L'INDUSTRIA ELETTRICA




IN VALLE CAMONICA - 19 -

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Bibliografia

in questa pagina:
Impianti Olcese
Centrale di S. Fiorino
Centrale di Cogno
Centrale di Artogne



Le fotografie in bianco e nero sono dell'archivio storico Enel di Sesto S. Giovanni


Estratto - rivisto e ampliato - dal volume: L'UOMO E L'ACQUA Edito da Banca di Valle Camonica - Gruppo Banca Lombarda - Breno 2002 -
A cura di: Oliviero Franzoni:
Nascita e sviluppo delle centrali idroelettriche sul territorio camuno di franco pelosato

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ATTIVITA' DEGLI AUTOPRODUTTORI

Impianti Olcese

Dal punto di vista idroelettrico gli impianti realizzati dal cotonificio Turati-Olcese si possono classificare come impianti medio-piccoli, pur avendo il pregio di un consistente serbatoio di regolazione delle portate;
se si considera invece dal punto di vista dell'utilizzo dell'energia elettrica da essi prodotta sono sicuramente tra gli impianti che, in relazione alla loro potenza, hanno arrecato i migliori benefici al territorio in termini di occupazione.

E' noto ciò che ha rappresentato per oltre un cinquantennio l'Olcese per la media Valle Camonica e non è questa la sede per analizzare il suo sistema produttivo integrato, analogo alle precedenti esperienze di Schio dell'industriale Rossi, di Trezzo d'Adda dei Crespi, e diverse altre.
L'insediamento e lo sviluppo dell'industria tessile camuna nel polo di Cogno, si può senz'altro ascrivere al fatto che ci fosse disponibilità di energia idraulica;
nel 1904, quando Vittorio Olcese decise di fondare la sua società di filatura, tra le motivazioni che determinarono quella localizzazione per lo stabilimento si possono senz'altro annoverare:

  • la presenza dell'energia idraulica derivabile dal torrente Trobiolo,
  • il basso costo dei terreni, ancora dedicati a solo pascolo,
  • la presenza nelle vicinanze di mano d'opera e la facilità delle comunicazioni in quanto si trovava su una delle linee di trasporto di cui disponeva allora la Valle Camonica: la linea tramviaria Lovere-Cividate.

La prima centrale di Cogno, sul torrente Trobiolo entrò in servizio nel 1906 con un salto di m 408 ed una potenza di 2014 KW per animare lo stabilimento Turati, inizialmente provvisto di 50000 fusi.

Gli impianti più consistenti entreranno in servizio negli anni venti, trenta e cinquanta a cura del Cotonificio Olcese che si doterà, in Valcamonica di tre centrali: di S. Fiorino, di Cogno, e di Artogne, di cui vediamo le caratteristiche:


Centrale di S. Fiorino

Utilizza le acque di un bacino imbrifero di circa 3,5 km2 affluenti al serbatoio stagionale situato in località Prati di Lova a quota di 1293 m s.l.m. della capacità di m3 455000, alimentato dai torrenti S. Fiorino e Lovareno.
L'invaso del bacino è ottenuto mediante una diga di sbarramento del torrente S. Fiorino del tipo in terra a gravità con nucleo centrale di argilla; ha forma leggermente arcuata, sviluppo di m 340 circa altezza massima sull'alveo a valle m 18.

L'opera di presa è ubicata in sponda sinistra; l'invaso è dotato di due paratoie laterali di sfioro del tipo automatico a bilanciere; in sponda destra c'è uno sfioratore supplementare.

Il canale di derivazione è ricavato in galleria parzialmente rivestito in calcestruzzo, è lungo m 150 sino a raggiungere la vasca di regolazione, in muratura di pietrame e calcestruzzo.

Il canale, parte in galleria nella roccia, parte interrato a mezza costa, è rivestito in muratura di pietrame e coperto da soletta in c.a., è lungo m 1900; raggiunge in località Baleggie le vasche di decantazione e di carico da circa 600 m3.

La condotta forzata è in tubi di ferro con diametro interno iniziale di mm 700 e terminale di mm 500, lo sviluppo totale è di m 2085. Il percorso parte in galleria, parte a cielo aperto raggiunge la centrale di La Rocca a quota m 670,26 sfruttando un salto effettivo di m 618,55.

La centrale è costituita da un fabbricato all'aperto costruito in muratura e c.a. ed è corredata di due gruppi turbina pelton generatore ad asse orizzontale:
  • n° 1 gruppo (anno 1926) da KW 1620; 1000 g/1' con alternatore trifase da KVA 1900 e tensione di macchina di V 5000 Hz 50;
  • n° 1 gruppo (anno 1938) da KW 1690, 1000 g/1' con alternatore trifase da 1900 KVA e tensione di macchina di V 5000 Hz 50.
Il canale è costituito dal cunicolo di scarico dalle turbine,con restituzione diretta dell'acqua al torrente Trobiolo. La producibilità media annuale della centrale è di circa 7 milioni di KWh.


Centrale di Cogno (Trobiolo 2° salto)

Utilizza le acque del torrente Trobiolo e quelle di scarico della centrale di S. Fiorino.
L'opera di sbarramento e di presa è costituita da un manufatto in muratura e calcestruzzo, con paratoie di regolazione e di scarico ubicata a quota 669,26 m s.l.m. che convoglia l'acqua ad una vasca di regolazione, attraverso un breve tratto di canale.

La vasca di regolazione consiste in una costruzione in muratura di pietrame e calcestruzzo, dotata di manufatti idraulici e meccanici per la regolazione, lo sfioro e lo scarico.
La vasca ha una capacità utile di 11000 m3 e assolve anche il compito di serbatoio di accumulo.

Il canale di derivazione è in parte scavato in galleria e parte a cielo libero in muratura di pietrame e calcestruzzo. E' lungo circa 1000 m e raggiunge le vasche di decantazione e di carico in località Annunciata costituite da tre bacini di riposo suddivisi da diaframmi, con una paratoia per lo scarico di fondo.

La vasca di carico, posta sul prolungamento della precedente, è dotata di griglione parafoglie, sfioratore, paratoie per alimentazione condotta forzata e per lo scarico di fondo.

La condotta forzata è parte in tubi di ferro flangiati e parte in tubi di acciaio senza saldatura a sezioni saldate, con diametro interno iniziale di mm 700 e terminale di mm 500.
Lo sviluppo totale è di m 966, raggiunge la centrale di Cogno a quota m 253,82 s.l.m. sfruttando un salto effettivo di m 408,60.

La centrale è costituita da un fabbricato costruito in muratura e c.a. ed è corredata da tre gruppi turbina pelton generatore ad asse orizzontale:
  • n° 1 gruppo (anno 1951) da KW 1720, 1000 g/1' con alternatore trifase da 2200 KVA e tensione di macchina 5000 V 50 Hz.
  • n° 2 gruppi (anno 1959) da KW 1820, 1000 g/1' con alternatore trifase da 2200 KVA e tensione di macchina 5000 V 50 Hz.
Il canale di scarico è in cemento armato coperto fino oltre la strada statale, a cielo libero successivamente, fino allo sbocco in Oglio.
La producibilità media annuale della centrale è di circa 22 milioni di KWh.



centrale di Salarno




centrale di Baitone



ago d'Arno




centrale di Cedegolo (1910)



centrale di Campellio




centrale di Campellio




centrale di Cedegolo 2°




centrale di Cedegolo 1° - 1910 -




lago d'Arno





traversa Adamé


valle Adamé


valle Adamé: casine di mezzo


centrale di Cogno


centrale di Cogno


centrale di Cogno

Centrale di Artogne

Utilizza le acque del torrente Re di Artogne, affluente in sinistra del fiume Oglio, mediante due distinte derivazioni situate a quote diverse che fanno capo alla stessa centrale.

La prima derivazione, denominata "superiore" capta le acque a quota 932,50 m s.l.m., la seconda derivazione, denominata "inferiore", a quota 644,56 m s.l.m.

Il bacino imbrifero direttamente sotteso o allacciato alle due derivazioni si estende per circa 15 Km2, di questi 9 Km2 sono allacciati all'impianto superiore e i rimanenti 6 Km2 all'impianto inferiore.

Le acque delle due derivazioni confluiscono nella centrale di Artogne, situata a quota 300 m s.l.m., dove sono installati tre gruppi generatori con turbine Pelton della potenza complessiva di 1741 KW.

Dei tre gruppi:
  • il primo è alimentato dalle acque della derivazione superiore,
  • il secondo dalle acque della derivazione inferiore,
  • il terzo, la cui turbina è munita di due ruote affiancate, può funzionare con l'una o con l'altra delle due derivazioni, o tutte due assieme.
L'impianto superiore è entrato in regolare esercizio nell'anno 1926, l'impianto inferiore nell'anno 1928.
L'energia prodotta annualmente dalla centrale di Artogne si aggira intorno ai 7 milioni di Kwh.

Le prese principali della derivazione superiore sono tre:
  • presa della Valle Bassinaletto,
  • presa di Val Mezzana e
  • presa di Val Maione.
Esse sono in muratura di pietrame e malta e sono munite di sghiaiatore e sfioratore limitatore di portata.
Oltre a queste sono da considerarsi altre presette secondarie distribuite lungo il canale.
Il canale di derivazione, lungo m 4358 è realizzato in tubi di cemento, prevalentemente interrati.

La vasca di carico, costruita in muratura di pietrame e malta, ha una capacità è di circa 360 m3.
La condotta forzata, con sede all'aperto si divide in due tronchi principali:
il primo tronco, della lunghezza di m 879 circa, è costituito da un tubo di lamiera saldata del diametro interno di mm 450;
il secondo tronco, della lunghezza di circa m 100, è realizzato con due tubazioni del tipo mannesman disposte affiancate del diametro interno mm 300.

Le prese principali della derivazione inferiore sono quattro:
  • la presa sull'Artogne,
  • della Valle Inferno,
  • di Bettole e
  • Valle Carazino.
Si riscontrano inoltre alcune prese secondarie lungo il tracciato della derivazione.
Il canale di derivazione, lungo m 2093 è realizzato quasi completamente in tubi di cemento interrati, sono presenti alcuni tratti in tubo di ferro in superficie. La vasca di carico ha una capacità di circa 140 m3.

La condotta forzata della lunghezza di circa m 724 ha sede all' aperto ed è realizzata con tubo metallico senza saldature con giunzioni a flangia che si sviluppa parallelamente all'ultimo tronco di tubazione dell'impianto superiore, sostenuta da selle in muratura munite di apposita piastra di appoggio in lamiera; lungo il percorso della tubazione, in corrispondenza dei cambiamenti di livello sono posti i blocchi di ancoraggio e i giunti per le dilatazioni della tubazione stessa.

Nella sala macchine della centrale sono installati, i tre gruppi generatori della potenza complessiva di 2638 KVA le cui caratteristiche sono le seguenti:
  • 1° gruppo: alternatore da 1500 KVA, una turbina Riva alimentata dalla derivazione superiore, con salto da 627,90.
  • 2° gruppo: alternatore da 588 KVA, una turbina S. Giorgio alimentata dalla derivazione inferiore con un salto di m 331.90.
  • 3° gruppo: alternatore da 550 KVA; una turbina Riva con doppio regolatore che possono funzionare alimentate sia dalla derivazione superiore che dalla derivazione inferiore.
Le acque di scarico delle turbine vengono raccolte in un bacino di compensazione, della capacità di 715 m3, adiacente al fabbricato della centrale;
da qui, attraverso un ponte canale che sorpassa il torrente Rè di Artogne, vengono immesse in una derivazione che alimenta, a valle antichi opifici.
La vasca di compenso, che è mantenuta normalmente al suo livello massimo è stata creata allo scopo di assicurare agli opifici di valle un afflusso costante di acqua nella eventualità di sospensioni nel funzionamento della centrale.

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Last updated 20.10.2007