Rifugio Sandro Occhi all'Aviolo

come descritto nel sito CAI Edolo





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Adamé Salarno Arno

Sentiero degli invasi dell'Adamello





dal sito:CAI - EDOLO

NOTIZIE UTILI
Gestore: Guida Alpina Giacomo Vidilini
Via Casanolino, 7 Edolo (BS)
Tel. Rifugio 036476110
Tel. Abitazione 036472863

Indicazioni varie
Pro Loco - Vezza d’Oglio - via Nazionale, 91 - tel.0364 76131
Comune di Vezza d’Oglio - via Nazionale, 51 - tel.0364 76126
Guide Alpine di Valle Camonica - tel. 0364 71065 - 92566 Edolo - tel. 0364 72111


DESCRIZIONE

Il Rifugio Sandro Occhi si trova ai piedi del versante orientale della Cima Aviolo e della parete Nord del Corno Baitone, all’imbocco della stupenda omonima conca presso lo splendido lago Aviolo a 1930 m s.l.m.

    Vi si accede:
  • da Vezza D’Oglio percorrendo in automobile la Val Paghera e poi seguendo il sentiero n°21 in un'ora circa,
  • oppure da Edolo, sempre in auto, per la strada del Monte Colmo, Pozzuolo e poi per il sentiero n° 72 sino ad Iclo a da qui per il 72/b in circa quattro ore,
  • o in alternativa sempre dal Monte Colmo, Preda per il sentiero n°21 attraverso il passo di Gallinera in circa quattro ore.


E’ un accogliente alberghetto con un’ottima cucina casalinga, aperto da metà giugno a metà settembre ed eventualmente in altri periodi su prenotazione; dispone di 60 posti letto suddivisi in camerette e camerone, servizi igienici con acqua corrente e docce con acqua calda e di locale invernale sempre aperto.

Di proprietà del Comune di Edolo è gestito dalla sezione C.A.I. di Edolo.

La sua posizione è ideale per numerose escursioni ed ascensioni oppure più semplicemente per trascorrere del tempo oziando sulle rive dell’incantevole lago dove è possibile anche pescare!

Da segnalare che dal rifugio in un'ora ca. si raggiunge il bivacco "Valerio Festa" presso il passo Gallinera che offre la possibilità di sostare a 2320 s.l.m. il quale dispone di 15 posti letto ed è sempre aperto.

    Numerose sono le escursioni che si possono effettuare tra le quali
  • al Passo delle Plate (m 2600) con i sentieri n° 21 n° 35/a in tre ore;
  • è possibile poi proseguire per il Passo delle Gole Larghe e da qui ridiscendere al Rifugio con il sentiero n°35;
  • al Passo delle Gole Larghe (m 2804) ed ai Laghi D’Avio con il sentiero n° 35 in tre ore e mezza sino al passo, ed in cinque ore sino al Lago D’Avio;
  • a Iclo (m 1853) attraversando la cresta settentrionale del Corno di Plazza in circa due ore e trenta con il sentiero n° 72/b;
  • al Rifugio Tonolini (m 2450) attraverso i Passi di Gallinera e delle Granate (m 3032) con i sentieri n°21, 48 e 49 in circa sei ore e mezza impegnative;
  • al Rifugio Garibaldi (m 2553) attraverso il Passo delle Gole Larghe - Laghi d’Avio con il sentiero n°35 e poi con il sentiero n°11 in sei - sette ore.

Anche le ascensioni creano un certo imbarazzo di scelta visto che dal Rifugio si accede direttamente sul versante settentrionale e sulle creste est ed ovest del Corno Baitone (m 3330) il quale vanta numerose vie alpinistiche note per essere in generale difficili;
  • si accede anche alla Cima delle Gole Larghe (m 3003),

  • al Monte Avio (m 2962),

  • al Monte Aviolo (m 2881), tutte cime di rispetto e raggiungibili in circa quattro ore.


Vantando uno degli ambienti paesaggisticamente e naturalisticamente più incantevoli dell’intero parco dell’Adamello, la Piana dell’Aviolo con il relativo comodo Rifugio meritano di essere visitati almeno una volta!

IMMAGINI


rifugio



rifugio



ex teleferica



percorsi Enel



lago



rifugio





IMMAGINI


rifugio


rifugio



passo Gallinera



bivacco Festa



passo Gallinera


AVVICINAMENTO Si parte, a piedi, dal fondovalle Aviolo, immediatamente dopo il rifugio "alle cascate".

Per raggiungere il punto di partenza, se si proviene da sud, si sale da Edolo verso Ponte di Legno.
Dopo l'abitato di Incudine, alla fine del rettilineo, al primo incrocio, si devia a destra in una strada asfaltata quasi pianeggiante; si devia pure a destra una seconda volta per imboccare un ponte che attraversa il fiume Oglio, quindi ancora a destra in corrispondenza dell'abitato di Vezza d'Oglio, per la strada della Val Paghera.

Se si proviene da nord; nel paese di Vezza d'Oglio, si seguono le indicazioni per la Val Paghera - Aviolo: una deviazione sulla sinistra della statale, dopo il ponte sul torrente Val Grande.

Si percorre questa strada fino ad oltre il rifugio "alle cascate", dove si trova un piccolo piazzale antistante la ex funivia Enel (circa 1460 m), dove si può parcheggiare.

A lato della ex teleferica Enel, sulla sinistra parte il sentiero per l'Aviolo.

Si sale un comodo sentiero ben individuato (è molto frequentato in estate in quanto la conca dell'Aviolo è bellissima ed a portata di mano: basta poco più di un'ora per essere in vista di un maestoso ghiacciaio pensile, permanente), dapprima fra gli abeti quindi nel bosco ceduo, fino alla base di un ripido canale.

Il sentiero ora si fa più ripido e, con frequenti tornanti alla sinistra del suddetto "canalone", si raggiunge il torrentello che lo percorre; attraversato quest'ultimo, si sale lungo un incavo, riparato da entrambi i lati da ripidi e scoscesi bastioni, fino ad una selletta.

Da qui, se si vuole ammirare il panorama, basta inerpicarsi (con attenzione!) sul promontorio che si trova a destra

. Si prosegue in leggera discesa per pochi metri - qui fare molta attenzione (soprattutto se si accompagnano bambini!) perchè a valle del sentiero, che sembra innocuo, c'è un ripido pendio che sbocca in una altissima cascata! - quindi a ridosso della montagna, inizialmente con stillicidi di acqua anche consistenti, si sale lungo un "canale" con frequentissimi tornanti ravvicinati ora a sinistra ora a destra del ruscello che lo percorre.

Alla fine si sbuca sulla destra all'esterno del "canale", si percorre un breve tratto a mezza costa da destra verso sinistra e si arriva ad un piazzale (quota circa 1780 m) ex funivia.

E' un piazzale artificiale ricavato in occasione dei lavori per la costruzione della galleria dell'impianto idroelettrico di generazione e pompaggio di Edolo: infatti si vedono ancora il fabbricato di arrivo della funivia per il trasporto del personale, ed anche l'arrivo della grande teleferica materiali per il trasporto degli inerti.

Si segue ora la pista di cantiere, si attraversa il torrente che scende dal passo di Gole Larghe, e si raggiunge un nuovo piazzale, dove sbocca la "finestra" n° 1 della galleria Avio-Edolo;
per raggiungere il rifugio Aviolo, il sentiero "ufficiale" si diparte sulla sinistra in direzione della valle del passo di Gole Larghe;
se si vuole invece raggiungere il lago senza passare direttamente davanti al rifugio, si prosegue lungo la ex pista di cantiere che raggiunge il lago Aviolo dalla sinistra orografica della valle.

Il tempo necessario da qui al lago è di circa 15/20 minuti, indipendentemente dal percorso che si sceglie.

Questa è una escursione adatta anche ai bambini (fatta salva l'attenzione in alcune zone del sentiero): intorno al lago ogni zona è adatta per pic-nic, ed i sentieri che raggiungono la ex malga (uno in sponda sinistra e l'altro in sponda destra) consentono di ammirare la caratteristica vegetazione delle zone umide alpine.



ATTIVITÀ ECONOMICHE E ARCHITETTURA ALPINA

Nella parte che riguarda la Val Paghera si possono notare ancora numerosi cascinali abitati nei periodi estivi per svolgere attività agricola di autoconsumo, nel senso cioè che il poco fieno che vi viene raccolto serve per far sopravvivere quel poco di allevamento bovino che in Vezza d’Oglio ancora oggi riesce a sussistere, al di là della vocazione turistica che il paese ormai si è data.

Il taglio degli alberi, pur non così frequente come nei tempi passati, è un’attività che in questa vallata ha sempre trovato materiale di prima qualità e con certa abbondanza.
Nella parte che riguarda la Val d’Aviolo vera e propria si può parlare solamente di una malga che ormai denota scarsa cura e una presenza solo occasionale di animali in alpeggio estivo.

STRUTTURE ANTROPICHE

La vocazione turistica di Vezza d’Oglio è suffragata dalla presenza di non pochi edifici di epoca rinascimentale, tra cui una casa-torre in pietra, diversi portali, case rustiche, un palazzo attribuito ai Federici.
La stessa Parrocchiale, dedicata a S. Martino, è ricca di decorazioni, stucchi e opere d’arte di notevole valore.

All’inizio della Val Paghera si è formato un villaggio turistico, costituito da casettine, villette e cascine ammodernate, che ha dato un nuovo volto alla struttura urbanistica della zona.
Al termine della stessa Valle, oltre all’alberghetto, c’era la stazione di partenza della teleferica che porta fino alla base dei Lago Aviolo.

ASPETTO GEOLOGICO

La Valle Aviolo presenta nel tratto alto formazioni del plutone dell’Adamello, nella parte bassa formazioni metamorfiche e sul fondovalle, dove prende il nome di Val Paghera, ci sono i tipici depositi quaternari di varia natura.

Tonaliti dell’Adamello affiorano tra il Corno Baitone e il Passo di Gallinera.
A Nord della linea tettonica della Gallinera affiorano le granodioriti del Lago d’Avio caratterizzate da numerose morfologie glaciali.

Sui bordi di scorrimento della linea sopracitata sono pure evidenti tracce di Servino, Scisti di Edolo metamorfosati, gabbrodioriti e dioriti.
Nella zona più a Nord, cioè verso la Val Gallinera, in alto sono tutti scisti di Edolo con alcune coperture moreniche, in basso gli gneiss del Tonale, posti a lato della famosa linea tettonica del Tonale che dal Passo omonimo attraversa l’Alta Valle per salire dal Mortirolo verso il M. Padrio.

A circa 1600 m. di quota è presente un alto gradino di roccia che separa la zona di formazione glaciale e il Lago Aviolo dalla zona delle coperture moreniche e da formazioni fluviali.

ASPETTO BOTANICO

La Val Paghera, come d’altronde già detto, si presenta fitta di alberi, l’abete rosso (in dialetto “pagher”) che denotano una silvi­coltura antica ed un taglio costante ma accurato.
Più si prende quota e più gli abeti vanno a mescolarsi a qualche betulla, larice ed a colonie di ontani verdi, poco sotto la diga.

La Val d’Aviolo è contrassegnata invece da tre elementi di notevole interesse botanico: la vegetazione torbigena, il suolo a cuscinetti e i consorzi di pino cembro.
La prima, tutt’intorno al lago, è data in particolare dai lariceti.
I cuscinetti erbosi sono distribuiti, e ben visibili, nella piana alle spalle del lago stesso:
sono tipici di un clima rigido e legati a lunghi periodi di gelo.
Il pino cembro si sviluppa all’imbocco della conca mescolandosi a qualche pino mugo dal profumo intenso delle fioriture.

ASPETTO FLORISTICO

Nei pressi della minuscola torbiera situata tra la strada sterrata costruita dall’ENEL che porta al lago vi sono, di rilievo,l’erioforo e la cinquefoglie (potentilla) sia gialla che bianca.
Nel pianoro retrostante si possono notare la viola palustre, l’erioforo, la parnassia palustre e vari tipi di sassifraga.
Qua e là i rododendri fanno la loro comparsa colorata.
Al ritiro delle neve, nella tarda primavera, si ammirano ellebori, soldanelle e qualche tipo di genziana.
Nella Val Paghera si trovano tutti i fiori di prato tipici della Valle Camonica.

ASPETTO FAUNISTICO

Tre essenzialmente le aree da salvaguardare sotto l’aspetto faunistico:
  • la prima, in basso, riservata alla lepre ed al capriolo che vagano rispettivamente tra i prati e i pascoli e tra i boschi;
  • la seconda area, in alto, dove sverna la lepre bianca e si lascia intravedere tra le rupi il camoscio;
  • la terza, presso il Passo di Gallinera, in collegamento con la Valle omonima, la Val Rabbia e la Val Malga, è zona di stanziamento del cervo.
    La marmotta è pure presente in questa area.
    Gli uccelli di particolare interesse sono concentrati nella conca dell’Aviolo, dove fanno capolino la pernice, la coturnice e il fagiano.
IMMAGINI


passo Gallinera



passo Gallinera



passo Gole Larghe



passo Gole Larghe



passo Gole Larghe



passo Gole Larghe



passo Gole Larghe


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Last updated 29.1.2007