Rifugio Maria e Franco


 

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Sentiero degli invasi dell'Adamello

DESCRIZIONE

dal volume: L’Alta Via dell’Adamello
Un affascinante trekking nel cuore del parco adamellino
di Walter Belotti
NORDPRESS edizioni 1995

IL RIFUGIO MARIA E FRANCO

Il Rifugio Maria e Franco è situato al Passo Dernàl, a quota 2574 metri, nel punto di incontro tra la Valle di Doìs, che inizia alle Case di Paghera in territorio del Comune di Ceto, e la Val Ghilarda alla quale si per­viene dal Lago d’Amo o dal Lago di Malga Bissina in territorio trentino.

Costruito ex novo, nel 1979, sui ruderi dell’ex Rifugio Brescia edificato nel 1911, il rifugio è di proprietà della sezione di Brescia del CAI.
E’ dedicato a Maria e Franco Lumini, appassio­nati alpinisti che hanno contribuito tangibilmente alla ricostruzione del rifugio.

Ha una capienza di 45 posti letto, servizi igienici essenziali, acqua corrente, illu­minazione a gas e viene aperto durante la stagione estiva, da metà giugno a metà settembre.

Il riforni­mento dei viveri viene effettuato con l’elicottero all’inizio di stagione e poi a spalle dalla Val di Dao­ne. E’ dotato di bivacco invernale sempre aperto con 6 posti letto. Il rifugio è circondato da montagne di grande interesse naturalistico che, pur avendo una quota relativamente modesta, sempre inferiore ai 2900 metri, si presentano selvagge e incontaminate, ricche di numerose specie di animali, tra i quali ca­mosci, galli forcelli, pernici e marmotte.
Un ulteriore motivo di interesse è costituito dalle testimonianze della grande guerra: postazioni, sentieri di arrocca­mento, gallerie e trinceramenti sono sparsi qua e là a ricordo dei tristi avvenimenti, monito per le future generazioni.
Un altro aspetto caratterizzante del rifu­gio è la presenza, a pochi metri di distanza, sul costone che sale alle Cime di Val Ghilarda, di una serie di piccole palestre di roccia, costituite da grossi massi granitici, che consentono brevi arrampicate di tre quattro metri, dove gli appigli naturali sembrano stati scolpiti dalla natura così bene da sembrare artificiali; piccolo paradiso per gli appassionati di “sassismo”.

Inoltre, a dieci minuti dal rifugio, sul sentiero che sa­le al Passo Brescia, appena a monte del serbatoio dell’acqua, su una serie di placche tonalitiche che strapiombano dalla Cima Dernàl, si trova una pale­stra di roccia sulla quale sono state attrezzate 6 vie di arrampicata, di varia difficoltà, con lunghezze dai 20 ai 25 metri. La roccia, con appigli a “fungo”, of­fre vie in aderenza, con piccoli strapiombi, su plac­ca, su diedri e spigoli, che sono attrezzate con spit e chiodi; le soste sono dotate di anelli di corda per le assicurazioni.

L’accesso al rifugio avviene per diversi itinerari.

Dalla Val Paghera di Ceto

Raggiunte con mezzi fuoristrada le Case di Paghera, nelle vicinanze del rifugio-albergo Baita Rossa, si segue il segnavia n. 37 che sale ripido alla Malga Doìs e alla Baita delle Pile. Quindi, tra pascolo e pietraie, si raggiunge il Lago delle Pile, con le carat­teristiche cordonate detritiche sulle quali spiccano fioriture di Eriofori.
Costeggiata la sponda occiden­tale del lago, si sale tra lastroni e pascolo sassoso fi­no ad incontrare il sentiero n. 16 che proviene da Cimbergo, passando per il Rifugio De Marie e il bi­vacco CAI Macherio. Camminando alla base delle impervie pareti del Monte Frisozzo si supera il ripi­do e impegnativo tratto finale raggiungendo il Passo Dernàl (ore 4,45 ): percorso facile 1358 m. di disli­vello).

Dalla Malga Bissina

Poco prima del Lago di Malga Bissina, si stacca, a sinistra della strada asfaltata della Valle di Fumo, il sentiero n. 242, ben marcato, che con numerosi tor­nanti guadagna rapidamente quota. Superato un ripi­do salto di rocce, si raggiunge l’azzurro e stupendo Lago di Campo. Stando a sinistra del lago, e passan­do a lato della Malga di Campo, si risale una balza erbosa e poi si compie una lunga traversata verso de­stra fino a raggiungere il Passo di Campo. Da qui si segue il percorso del “Sentiero n. 1” (ore 3.00 ) 804 m. di dislivello).

Dalla località Rasega in Valle di Saviore

Raggiunta in macchina la località Rasega sulla stra­da che dall’abitato di Valle porta in fondo alla Valle di Saviore, lasciato a sinistra l’itinerario n. 15 che va in direzione del Rifugio Lissone, si sale lungo una comoda mulattiera, sentiero n. 20, che, attraversato il torrente Poia, rimonta il pendio boscoso. Superata la Malga Campellio, si prosegue verso lo sperone del Monte Zucchello.
Al primo bivio si lascia sulla de­stra il sentiero n. 20/A per il Lago d’Amo e poi, al secondo bivio, si abbandona a sinistra il segnavia n. 33 per il Rifugio Lissone.
Lasciata sulla destra, più in alto, un’ulteriore deviazione per il Lago d’Arno, si avanza sul fianco settentrionale del Corno della Vecchia fino a raggiungere il Passo di Campo. Da qui si segue il “Sentiero n. 1 (ore 5.00 )percorso fa­cile 1416 m. di dislivello).

Dal Rifugio De Marie al Volano

Raggiunto con mezzi fuoristrada il Rifugio De Marie al Volano, si prende a sinistra del rifugio il sentiero, marcato n. 16, che si snoda in un bel lariceto oltre il quale si cammina lungo una mulattiera militare. Raggiunta la Malga del Dosso, si continua a salire su pascolo sassoso fino al Bivacco CAI Macherio.
Dal bivacco, risalendo massi granitici, si rimonta il For­cellino di Tredenùs per scendere poi in Valle di Doìs. Aggirato il crinale che scende dal Monte Fri­sozzo, sulla sponda del Lago delle Pile, si incontra il sentiero n. 37 che proviene dalla Val Paghera di Ce­to e, per questo, si raggiunge il Rifugio Maria e Franco al Passo Dernài (ore 5.00 )percorso di media difficoltà 1184 m. di dislivello).

Da Isola in Valle di Saviore

Parcheggiata la macchina nella frazione Isola, si im­bocca il sentiero n. 88 che risale la fitta vegetazione passando sotto al tracciato della funivia che collega l’abitato di Isola con il Lago d’Arno.
Avanzando nel bosco si incontra il sentiero n. 20/A (Nota mia:località il vertice quota 1700 circa) proveniente dal­la “Rasega” e, con percorso comune, si procede fino al Lago d’Amo.
Nei pressi dei lago si imbocca il se­gnavia n. 89 che, costeggiato il lago stesso, sale in direzione della Malga d’Arno. Quindi, per ripido percorso, costeggiate le Cime di Val Ghilarda, si giunge nei pressi del Lago Dernàl dove si incontra il “Sentiero n. 1” per il quale si raggiunge il Rifugio Maria e Franco (ore 5.30 )percorso di media diffi­coltà 1694 m. di dislivello).

ESCURSIONISMO E ALPINISMO INTORNO AL RIFUGIO

Sulle cime che sovrastano il Rifugio Maria e Franco, sono possibili numerose escursioni e ascensioni in un paesaggio selvaggio che nulla ha da invidiare alle più elevate cime che si possono scorgere verso est e che coronano l’Adamello.

MONTE RE DI CASTELLO m.2889

Dal rifugio, si sale a destra per sfasciumi andando in direzione della Cima Dernàl.
Raggiunta la cima, si prosegue in cresta verso est, su grossi massi granitici fino a superare 1’ anticima ed arrivare in vetta (ore 1.30 ) 315 m. di dislivello).

CIME DI VAL GHILARDA m. 2713

Dal rifugio, si sale il versante orografico destro della Valle di Doìs, percorrendo il pendio di rocce e Fe­stuca varia, tra enormi massi granitici vero paradiso per gli appassionati di “sassismo”.
Nell’ultimo tratto si risalgono facili cenge erbose fino a raggiungere la vetta più orientale della tre che costituiscono le Ci­me di Val Ghilarda (ore 0.30 )139 m. di dislivello).

CIMA GELLINO m.2772

Si percorre il “Sentiero n.1, che sale al Passo Bre­scia. Prima di raggiungere il valico, si risalgono grossi massi granitici in direzione di una evidente barriera rocciosa, superata la quale passando per un intaglio, si perviene ad un ripiano. Volgendo a sini­stra, tra grossi sassi, si percorre la cresta che in breve porta alla vetta (ore 1.00) escursione facile 198 m. di dislivello).

CIMA ROSSOLA m. 2735

Dal rifugio si scende sulla sponda orografica sinistra della Valle di Doìs, passando alla base del crinale che cala dalla Cima Gellino. Si sale quindi fino ai piedi della cresta che, dalla Cima Gellino, va alla Ci­ma Rossola; la si costeggia finchè si incontra un ca­nale che procede in direzione della vetta. Per cresta, poi, aggirando vari spuntoni rocciosi, si raggiunge la cima (ore 3.00 -escursione impegnativa 161 m. di dislivello).

MONTE FRISOZZO m. 2897

Dal rifugio si segue, in discesa, l’itinerario n. 16 per il Forcellino di Tredenùs.
Superata una evidente conca si risale il vallone di ghiaioni che sovrasta il Lago delle Pile in direzione della bocchetta posta tra la Cima Frisozzo e le Cime di Val Ghilarda.
Per la cresta, che fa da spartiacque tra la Valle di Doìs e la Valle d’Arno, si raggiunge la vetta (ore 2.30) 325 m. di dislivello).

CIMA SETTENTRIONALE DI TREDENÙS

Si segue l’itinerario n. 16 per il Forcellino di Trede­nùs fin sotto al canalone erboso che sale al forcellino stesso. Lasciato il sentiero, si volge a sinistra per ri­salire un canale roccioso. Percorsi circa i 2/3 del ca­nale, si perviene ad una cengia rocciosa che consente di sfociare sulle ripide balze erbose che portano ai piedi dei due caratteristici denti della vetta. Si gua­dagna quindi la cresta sommitale, giungendo in vetta (ore 2.30 )escursione impegnativa 212 m. di disli­vello).

IMMAGINI


laghetto Dernàl, al passo Dernàl


rifugio Maria e Franco e Valle Dois


Val Ghilarda e passo Dernal visti dal passo di Campo


laghetto Dernàl, sul fondo passo di Campo


rifugio Maria e Franco, in primavera


passo Dernàl - aprile 1979


Re di Castello, in fondo a destra il passo Dernàl


sega d'Arno e Val di Fumo


monte Campellio, dalla vetta del Re di Castello


Re di Castello -1978 -

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