DESCRIZIONE
La Val Malga è una delle principali valli laterali
di sinistra orografica della Valcamonica,
si sviluppa dall'abitato di Rino di Sonico fino al massiccio dell'Adamello; nella parte superiore
si divide in valle del Miller a Est e conca del Baitone a settentrione.
E' percorsa dal torrente Remulo che viene alimentato dal torrente Miller e dall'emissario del lago
Baitone.
Ha andamento circa da Est a Ovest, ed il torrente Remulo confluisce nell'Oglio
tra Sonico e Malonno;
dalla Scheda: percorsi didattici in Valle Camonica -
Distretto Scolastico N. 37 -
itinerario N. 4 del parco dell'Adamello - Comunità Montana di Valle Camonica - Regione Lombardia:
Posta sulla sinistra idrografica della Valle Camonica tra Edolo, Sonico, Malonno. Vallata di
notevolissimo interesse ambientale (boschi, fiumi, torrenti, malghe,
ghiaioni), paesaggistico (dal fondo valle di Edolo, al Mortirolo, al Pian della
Regina ed al costone del Durello), economico (diga del Baitone, sbarramento
del Miller, malghe del Miller), naturalistico (la ricchezza botanica,
floristica e faunistica è tra le più importanti del Parco dell’Adamello).
Infine, da non trascurare l’insediamento antropico, a metà tra il recente e
l’antico, che si fonde armonicamente con la fitta vegetazione.
NOTIZIE UTILI
Indicazioni varie
Ufficio Turistico di Edolo - p.zza Martiri della Libertà - tel. 0364-71065
Comune di Sonico - p.zza IV Novembre, I - tel.0364-75030
Consorzio Sviluppo Turistico Alta Valle
Camonica – c/o Municipio di Edolo - largo Mazzini, 1 - tel. 0364-71318
Guide turistiche
Guide Alpine di Valle Camonica - tel. 0364-71065 / 0364-92566
Soccorso Alpino
Edolo-tel.0364-72111
Ricettività di base
Alberghi e Pensioni in Edolo, Malonno, Sonico, Rino di Sonico
Rifugi in quota
Rifugio “Gnutti” (al lago Miller - m 2166)
Albergo-Rifugio “Val Malga” (al Ponte Faeto - m 1.130)
Bivacco “Tonolini” (oltrè il lago Baitone - m 2.450)
Vie d’accesso
Con pulmino da Edolo, per Sonico, Rino, fino a
Garda, oppure da Malonno per Zazza, Comparte, fino a Garda
Percorso
Strada carrozzabile o ampio sentiero segnalato per il percorso consigliato
Sentiero di media difficoltà per il percorso facoltativo
Periodo
Fine maggio / giugno per la fioritura
Ottobre per la spettacolarità dei colori autunnali
Tempi
Da Garda a Ponte Faeto: ore 1 - 1.30
Da Ponte Faeto a Ponte Guat ore 1 - 1.15
Da Ponte Guat a Malga Frixto: minuti 30-45
Da Ponte Faeto a Boiana: minuti 15-20
Strumenti utili
Carta topografica della Valle Camonica, o
carta della zona della Kompass scala 1:50.000K 71 (Adamello Presanella).
Bussola
Guida illustrata a fiori, piante, rocce delle zone alpine.
ITINERARIO CONSIGLIATO
Se possibile l’uso di autovetture, sarebbe opportuno
farsi portare sino al Ponte Faeto (bar-ristoro), altrimenti con un pulmino o da
Edolo o da Malonno si può arrivare sino a Garda. Lasciato Garda a piedi,
attraverso una mulattiera che si distacca alle prime case del paese, si
prosegue sino ad incontrare la strada carrozzabile che dal quadrivio
Malonno-Sonico sale verso il Dosso di Fobbia.
Attraverso una leggera discesa,
si giunge al Ponte Faeto, vero punto di partenza, dove è stata costruita una
porta in legno d’entrata al Parco, e, poco oltre, in località Piane, dove esiste
una attrezzata area da pic-nic.
Un’ora in un fitto bosco di conifere e si
perviene al Ponte del Guat, vecchia partenza della teleferica verso il lago
Baitone.
Da qui, attraverso un ampio sentiero pianeggiante, si arriva in meno
di mezz’ora alla Malga di Premassone, e in altrettanto tempo alla Malga Frino,
che chiude la vallata e il nostro itinerario.
Guardando verso Nord, il lago
Baitone, poco oltre il Rifugio Tonolini e più in alto il Passo Premassone;
verso Est le Scale del Miller che portano al Rifugio Gnutti e di qui al Passo
dell’Adamello;
verso Sud il Pian della Regina e il Monte Marser;
verso Ovest-Nord-Ovest lo stupendo panorama della Valle dell’Aprica.
Al ritorno, giunti di nuovo al Ponte Faeto, è consigliabile prendere la stradina che sale
verso la chiesetta e da questa verso la Boiana, località distante 15 minuti
circa, da cui si può spaziare dall’enorme e noto faggio (che dà il nome alla
zona) a un arco che va dal Piz Tri al Passo dell’Aprica a tutto il Mortirolo.
ATTIVITÀ ECONOMICHE E ARCHITETTURA CONTADINA
Lungo la dorsale destra orografica che va da Casadecla alla Boiana, a Cucchenda,
sino a Sbriser, è ancora viva l’attività di raccolta del fieno; poche le cascine in cui sono
ancora tenute mucche da latte e da pascolo;
molte sono state trasformate in case ad uso estivo con annesso piccolo orto.
Presso la Malga Premassone è in
funzione una malga per lo stallaggio delle mucche e la trasformazione dei
prodotti lattiero-caseari.
Da segnalare la presenza di maiali che sfruttano gli
scarti della lavorazione del latte.
Quasi totalmente abbandonate le baite di
Malga Frino, nonostante la bellissima piana di fondovalle.
STRUTTURE ANTROPICHE
Innanzitutto merita una rapida escursione il centro storico di Garda, rimasto intatto nei secoli, con
vicoli e portici a misura d’uomo.
Al Ponte Faeto c’è un bar ristoro, punto di
riferimento del Soccorso Alpino;
alle spalle, dietro un dosso, la piccola chiesa
dedicata a S. Bernardo; tutto attorno case a carattere turistico.
Al Ponte del
Guat c’è un edificio dell’ENEL, (ex) punto di partenza della teleferica che conduce
al lago Baitone, travolta dall’alluvione dell ‘estate ‘87.
ASPETTO GEOLOGICO
Appena sopra Rino e fin sotto il Dosso di Fobbia si notano delle arenane rosse e verdastre.
Tutto il fondo della Val Malga è coperto di detriti assestati, brecce cementate,
conglomerati, depositi morenici e recenti.
Presso il Ponte del Guat (Val Rossa) c’è un deposito alluvionale roccioso di fondo con conoide di deiezione attivo.
Su tutto il versante della Val Rossa ci sono scisti argillosi, micascisti e
talcoscisti, come d’altronde sul versante opposto del Pian della Regina e del
Marser.
Oltre si trovano tonaliti, granodioniti, graniti, gabbri e
gabbrodioriti: si è ormai in prossimità del blocco plutonico dell’Adamello.
Metamorfosate e ignee si fondono a più livelli. In quota le forme glaciali
hanno conservato laghetti di circo contigui, argini morenici, ombelichi, rocce
montonate e conche di circo.
ASPETTO BOTANICO
Sino oltre il Dosso di Fobbia l’area è splendidamente ricoperta da castagneto da frutto misto a
betulle.
All’ingresso della Val Malga si riscontrano testimonianze dell’alta
potenzialità antica del faggio (Ponte Faeto); oggi ne rimangono alcuni nuclei a
Sbriser ed alla Boiana.
Sul versante sinistro ampio bosco ceduo che si
sovrappone a nuclei consistenti di abeti bianchi e rossi.
Lungo il torrente Remulo, tra il Faeto e il Guat, è ancora interessante notare l’ontano bianco e
l’ontano nero.
E tuttavia a Malga Frino che si notano gli alberi più famosi
della Val Malga: una decina di esemplari di abete rosso, tra i più vecchi e
spettacolari, considerati monumenti regionali e collocati a pochi metri dalle
baite, quasi a segnare il limite ultimo della vegetazione d’alto fusto.
Oltre, difatti, si scorgono dei larici pionieri, dei cespugli, e grandi macchie di
rododendro.
Da notare qua e là qualche pino mugo, silvestre e cembro.
ASPETTO FLORISTICO
Sarebbe opportuno proporre quest’area a riserva finalizzata al mantenimento ed allo sviluppo delle
formazioni floristiche arboree ed arbustive dato il loro notevole interesse
naturalistico.
Con l’apporto di un esperto o di un buon manuale, si possono
trovare (per citare solo le specie più conosciute) tracce di: Clematis alpina,
Ranunculus glacialis, Primula, Genziana, Genzianella, Miosotis, Leontopodium
alpinum, Nigritella, Campanula, vari tipi di Sassifraga e qualche raro
esemplare di Lilium bulbiferum (Giglio di S. Giovanni).
ASPETTO FAUNISTICO
Nella parte bassa della Valle è presente il Francolino di monte.
Più in alto la Pernice bianca, in buona densità soprattutto tra il Corno Baitone e la Val Miller.
Il Fagiano di monte predilige i lariceti ricchi di basso sottobosco (mirtillo, rododendro,
ginepro).
Esiste pure un certo numero di Galli forcelli sparsi sulla dorsale
mediana sinistra.
Sul versante destro si può notare la Coturnice, abituata ai
distretti erbosi e rocciosi della zona del Durello.
Nell’alta Val Miller e tra il Baitone e il Corno delle Granate non è impossibile rilevare la maestosa
presenza dell’Aquila reale.
Tra i mammiferi, particolarmente diffusa la Lepre
comune nella parte bassa, e la Lepre bianca in quota.
La Valle è comunque zona di svernamento e di estivazione del Camoscio e di potenziale presenza
permanente di Capniolo e Cervo.
In quota il fischio delle Marmotte è frequente nei mesi estivi.
UTILIZZO IDROELETTRICO
La parte superiore, conca del Baitone e Val Miller, sono state oggetto di domande di concessione
per utilizzo idroelettrico fin dall'inizio del 1900 (ferriere di Voltri), e poi inserite, come vedremo
in Baitone e Miller nel sistema del Poglia, mentre nella parte meridionale, dal ponte Faeto verso valle
è stata costruita una centrale idroelettrica ( a Rino di Sonico) solo negli anni '90 da una azienda
manifatturiera.
Ci sono stati periodi in cui sembrava imminente le derivazione dell'acqua del basso Remulo
da parte della Edison per essere utilizzata nella centrale di Sonico (esistente dal 1928).
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