L'INDUSTRIA ELETTRICA




IN VALLE CAMONICA - 22 -

home page


pagina precedente

Bibliografia

in questa pagina:
nazionalizzazione
bibliografia



Le fotografie in bianco e nero sono dell'archivio storico Enel di Sesto S. Giovanni


Estratto - rivisto ed ampliato - dal volume: L'UOMO E L'ACQUA Edito da Banca di Valle Camonica - Gruppo Banca Lombarda - Breno 2002 -
A cura di: Oliviero Franzoni:
Nascita e sviluppo delle centrali idroelettriche sul territorio camuno di franco pelosato

home page

nazionalizzazione dell'energia elettrica

La nazionalizzazione dell'energia elettrica in Valle Camonica

La legge n° 1643 del 6 dicenbre 1962 (23) non colse alla sprovvista il gruppo Edison; in preparazione e a difesa dalla minacciata nazionalizzazione la società Edison, con l'atto di concentrazione Edison-Edisonvolta del 1 luglio 1955 attribuisce a questa seconda società tutti gli impianti della Valcamonica ad eccezione di: Sonico, Cedegolo 2° e Cividate.

Gli impianti attribuiti alla Edisonvolta erano destinati alla nazionalizzazione, quelli rimasti Edison, grazie alla fusione in quest'ultima della società per azioni "Applicazioni Chimiche ACSA" forte consumatrice di energia elettrica potevano rimanere di proprietà privata in quanto con questo assetto la Edison risultava essere un grande consumatore di energia e quindi rientrava tra i principali autoproduttori nazionali. (24)

In questo modo "asimmetrico" avveniva in Valcamonica la nazionalizzazione dell'energia elettrica: all'Enel venivano trasferiti gli impianti più datati e carichi di oneri dovuti ai numerosi invasi di alta montagna ed alla Edison rimanevano i tre impianti moderni, direttamente sull'asta del fiume Oglio e che potevano usufruire, a titolo gratuito, delle regolazioni di portata effettuata dagli invasi dell'Enel.

Queste "modalità" di regolare gli "affari" tra pubblico e privato, alla luce anche delle tante "storie patrie" successive, anche recentissime (2007), non devono meravigliare: le lobby mascherate da "liberisti" hanno sempre prevalso, sia quando c'era da "diluire" l'intervento pubblico che avanzava, sia quando, invertitosi il ciclo storico, si potè, a poco prezzo e nessun rischio imprenditoriale, sostituire con i monopolisti privati i monopoli pubblici.

Il "colmo" di questa filosofia si raggiunge nell'imporre al "pubblico" oneri non solo per gli impianti esistenti, ma addirittura a quelli eventuali e futuri: nell'atto citato infatti, oltre a trasferire alla Edisonvolta oneri a favore di Edison per gli impianti esistenti, vengono elencati anche gli oneri per i futuri impianti:

" Fra le parti rimane inoltre convenuto quanto segue:

  • 1) Considerato che l'impianto di Sonico, sito in Val Camonica (prov. di Brescia), dipende in parte, per quanto riguarda le proprie disponibilità idrauliche, dagli impianti idroelettrici, situati a monte della propria presa, del Pantano d'Avio e di Temù; considerato che i già nominati impianti del Pantano d'Avio, con i serbatoi del Pantano d'Avio e dei laghetti del Venerocolo e di Temù, con i serbatoi del lago Benedetto, del lago d'Avio e del laghetto d'Avio, passano in proprietà della Soc. Edisonvolta, mentre l'impianto di Sonico resta di proprietà della Soc. Edison;
    si attribuisce in via permanente all'impianto di Sonico la funzione di regolatore dell'utilizzazione delle acque per il complesso degli impianti suddetti, nonché per quelli da costruire a monte di Sonico elencati ai punti 48, 50, 51 (25) dell'allegato H al presente atto.

    Ai fini della funzione suddetta la Soc. Edison, proprietaria dell'impianto di Sonico, predisporrà le norme di carattere generale che la Edisonvolta dovrà osservare nell'esercizio degli impianti sopra specificati.

  • 2) Considerato che l'impianto di Cividate, sito in Val Camonica (prov. di Brescia), dipende in parte, per quanto riguarda le proprie disponibilità idrauliche, dagli impianti idroelettrici, situati a monte della sua presa, di Salarno, Campellio, Isola, Cedegolo I, Paisco e Forno; considerato che i detti impianti di Salarno, con i serbatoi Baitone, Miller, Dosazzo e Salarno, di Campellio, di Isola, con il serbatoio del lago d'Arno, di Cedegolo 1°, di Paisco e di Forno passano in proprietà della Soc. Edisonvolta, mentre l'impianto di Cividate resta di proprietà della Soc. Edison; si attribuisce in via permanente all'impianto di Cividate la funzione di regolatore della utilizzazione delle acque per il complesso degli impianti suddetti, nonché per quelli da costruire a monte di Cividate elencati ai punti n. 49 e 52 (26) dell'allegato H al presente atto.

    Ai fini della funzione suddetta la Soc. Edison, proprietaria dell'impianto di Cividate,. predisporrà le norme di carattere generale che la Edisonvolta dovrà osservare nell'esercizio degli impianti sopra specificati."


In Valle Camonica quindi, al momento della nazionalizzazione vennero assegnati all'Enel tutti gli impianti della Edisonvolta, e della Società Elettrica Bresciana, per una capacità produttiva superiore ai 500 milioni di KWh; alla Edison, classificata come autoproduttore rimasero i tre impianti citati, per una producibilità media annua di poco superiore ai 600 milioni di KWh, gli altri impianti degli autoproduttori tradizionali, con una producibilità stimata intorno ai 300 milioni di KWh rimasero ai rispettivi titolari.

L'evoluzione successiva, realizzata a cura dell'Enel per gli impianti di competenza, come abbiamo visto nella descrizione degli impianti, fu la costruzione dei grandi impianti di generazione e pompaggio di S. Fiorano e di Edolo, la demolizione delle centrali di Isola e di Temù, nonché il lungo processo di ammodernamento, di automatizzazione e di razionalizzazione della rete di trasmissione allo scopo di conseguire la possibilità del loro telecontrollo.



(23) Legge istitutiva dell'ENTE Nazionale per l'Energia Elettrica

(24) Atto di concentrazione Edison-Edisonvolta: fascicolo 39 faldoni 297-301, archivio storico Enel Sesto S. Giovanni

(25) punto 48: impianto altissimo Oglio per utilizzare le acque dei torrenti Frigidolfo, Val Massa, Fiumeclo, Arcanello e Fridolfo.
Punto 50: serbatoio del lago Nero del Gavia.
Punto 51: impianto dell'Aviolo

(26)Punto 49. impianto dell'Ogliolo per derivazione dai torrenti Brandet, Campovecchio e Ogliolo.
Punto 52. impianti del Pallobbia 1° e 2° salto.




centrale di Salarno





Cevo




scivolo pompe svaso





centrale di Cedegolo - 1910





centrale di Campellio





centrale di Campellio - 1933




lago d'Arno




traversa Adamé




valle Adamé



Bibliografia:

- Renato Giannetti: la conquista della forza- ediz. franco Angeli - 1985 -

- Società Idroelettrica dell'Allione: inventario impianti al 31 dicembre 1930

- Bruno Bezza (a cura di) Energia e Sviluppo - G. Einaudi Editore - 1986 -

- Società Generale Elettrica dell'Adamello: inventario al 31 marzo 1930

- Cinzia Arzu: L'industria idroelettrica valligiana dalle origini agli anni '50 - in Appunti, quaderno n° 2 - numero unico 1994 - SORELLE ACQUE - atti del convegno "il settore idroelettrico camuno: problemi e prospettive di utilizzo". Edizioni del circolo culturale Ghislandi.

- Cinzia ARZU: L 'insediamento delle società elettrocommerciali in Valle camonica in Periferia n. 20, 4/1984, pp. 27-28.

- Franco BONTEMIPI, L 'indusfria elettrica in Valsaviore: analisi di un sistema, in Periferia, n. 9, 1/1982, pp. 27-28.

- Mimmo FRANZINELLI, La Valcamonica nella ricostruzione (1945-53.), ed. Circolo Culturale Ghislandi, Breno 1983.

- Mimmo FRANZINELLI: La resistibile ascesa delle società elettriche in Valcamonica in Periferia n. 20, 4/1984, pp. 45-51

- Franco NARDINI, L'energia idroelettrica dall 'autoproduzìone alle grandi centrali, in "La Banca CAB e un secolo di sviluppo, Brescia, CAB, 1983, vol. I, pp. 163-175.

- Una vallata idroelettrica di Mimmo Franzinelli - pubblicazione " Per il museo dell'energia idroelettrica in Valle Camonica" a cura della Comunità Montana della Valle Camonica e del comune di Cedegolo (1997).

- Archivio storico del Circolo Culturale Ghislandi: fondo energia elettrica buste n° 1, 2, 3.

pagina precedente

home page


Last updated 10.2.2008