ATTIVITA' DELLA SOCIETA' GENERALE ELETTRICA DELL'ADAMELLO - GEA -
Sistema del Poglia 1911 - 1914
Il "sistema del Poglia" venne concepito fin dall'inizio come potenzialmente passibile di notevole sviluppo, infatti contemporaneamente all'avanzamento dei lavori prosegue, da parte della GEA, l'accaparramento delle concessioni ancora libere, sia nell'alta Valsaviore che in qualsiasi altro torrente o direttamente del fiume Oglio.
Già nel 1910, quando gli impianti di Cedegolo e di Isola stavano per essere completati, con cinque gruppi il primo e con quattro il secondo, la GEA era in possesso della concessione per l'alta Valle di Adamé, le cui acque potevano essere convogliate nel lago d'Arno.
Iniziarono infatti nell'estate i lavori per scavare la galleria che, raccolte le acque del torrente Adamé a quota di circa 2000 m s.l.m., dovevano essere convogliate nel lago d'Arno.
Si rese necessario prolungare la strada orizzontale in fregio al lago d'Arno di oltre un km, fino a raggiungere la zona dove sarebbe sbucata la galleria, e collegarla, tramite un piano inclinato che salendo lungo il pendio raggiunge la quota dello sbocco, che si trova circa 160 m più in alto; (**)
con questa opera il sistema dei trasporti con carrelli decauville e funicolari, che parte da Cedegolo, a quota 400 m s.l.m. raggiunge i 1980 m s.l.m. della galleria proveniente da Adamé.
(**)
Grave infortunio sulla "funicolare Campellio":
[da copia lettere vari: 1912 - 1930 - 1938 - 1946 - varie notizie.
Lettera 22 giugno 1912 - Infortunio mortale - Bonini Paolo
Lago d'Arno 20 giugno 1912
Onorevole Direzione Generale - Milano
Oggi circa alle 13,19 l'operaio Bonini Paolo di ignoti manovale di anni 17 addetto alla manovra del piccolo argano per la funicolare Adamé che dal lago conduce all'imbocco 38, si trovava presso il macchinario funzionante in servizio di salita.
Scostatosi dal suo posto abituale presso il freno e l'interruttore che stanno dietro l'argano stesso egli si portò per una ragione qualsiasi, sul davanti del tamburo ed avvicinatosi, pare, un po' troppo la dove la fune si avvolge venne da questo preso per un lembo dei pantaloni, o forse chinatosi gli si impigliò la falda della giacca, e trascinato sul tamburo seguendone per parecchi giri la rotazione della macchina.
Così stretto dalla corda e obbligato dalle spire a passare tra i piccoli spazi degli alberi rimase sfracellato in modo inesorabile.
L'argano avrebbe continuato a stringere e maggiormente avvolgere la misera spoglia se la cinghia non fosse, per lo sforzo, strappata dalla puleggia, ed allora il carrello, che proprio trovandosi nella maggiore pendenza, principiò una discesa precipitosa che avrebbe potuto procurarci altre disgrazie ma che non ebbe altro effetto che di far restituire al tamburo tutti i miseri avanzi del povero corpo.
A quest'ora è già avvenuta l'inchiesta da parte dei R.R. Carabinieri e sarà domattina presto trasportato nella camera mortuaria del cimitero di Fresine in attesa del nulla osta per il seppellimento.
Credo poter ugualmente disporre per un modesto funerale e distintamente riverisco.
f.to C. Vassena
a Direzione Generale:
Come da vostra richiesta telefonica, ci pregiamo trascrivervi qui sotto copia del telegramma e della lettera raccomandata da noi spedita alla Spett.le Società Anonima Infortuni per il sinistro dell'operaio Bonini Paolo;
telegramma:
siamo spiacenti dovervi comunicare che causa infortunio è morto oggi il nostro operaio Bonini Paolo di Bortolo nato a Cimbergo il 6 novembre 1896.
Lettera raccomandata:
Con la presente ci pregiamo confermare il nostro telegramma di oggi così concepito:
(vedi sopra).
Accluso vi trasmettiamo pure la regolare denuncia, pregandovi volerla far pervenire alla Spett. società Anonima Infortuni.
Distintamente vi riveriamo
La derivazione entrerà in servizio nel 1912, scaricando le acque direttamente nel lago, attraverso una vasca di alimentazione ed una tubazione che scende in lieve trincea lungo il pendio della montagna, senza utilizzare idraulicamente questa differenza di livello.
Costruzione derivazione Adamé. (da inventario della soc. Adamello del 31 marzo 1930).
Nella stagione Giugno-Ottobre 1911, in valle Adamé viene costruita una traversa, situata pochi metri a monte del punto in cui il torrente inizia una lunga cascata, allo sbocco della Valle superiore.
E' impostata completamente sulla roccia tonalitica alla quota media 1997, ha andamento planimetrico ad arco circolare.
La sezione è tipo diga a gravità a forma triangolare opportunamente rinforzata in cresta con raccordo ad arco tra la parte verticale ed il paramento di valle.
Altezza massima sul fondo del torrente, circa m 9,00, spessore alla base m 5,50; in cresta m 2,20; lunghezza in cresta m 40.
Le fondazioni sono di calcestruzzo mentre il corpo della diga è di muratura ordinaria di conci di granito e malta di cemento, a faccia vista sia sul paramento a valle che su quello a monte, con semplice cornice di coronamento pure di granito.
La cresta è formata di lastre di granito che costituiscono un regolare pavimento.
Il volume della diga raggiunge m3 800.
Nel corpo stesso della diga si è ricavato lo sfioratore e lo scaricatore di fondo.
Dal lato sinistro della testata della diga parte un muro d'ala che si prolunga a monte, nel quale si apre la bocca di presa.
Si forma così un bacino di decantazione di proporzioni modeste che si protende fino a circa m 110 a monte dello sbarramento con una capacità circa m3 8000.
Nel corpo della diga, in corrispondenza del punto più basso e cioè a quota 1998,25 è aperta una bocca di scarico e di sghiaiamento, a cui fa seguito un cunicolo a volto ribassato con platea a forte inclinazione che raggiunge a valle la quota 1997.40.
La platea, le pareti ed il volto del cunicolo, sono rivestiti di conci regolari di granito.
Una paratoia comune di legno con intelaiatura di ferro, serve alla regolazione dello scarico: scorre in adatti stivi di ferro posti in fregio del paramento a monte della diga:
la manovra di sollevamento a mano è riportata sulla cresta della diga.
Lo sfioratore è in quattro luci della larghezza di m 2 ciascuna, aperte nella parte superiore della diga, le quattro luci, divise fra loro da speroni a spigoli arrotondati sono seguite da uno scivolone di forma trapezia, con lato minore verso valle, fiancheggiato da due muri convergenti;
lo scivolone completo forma un corpo avanzato della diga sostenuto da volto e da mensoloni, disposto quindi in modo da poter scaricare l'acqua, anche in massa notevole, direttamente nell'alveo del torrente.
Il canale di derivazione è in galleria a pelo libero, si distacca dalla sponda sinistra del torrente, si svolge sulla sponda sinistra della Valle Adamé e nell'ultimo tratto attraverso la dorsale che discende da Monte Campellio e divide la detta Valle dalla Conca del Lago d'Arno e sbocca sulla sponda destra a circa m 184 sopra il livello normale di questo.
Ha uno sviluppo totale di m 5958, e una pendenza media del 5 per mille circa.
La configurazione topografica della zona in cui si svolge la galleria, molto accidentata e solcata da numerose vallette secondarie alcune delle quali assai profonde e notevoli, quali il "Vallone della Forcellina Rossa" ed i "Valloni di Foppa";
la natura geologica dei terreni attraversati e la necessità di limitare al massimo possibile la lunghezza dei singoli tratti di galleria, hanno richiesto un andamento planimetrico a spezzata notevolmente irregolare e accidentata.
Il lavoro di perforazione, svoltosi nelle tre stagioni lavorative degli anni 1910 (agosto-novembre), 1911 (aprile-novembre), 1912 (aprile-settembre), venne sviluppato su complessivi 38 attacchi compresi i due estremi mediante l'apertura di N. 18 finestre.
Anche questo lavoro venne funestato da gravi infortuni.
Copia-lettere Direzione Generale - Carlo Vassena (lago d'Arno) - dal 27 febbraio 1912 al 14 settembre 1921
Lettera 7 settembre 1912 a Direzione Generale:
Come vi abbiamo già annunciato telefonicamente, il giorno 5 corr. Alle ore 7 circa nell'imbocco 22 della galleria Adamé furono trovati asfissiati i due nostri operai Gatta Giovanni d'anni 39 di Bovegno capo-sciolta e Ferrigato Fausto d'anni 19 di Castelbaldo minatore.
Nessuno era presente nel momento dell'infortunio, ma riteniamo che il Gatta sia entrato in galleria assieme al Ferrigato, manovale addetto al compressore, poco dopo l'esplosione delle mine per constatare se era abbattuto il diaframma di roccia che ancora divideva l'imbocco 22 dal 21.
Il medesimo giorno venne fatta dal pretore di Edolo l'inchiesta giudiziaria, ed in merito ai risultati di essa non possiamo precisarvi nulla.
Crediamo tuttavia che nessuna responsabilità sia stata assodata a nostro carico.
Dispiacenti di dover comunicare quanto sopra, con perfetta stima vi riveriamo.]
Lo scavo venne praticato nella maggior parte a mano e nella rimanente con perforazione meccanica;
lo sbocco sopra il lago d'Arno avviene in una vasca dalla quale si diparte una tubazione metallica che convoglia l'acqua direttamente nel lago.
L'esecuzione di questa galleria sia per l'asprezza, l'inospitalità e l'impervia, di alcuni punti, sia per la distanza dalle località di rifornimento, ha richiesto l'impianto di 6 cantieri divisi in tre gruppi nettamente distinti:
uno vicino allo sbocco sul versante del Lago d'Arno; un secondo gruppo nelle località Campellio Ignaga e Foppa e un terzo nelle località Molinazzo e Adamè.
Si sono dovuti costruire circa Km 7 di strada armata con binario decauville, e circa Km 3 di sentieri pedonali e strade mulattiere, due piani inclinati dello sviluppo di quasi 700 m complessivamente, nonché due teleferiche di fortuna, una della lunghezza di m 800 e l'altra di circa m 100, rispettivamente attraverso i Valloni di Foppa e della Forcellina Rossa.
Sempre nel 1910 iniziarono anche i lavori per la costruzione della diga del lago d'Arno, che salvo alcune interruzioni di cui la prima per lo scoppio della guerra, proseguirono fino al 1927.
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lago d'Arno
centrale di Salarno
Fresine
centrale dei primi anni del Novecento
Fresine
presa Adamé
sfioro traversa - 2001
sfioro traversa - 2001
valle Adamé: casine di mezzo
centrale di Cedegolo 2°
centrale di Cedegolo 2°
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