Ponte Faeto: rifugio Val Malga
malga Premassone
malga Frino
malga Miller
rifugio Serafino Gnutti
diga Miller
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PONTE DEL GUAT- RIFUGIO GNUTTI
da - 1528 m s.l.m. - a - 2170 m s.l.m.-
sentiero n° 23
tempo di percorrenza: 2 ore
dislivello: m 642
Si parcheggia l'automezzo a Ponte del Guat; il problema del posto auto si pone solo in pieno ferragosto,
per il resto dell'anno si trova facilmente in quanto c'è posto per parecchie decine di mezzi.
Nel primo tratto (un quarto d'ora di cammino) c'è una strada sterrata, percorribile
anche con fuori strada (traffico consentito ai soli autorizzati: servizio malga, rifugio, forestale ecc.), fino
alla malga Premassone (m 1585) dove, nei mesi estivi, è aperto un nuovo Ristoro-Rifugio
con vendita di prodotti locali di malga.
Aggiorno: si può raggiungere in auto malga Premassone se si vuole usufruire del parcheggio a pagamento.
Si attraversa quindi il torrente Remulo seguendo la strada sterrata, e si prosegue per quella fino a
ritornare di nuovo in sponda orografica sinistra; a questo punto termina la strada sterrata
ed inizia la vecchia mulattiera.
Si prosegue lungo la mulattiera, in mezzo a vegetazione arborea anche di alto fusto; in circa un quarto
d'ora si raggiunge malga Frino, dove si sono alcune baite di malga ormai quasi completamente diroccate;
poco più avanti si incontra un enorme masso erratico sul quale è stata posta una statua mariana.
Da malga Frino termina anche la mulattiera e si prosegue lungo uno stretto sentiero, abbastanza
agevole e visibile, tranne qualche tratto in cui, dopo gli eventi alluvionali del 1987, si interseca
col torrente, è comunque ben segnalato.
Dopo una decina di minuti di percorso, il sentiero abbandona sulla sinistra il torrente e si inerpica
sul pendio alla nostra destra: è il tratto nuovo di sentiero tracciato dopo l'alluvione del luglio-agosto
1987; sale d'apprima abbastanza ripido, quindi, dopo alcuni tornanti, si sposta a sinistra con un
tratto pianeggiante, e quando ricomincia a salire si raccorda finalmente con il vecchio tracciato.
Si riprende quindi a salire decisamente sul tracciato definito "le scale del Miller", attraverso ripidi
e ripetuti tornanti nel sentiero tutto a gradoni, incastonato tra lo sperone che delimita il torrente
e la ripida roccia sulla nostra destra.
Il sentiero prosegue in questo modo fino a che si raggiunge la sommità del gradone glaciale, a
quota quasi 2000 m s.l.m.: si sbuca improvvisamente nella parte meno ripida della valle del Miller.
Il sentiero prosegue al limite del gradone, dove in basso scorre il torrente, mantenendosi su dossi
e rocce montonate; poco più avanti si incontra, sulla nostra destra, un grande crocifisso; proseguendo
si raggiunge il bivio del sentiero che porta al passo di Coppo e quindi verso malga Casentia di Saviore,
(sentiero n° 86) oppure, scendendo subito dopo il passo, a malga Macesso di sopra in val Salarno.
Proseguendo, il sentiero scende per un breve tratto ed attraversa il torrente, spostandosi ulteriormente sulla nostra sinistra, raggiunge e supera le baite della malga Miller; adesso sale con pendenze modeste, praticamente
in centro alla valle, e dopo circa dieci minuti si raggiunge il rifugio Serafino Gnutti, ricavato nella ex casa di guardia della diga negli anni '70, dopo che la guardiania continua divenne non più obbligo di legge data la modesta mole della "diga".
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diga Miller
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