arrivare alla recinzione Enel è visible, a quota superiore di oltre un centinaio di metri rispetto agli altri manufatti, la camera di espansione del piezometrico:
è un lungo "fabbricato" a ridosso del pendìo.
La discesa a Paspardo si può fare tramite la strada carrozzabile (per fuorstrada) monte Colombé-Paspardo.
Da Paspardo si scende con la "nuova" strada che parte a Nord del paese, nei pressi della stazione motrice della funivia Enel per monte Colombé; all'incrocio con la strada Capo di Ponte-S.Salvatore-Campolungo si gira a destra e si raggiunge il piazzale detto di Campolungo o di quota 666 m s.l.m.
E' visibile la partenza del piano inclinato, dove c'è il carro-ponte, i vertici di divaricazione e di inizio percorso in galleria (non percorribili) delle condotte, e la parte inferiore del tracciato del piano inclinato (funicolare).
Il "giro" dovrebbe ora completarsi con una visita "guidata" alla centrale di S. Fiorano-Sellero.
BUONA VISITA ! !
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