benedetta

VALCAMONICA ! !

home page



Valsaviore Val Malga Val Paghera Val d'Avio

...in preparazione...

(Da una descrizione della Valcamonica fatta a Venezia nel 1600
- Adamello - il tempo dei pionieri di Vittorio Martinelli - ediz. Martinelli Povinelli - 1992 pag. 33)

“ L’è una valle in capo al territorio brexano a li confine verso li todeschi, dove vanno li nostri beccari ogni anno a fornirsi per la terra nostra di castroni, la qual per nome pubblico si chiama Valle Camonica;
luogo però più montano che pianura, luogo più sterile che fructuoso et abitato da gente per la mazor parte più ignorante che altramente, gente gozuta, quasi tutta deforme el possibile, senza alcuna regola del vivere civile;
de costumi più presto rusticani che silvestri, dove rari sono che sappiano, non dirò che servano li comandamenti de Idio.. dove fama è che za qualche anno sono stati strioni e strie”.

è questo ciò che rimpiangono tanti camuni .... padani .... leghisti?....




da: Il carbone bianco della Valsaviore di Andrea Belotti - ed. tip. Camuna - Breno - 2003

..... Speranze di inizio secolo XX .....

"Come la valle del Serio, anche la pacifica valle dell'Oglio, si scoterà, e vi risuonerà il rumore delle industrie, ed eserciti di operai troveranno qui un onorato sostentamento.
Tutti dovranno godere di questo avvenire che si delinea per la nostra Valle, tutti dovrebbero essere intimamente soddisfatti". (5)

5- La Valcamonica, 21 ottobre 1905.
Lo stesso periodico, nel suo primo numero - Pasqua 1905 - aveva già espresso questi sentimenti in un testo poetico:

Franata e vinta la foga indomita
de li scroscianti torrenti rapidi,
insorga possente scintilla,
di calore, di moto e di luce.

Non oltre l'Alpe, disperse vadano
ormai le nostre speranze giovani;
siam figli di terra negletta,
e il riscatto dai figli si compia!



..... 1910: cronache della Valcamonica .....

Il "grandioso impianto" di Cedegolo, a quei tempi sicuramente uno dei più importanti d'Europa, non mancò di attirare l'attenzione anche di visitatori stranieri, come risulta dalla seguente notizia riportata da Il Risveglio Camuno del 15 maggio 1910:

"La Valcamonica rivelata ai Turchi nella settimana corrente

- Come è noto è in giro per l'Italia una missione di ottomani, mandatavi dal governo del lontano impero del Bosforo, per conoscere le cose belle e buone dell'Italia e, se del caso, apprendere utili notizie per la giovine nazione, rinascente dopo tanti anni al soffio della libertà.

La missione fu a Venezia, poi a Vicenza, Verona, ecc.; il 9,10,11 maggio a Brescia.
Fra i numeri del programma c'era anche una gita in Valcamonica, precisamente a Cedegolo per ammirarvi il grandioso impianto della G.E.A. che è uno dei più importanti d'Europa.

La gita riuscì benissimo; a tutte le stazioni di Valle fu un accorrere di curiosi a vedere gli uomini dell'Oriente.

A lseo, a Breno, le Autorità salirono a complimentare i capi della missione; a Capodiponte c'erano più di duecento persone; a Cedegolo pure gran folla, grandi applausi, solenni accoglienze.

Attendevano gli ospiti le Autorità comunali, l'ing. Carminati e Casati, l'Ispettore forestale, i quali condussero la Missione a visitare l'importantissimo impianto dell'Adamello.

A ricevere gli ospiti alla porta dello Stabilimento v'era l'ing. Bettinetti. ing. Marenzi, il segretario Zanetti e l'ing. Roncaldier, coadìuvati dagli impiegati Motta, Carugati, Carlo Vassena vice direttore dei lavori.

La missione fu veramente impressionata dalla grandiosità dello stabilimento e dell'impianto e osservò il macchinario domandando spiegazioni e delucidazioni.

Venne pure offerto un sontuosissimo rinfresco e alle 17 il treno ripartì fra gli applausi della popolazione.
Alle 19,30 la missione ritornava a Brescia.

Dell'impressione ricevuta si è fatto interprete uno della missione, il giornalista M. Mocchiddine; inviato speciale del F....., in un entusiastico articolo pubblicato nella

Provincia di Brescia:
In esso si trovano le seguenti parole:

"La splendida gita nella Valle Camonica ci ha fatto conoscere un angolo magnifico d'Italia;
il paese ridente ed incantevole non è fatto solo per poeti o per touristes poiché, vicino alle opere della natura, poderosamente si affermano quelle dell'uomo.
L'impresa dell'Adamello - lassù a Cedegolo - ci ha meravigliati e di fronte a quell'esempio mirabile di sfruttamento di tanta ricchezza naturale, abbiamo subito compreso quale sarà il posto che occuperà tra breve l'Italia, quando le cascate dei suoi valichi alpini saranno forzate a dare, entro alle sapienti macchine, tutti i tesori di energia che contengono".





le incisioni rupestri

Le incisioni rupestri del Parco Nazionale di Naquane sono, da sole, motivo sufficiente per una visita alla Valle Camonica; in nessun altro sito al mondo si possono vivere le emozioni che danno queste rocce, che rappresentano i "diari" scritti dai Camuni in un arco di tempo lunghissimo.

Si possono ammirare le scene stile "neolitico" degli oranti rivolti verso il sole, che presumibilmente risalgono al 3000 a.C.; le composizioni monumentali dei massi istoriati nel Calcolitico; le costruzioni ed i carri dell'età del bronzo, fino alle numerosissime scene di caccia al cervo, di cavalieri, di guerrieri in scene di lotta, dell'età del Ferro, fino alle scritte latine di età storica.

Per le visite guidate al Parco di Naquane: Pro Loco di Capo di Ponte (0364 42080)



la Valsaviore



Valsaviore



Valsaviore


da: Storia della Valsaviore di Franco Bontempi
Unione dei Comuni della Valsaviore - 2005 -

Introduzione

La storia che qui viene elaborata riguarda tutta la Valsaviore, dalle rive dell'Oglio fino alla cima dell'Adamello, dal Passo di Campo fino agli alpeggi di Olda.
Si tratta di un tentativo di considerare la Valle come un tutt'uno, composta da numerosi paesi, ma parte di un'unica grande comunità.
...........(omissis).........
Si deve sottolineare che, sebbene negli ultimi tempi siano uscite alcune monografie riguardanti la storia della Valcamonica, soprattutto in età contemporanea, la Valsaviore è rimasta un po' in ombra.

Ma proprio se si vuole avere una visione globale della storia camuna, è necessario ritornare alla storia della Valsaviore.

Non solo in quanto parte insostituibile della zona, ma perché, e questo mi sembra il risultato più importante di questa ricerca,

è proprio nella Valsaviore che si devono ricercare le radici dei camuni.

Prescindere da quello che è successo in questa Valle significa precludersi la conoscenza della stessa origine della

civiltà che ormai è considerata il cuore dell'Europa.

Proprio perché il periodo antico è il più sconosciuto e solo recentemente si sono iniziati gli studi archeologici nella zona, mi è sembrato opportuno privilegiare lo studio della storia antica per andare a trovare tracce che erano ormai sepolte nella dimenticanza.
...........(omissis).........





centrale di Edolo

Centrale di Edolo:
uno degli impianti idroelettrici di produzione e pompaggio più recenti e più grandi d'Italia, dell'ultima generazione di "grandi centrali idroelettriche", realizzato con macchinario "binario", vale a dire con pompe-turbine reversibili.
La centrale è visitabile da chiunque, mediante visite guidate gratuite, previa prenotazione presso:

"cooperativa Inexodus" - 0364-622179.





centrale di S. Fiorano

Centrale di S. Fiorano:
uno degli primi grandi "impianti idroelettrici di generazione e pompaggio" - anni '70 - realizzato in occasone del rifacimento per obsolescenza tecnica di un "grande impianto" di inizio secolo XX (1910 - centrale di ISOLA di CEVO.
Utilizza uno dei salti più alti in Italia - oltre 1400 m - è del tipo "ternario", con turbine pelton e pompe a 6 stadi.



parco Adamello

Parco Adamello
Gestore: Comunità montana di Valle Camonica.
Sede: Piazza Tassara, 25043 Breno (BS)
Tel: 0364/324011 - Fax: 0364/22629 oppure 22544
E-mail: cmvallecamonica@intercam.it
Superficie: 50.996 ha
Altimetria: h min 390 m slm - h max 3.545 m slm
Province: Brescia





Paesaggi della Lombardia - dal sito della Regione

Descrizione degli ambiti geografici - LA VALCAMONICA


Ambito corrispondente al corso alpino e prealpino dell’Oglio, nella provincia di Brescia. Ben circoscritto in termini geografici, è inoltre dotato di una sua definita identità storica. Sotto il profilo geografico si distinguono tre diverse porzioni di valle:
la bassa, dall’orlo superiore del Sebino a Breno;
la media, da Breno a Edolo;
l’alta, da Edolo al Passo del Tonale.
Racchiude al suo interno la parte lombarda del Gruppo dell’Adamello e del Baitone.

I caratteri del paesaggio mutano profondamente nel risalire o nel discendere il corso dell’Oglio. Dall’aspetto alpino, dominato da rocce, ghiacciai, nevai e versanti boscati dell’alta valle, si succede l’influsso termico e ambientale prealpino della media e bassa valle. Anche l’antropizzazione aumenta con il diminuire del livello altimetrico: al fondo valle chiuso e incassato di alcuni tratti della porzione superiore della valle (Cedegolo è un significativo esempio di costrizione insediativa) si succedono conche o pianori di sufficiente ampiezza nella media valle dove si collocano i centri maggiori (Breno, Boario Terme, Capo di Ponte).

L’allargamento del solco vallico nella parte bassa aumenta le vocazioni insediative e genera rilevanti fenomeni espansivi sia di carattere residenziale, sia di carattere commerciale o altrimenti produttivo (cfr. l’area urbanizzata Lovere, Costa Volpino, Darfo-Boario Terme).

Ne viene pregiudicato l’assetto agricolo del fondovalle che conserva buoni connotati di paesaggio soprattutto laddove si compone sui conoidi, si terrazza sui versanti, si adagia sui dossi e sulle conche moreniche. A ciò si aggiunge la spessa coltre boschiva che, nella dominanza del castagno, vivifica e integra l’assetto delle coltivazioni tradizionali.

Nella parte alta della valle, le resinose si distribuiscono asimmetricamente sui versanti a seconda della più o meno favorevole esposizione climatica. Due i momenti storici che connotano il paesaggio storico della valle. Rilevantissimo quello preistorico che conferisce alla Valcamonica il primato di maggior comprensorio europeo d’arte rupestre, e pure notevole quello rinascimentale e successivo che, soprattutto nella produzione artistica e architettonica, rileva personaggi di spicco e una singolare elaborazione culturale in grado di plasmare con tipicità diversi scenari urbani locali.

Ambiti, siti, beni paesaggistici esemplificativi dei caratteri costitutivi del paesaggio locale.

Componenti del paesaggio fisico:
forra del Dezzo, dossi di Boario (‘crap’) e Monticolo, coni di deiezione (Cerveno), ripiani e terrazzi morenici; morene e ghiacciai d’alta quota; pareti ed energie di rilievo (tonalite) del gruppo Adamello-Presanella; nevai perenni (Pian di Neve); laghi intermorenici (lago Moro) e laghi alpini (lago di Lova, laghi del gruppo Adamello-Presanella);

Componenti del paesaggio naturale:
aree naturalistiche e faunistiche (massiccio dell’Adamello-Presanella, valli Campovecchio e Brandet, alta valle di Lozio e Concarena, val Dorizzo, valle Grande del Gavia);

Componenti del paesaggio agrario:
ambiti del paesaggio agrario particolarmente connotati (campagna della ‘prada’ di Malonno, castagneti da frutto della bassa valle, pascoli del Mortirolo, prati della conca di Zone e del Gölem, terrazzi e coltivi del colle di Breno e crinale di Astrio; vigne, campi promiscui del pedemonte di Piancogno; trama particellare del conoide di Cerveno); dimore rurali dell’alta valle (Pezzo, Lecanù); nuclei di poggio e di terrazzo (Vissone, Solato, Villa di Lozio, Astrio, Pescarzo, Odecla, Nazio, Moscio, Lando, Villa d’Allegno); percorrenze piano-monte, sentieri, mulattiere; malghe e alpeggi, casere; ambiti e insediamenti particolarmente connotati sotto il profilo paesaggistico (terrazzo morenico di Niardo, Braone, Ceto, Cimbergo e Paspardo; campagna di Ono San Pietro; frazioni e nuclei di Malonno e di Corteno Golgi; nuclei e contrade della Val Paisco);

Componenti del paesaggio storico-culturale:
siti delle incisioni rupestri (Boario, Capo di Ponte, Niardo, Paspardo…); altri siti archeologici (Cividate Camuno, Breno); tradizione della lavorazione del ferro (valle di Bienno, Malonno) e relative testimonianze; archeologia industriale (villaggio operaio e cotonificio di Cogno); centrali idroelettriche storiche ( Isola, Cedegolo, Temù, Sonico); tracciati storici (via ‘romana’ di valle); ponti storici (ponte di Dassa a Sonico); mulini e altri edifici tradizionali con funzioni produttive; aree minerarie della Val Paisco; apparati difensivi, castelli (Cimbergo, Breno, ‘rocche’ di Plemo…); edifici monumentali isolati (San Clemente di Vezza d’Oglio, San Siro di Capo di Ponte, San Pietro in Cricolo a Ono San Pietro, parrocchiale di Monno); sistemi difensivi e strade militari della prima guerra mondiale; santuari (Berzo inferiore, Cerveno), conventi (Annunciata di Piancogno, monastero di San Salvatore a Capo di Ponte), eremi (San Glisente);

Componenti del paesaggio urbano:
centri storici (Artogne, Erbanno, Ossimo superiore, Borno, Esine, Breno, Bienno, Niardo, Braone, Ceto, Cerveno, Nadro, Ono San Pietro, Capo di Ponte, Saviore dell’Adamello, Malonno, Edolo, Sonico, Monno, Vezza d’Oglio, Vione, Canè…);

Componenti e caratteri percettivi del paesaggio:
belvedere (convento dell’Annunciata a Borno, Adamello dalla Val d’Avio…); infrastrutture di trasporto di rilevanza paesaggistica (Ferrovia della Valle Camonica); aree alpinistiche (Adamello-Presanella); luoghi dell’identità locale (dosso e castello di Breno, pieve di San Siro a Capo di Ponte, Adamello e Lobbia Alta, conca di Pontedilegno, passo e rifugio del Gavia, passo del Tonale…).


.....aa....


........


........


........


........


........



IDROLOGIA - IDROGRAFIA DELLA VALCAMONICA - dal sito del CONSORZIO DELL’ OGLIO – BRESCIA


CALCOLO DELLA PORTATA NATURALE MEDIA ANNUA
effluente dal bacino imbrifero del F. Oglio alla sezione di chiusura dello sbarramento di regolazione.
Il Programma di Tutela ed Uso delle Acque, approvato dalla Regione Lombardia con D.G. n. 2244 del 29/3/2006, prevede che i concessionari di derivazione di acqua pubblica provvedano al rilascio del Deflusso minimo vitale a valle dell’ opera di presa in due fasi:

- la componente idrologica, determinata secondo quanto previsto dalle Norme Tecniche di Attuazione, a partire dal 1/1/2008 per le concessioni in fase di rinnovo e di variante,
- la componente determinata dall’ applicazione dei fattori correttivi entro il 21/12/2015.

La componente idrologica è definita come il 10% della portata naturale media annua effluente nel bacino di riferimento, chiuso alla sezione in cui esiste l’ opera di derivazione. La portata naturale è calcolata come la portata presente nella sezione nel caso non fossero attive derivazioni nel bacino a monte.

Fiume Oglio sublacuale La realizzazione della traversa fluviale di regolazione dei livelli del lago d’Iseo fu preceduta da uno studio idraulico, con il quale venne valutata la modifica delle portate di deflusso dal lago introdotta dalla regolazione; nell’ ambito dello studio fu determinata la scala delle portate naturali sulla base di una campagna di misure delle portate nel fiume a valle del lago.

Il Consorzio dell' Oglio da allora ha regolato i livelli del lago misurando le portate reali di afflusso e di deflusso, e nel contempo calcolando le portate naturali che si sarebbero misurate senza la presenza dell’ opera di regolazione. Le serie storiche di questi dati iniziano nel 1933 e riportato i valori medi giornalieri;
il Consorzio dell' Oglio le ha archiviate sia su supporto cartaceo sia, in tempi più recenti, in una banca dati informatizzata, e le utilizza per diverse indagini idrologiche utili alla gestione della regolazione.
Si deve tener presente che il Programma di Tutela della Regione, per la definizione della componente idrologica del f. Oglio a valle del lago, riporta i valori di portata nella sezione “Oglio a Capriolo” in quanto fino al 1994 era così chiamata la sezione dove si misuravano le portate in uscita dal lago, pubblicate sugli Annali idrologici.

Nel 1994 tale sezione veniva modificata, per cui le medesime grandezze venivano rilevate in prossimità della traversa fluviale; per motivi che ancora sfuggono, si è continuato a riferirle alla sezione “Oglio a Capriolo”. Per questo, riportando i valori di portata naturale relativi al deflusso dal lago che il Consorzio dell' Oglio ha fornito, il PTUA li attribuisce alla sezione “Oglio a Capriolo”, generando qualche equivoco.

Infatti i valori della serie storica sono riferiti alla sezione immediatamente a monte della prima derivazione irrigua esistente alla traversa fluviale, e quindi non devono essere corretti in quanto dimostrano la disponibilità naturale del bacino prima che intervenga ogni attività umana di derivazione.


PORTATA NATURALE EFFLUENTE DAL LAGO D’ ISEO.

La portata naturale media annua viene calcolata operando la media mensile per ogni mese nel periodo 1933 – 2007, e successivamente mediando questi valori. Il risultato è riportato nella tabella seguente:


periodo
1933-2007
1938-2007
1948-2007
1958-2007
1968-2007
1978-2007
1988-2007
1998-2007

n. anni precedenti
75 anni
70 anni
60 anni
50 anni
40 anni
30 anni
20 anni
10 anni

portata naturale (mc/s)
56,8
55,6
56,1
56,1
54,8
53,9
51,9
51,6


E’ evidente la progressiva riduzione della portata naturale media annua nel bacino dell’ Oglio, per cui è corretto ritenere che la valutazione della componente idrologica del Deflusso minimo vitale prevista dal PTUA debba tenere in debito conto l’ indicazione fornita dai dati rilevati.


DURATA Portata Naturale Media Annua


Brescia, 10 gennaio 2008 - Il Direttore del Consorzio dell' Oglio (dott.ing. Massimo Buizza)


home page

Valsaviore Val Malga Val Paghera Val d'Avio



Last updated 13.4.2008