ATTIVITA' DELLA SOCIETA' ELETTRICA BRESCIANA
La Società Elettrica Bresciana - S.E.B. -
La società elettrica Bresciana venne fondata nel 1905, ma la sua origine risale ad oltre dieci anni prima perché deriva dalla trasformazione di preesistenti società.
Il 15 marzo 1893 la Società per l'Utilizzazione delle Forze Idrauliche per mezzo dell'Elettricità, dopo aver vinto un appalto per la fornitura dell'illuminazione pubblica e privata col comune di Brescia, inizia la costruzione della centrale di Calvagese, l'anno successivo subentra a questa società la Fraschini, Porta e C., in seguito solo Porta & C.
L'aumento rapido della richiesta di energia elettrica rende finanziariamente inadeguata questa società alle esigenze dei rapidi ed ingenti investimenti: nasce così la Società Elettrica Bresciana (SEB), con capitali provenienti in maggioranza da imprenditori milanesi e varesini e per circa il 30% bresciani.
Centrale di Gratacasolo (17)
L'attività della SEB in Valcamonica inizia da Gratacasolo, dove subentra, con atto notarile del 18 settembre 1907 all'ing. Leali, al quale era stato concesso di derivare, in sinistra del torrente Gratacasolo moduli 1,5 (18) di acqua fra le quote 601,50 e 522,40, col salto utile di m 71,29, dei quali 7,11 di diritto per uso ultratrentennale riconosciuto; dette opere furono collaudate con certificato 14 Marzo 1906 - forza soggetta a canone: HP 139,18.
Sempre sul torrente Gratacasolo, ma a quota inferiore, erano stati concessi al cav. Tranquillo Invernizi di Lovere moduli 1,8 in sinistra, tra le quote 502,35 e 260,20 con un salto utile di 237,40 m, per generare la forza di HP 570.
Evidentemente la Bresciana era al corrente che questa derivazione non sarebbe stata realizzata, in quanto costruì un impianto che comprendeva anche questo salto; infatti, con verbale di contravvenzione 27 Marzo 1909 dell'ing. Carlo Baussi del Genio Civile venne accertato che la SEB, a datare dalla fine del Dicembre 1907, aveva abusivamente utilizzato il tratto di torrente oggetto di concessione alla ditta Invernizi, e precisamente aveva prolungato il canale derivatore Leali, e riunite in uno solo i due salti relativi alle distinte concessioni Leali e Invernizi.
Con istanza 3 Aprile 1909 la SEB presentava un progetto esecutivo pari data a firma ing. Melli e chiedendo l'autorizzazione ad ampliare la derivazione Leali e cioè mod. 1,8 salto 334,40 HP 802,56; successivamente la ditta Eredi Invernizi rinuncia alla sua domanda.
da fascicolo 2 cartella 10 istanze e concessioni di derivazione - appunti su Gratacasolo - "archivio Ghislandi"
Con D.P. 26 Dicembre 1904 N° 24596 è stato concesso all'ing. Giacomo Leali di derivare, in sinistra del torrente Gratacasolo moduli 1,5 di acqua fra le quote 601,50 e 522,40, col salto utile di m. 71,29, dei quali 7,11 di diritto per uso ultratrentennale riconosciuto con precedente D.P. 7 Settembre 1903.
Dette opere furono collaudate con certificato 14 Marzo 1906 - forza soggetta a canone: HP. 139,18.
Con atto notarile del 18 settembre 1907 N. 2133/944 dr. Porro Savoldi l'ing. Leali cede alla Società Elettrica Bresciana diritti e obblighi.
Con altro D.P. 29 Maggio 1906 N° 10254 era stato concesso al Cav. Tranquillo Invernizi di Lovere moduli 1,8, in sinistra, tra le quote 502,35 e 260,20 con un salto utile di 237,40 m, la forza di HP 570.
Ma col verbale di contravvenzione 27 Marzo 1909 dell'ing. Carlo Baussi del G.C. venne accertato che la SEB, a datare dalla fine del Dicembre 1907, aveva abusivamente utilizzato il tratto di torrente oggetto di concessione alla ditta Invernizi, e precisamente aveva prolungato il canale derivatore Leali, e riunite in uno solo i due salti relativi alle distinte concessioni Leali e Invernizi.
Con istanza 3 Aprile 1909 la SEB presentava un progetto esecutivo pari data a firma ing. Melli e chiedeva l'autorizzazione ad ampliare la derivazione Leali e cioè mod. 1,8 salto 334,40 HP 802,56.
Con dichiarazione 21 Luglio 1909 la ditta Eredi Invernizi rinunciava alla sua domanda.
Con D.P. 20 Novembre 1909 N° 22587 veniva ammessa ad istruttoria la domanda 3 Aprile 1909, con il relativo progetto.
Il Genio Civile in data 12 Gennaio 1911 propone di concedere alla SEB la derivazione.
La centrale di Gratacasolo verrà completamente rifatta nel 1952, in occasione dell'unificazione della frequenza verranno sostituite la macchine rotanti: verrà installato un gruppo generatore ad asse orizzontale costituito da alternatore con due turbine a sbalzo di 3470 KW complessivi.
La producibilità media annuale passa a circa 11 milioni di KWh.
La SEB è quindi entrata in Vallecamonica con quei metodi sbrigativi che caratterizzarono il modo di agire delle prime società elettrocommerciali in quel periodo, non solo in Valcamonica.
Nel 1906 la SEB assorbì la Società Elettrica Industriale di Valle Camonica che portò in dote molti diritti di concessione sulle acque della Valcamonica.
Centrale di Cedegolo
Nel 1909 ottenuta la concessione chiesta con domanda del 1907, inizia la costruzione dell'impianto Malonno Cedegolo, della potenza di oltre 10000 HP, che è uno dei maggiori dell'epoca;
già durante i lavori può usufruire della alimentazione elettrica fornita dalla società Adamello che ha in servizio una centralina a Fresine e nel corso dell'anno mette in funzione i primi gruppi della sua centrale di Cedegolo sul Poglia, con una alimentazione in centrale ed una lungo il canale di derivazione alla valle di Molveno.
Questo impianto utilizza una derivazione diretta sul fiume Oglio, con presa nella località ponte delle capre, immediatamente a monte dell'abitato di Malonno; fruisce di un bacino imbrifero di 548 Km2 ed ha una producibilità media annua di circa 47 milioni di KWh di cui 20 invernali.
Il canale di derivazione, dopo aver attraversato il paese di Malonno e la strada statale del Tonale, si svolge in sponda destra orografica della valle, parte a mezza costa e parte in galleria, sovrappassa il torrente Allione a Forno d'Allione e raggiunge la vasca di carico che si trova sopra l'abitato di Cedegolo.
La centrale è ubicata in sponda sinistra del fiume Oglio, nella parte meridionale del paese di Cedegolo, immediatamente a monte del ponte, allora nuovo, sulla statale, ed è collegata alla vasca di carico mediante due condotte forzate che sovrappassano il fiume immediatamente prima dell'ingresso in centrale; a lato delle condotte è posato un terzo tubo, che ha lo sbocco in una vasca dissipatrice che scarica le acque di sfioro in sponda destra direttamente in Oglio.
La concessione riguarda circa 80 moduli di acqua, con un massimo di 100, per un salto di m 97,12, cui corrisponde una potenza di 10359,47 HP.
In centrale sono installati quattro gruppi costituiti da turbina francis da 2322 HP e alternatori da 2600 KVA, con eccitazione separata.
I lavori per la costruzione della centrale iniziano nel 1909 ed entra in servizio nel 1911.
Questa centrale rimarrà in servizio fino al 1962 e poi verrà demolita in quanto quasi completamente sottesa dall'impianto Edison Sonico-Cedegolo nel 1951.
Dei 548 Km2 di bacino imbrifero di cui disponeva ne sono rimasti come residuo solo 32, insufficienti per giustificare il mantenimento in servizio economico l'impianto.
Dopo il 1951 vennero fatti diversi studi circa la possibilità di riutilizzare la centrale con derivazione dal torrente Allione e dal fiume Oglio a valle della centrale di Forno, ma non approdarono mai ad un progetto esecutivo che risultasse economicamente conveniente.
Il periodo iniziale di attività delle aziende elettriche fu un'epoca d'oro; come tutte le società, anche la SEB ebbe un rapida espansione, fin dal 1908 aprì delle filiali a Cremona, Mantova, Salò, Pisogne e Coccaglio, l'aumento degli utenti era incessante e così anche l'esigenza di nuove centrali.(19)
(17) Archivio Circolo Culturale Ghislandi, fondo energia Elettrica busta 1
(18) un modulo è pari a 100 l/s
(19) Franco Cardini: l'Energia idroelettrica dall'autoproduzione alle grandi centrali, in "la banca CAB e un secolo di sviluppo, Brescia, CAB, 1983 vol. I pagg. 163 - 175
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centrale di Salarno
centrale dei primi anni del Novecento
Niardo: opera di presa
traversa Adamé
valle Adamé
Niardo: opera di presa
presa Adamé
sfioro traversa
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