da sommità scale del Miller


diga Miller


ponte del Guat




LA VALLE DEL MILLER


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Val Malga Escursioni al Miller



DESCRIZIONE

E' denominata Val Miller la parte superiore della Val Malga, seguendo il corso del torrente Remulo, e precisamente a partire dal gradone glaciale che da 1700 m s.l.m. si innalza quasi improvvisamente fino ad oltre 2100 m.

Termina con il passo Adamello che è la testata della valle, compresa tra il corno Miller a Est e il corno del Laghetto a Ovest, che immette direttamente sul ghiacciaio del pian di neve, a quota 3200 m s.l.m.

Ha una lunghezza complessiva di circa 2 Km ed è la più corta tra le valli che, a raggera si dipartono dall'acrocoro dell'Adamello (val di Fumo - valle Adamé - val Salarno e appunto val Miller, elencandole dalla più lunga alla meno estesa); ha un andamento Nord/Est Sud/Ovest e si trova compresa tra la Val Salarno a Est e la conca del Baitone a Ovest.

Le cime spartiacque che la contengono sono: il corno del Lago, il corno del Cristallo e la cima Plem verso il Baitone; la punta Prina, la punta Gianni, la cima del Laghetto verso il pian di neve; il corno Miller, il corno Remulo, la cima Prudenzini, i corni di Macesso e di Cevo verso la Val Salarno.

Più a valle, la Val Malga vera e propria, s'estende per circa sei chilometri, ai piedi settentrionali della catena Pian della Regina - Monte Marser (che sono gli spartiacque con la Valsaviore) è caratterizzata da splendidi boschi, prati e cespuglieti si succedono da Rino sino alla Malga Frino.


... descrizione di Diego Comensoli....

Oltre Malga Frino, la valle si divide in due selvagge e rupestri conche:
quella del Baitone a nord e quella del Miller ad est.
La prima racchiude, tra alte e suggestive cime, una straordinaria serie di laghetti glaciali.
La seconda invece è una vera e propria valle sospesa che prende il nome di Val del Miller.

Qui l'ambiente è dominato dall'acqua, quella più limpida e pura che solo un ghiacciaio con un ambiente incontaminato è ancor oggi in grado di offrirci.
Interessanti torbiere costellate di candidi eriofori, due bellissimi laghetti alpini, un allegro torrente che alterna spumeggianti cascate a placidi meandri e decine di piccoli ruscelli che scendono dalle aspre creste che dalla Plem e dal Corno Miller (3373 m), traggono vitale alimentazione soprattutto dalla spettacolare colata glaciale che, attraverso il Passo dell'Adamello, trabocca dal soprastante immenso Pian di Neve (il più grande ghiacciaio italiano).

La Val Malga è assai apprezzata non solo per le innumerevoli opportunità alpinistiche ed escursionistiche, ma anche per la straordinaria ricchezza naturalistica.
Le sue rocce, nella parte bassa, sono formate essenzialmente dagli antichissimi Scisti di Edolo mentre attorno al Baitone ed al Miller predominano le tipiche chiare tonaliti adamelline d'origine intrusiva, spesso confuse con il simile granito.

La zona del Corno delle Granate nasconde poi, come il nome ci fa intuire, rare mineralizzazioni, tra un variegato miscuglio di rocce d'origine diversa.

Dai boschi di castagno all'imbocco della valle, alle formazioni pioniere delle vette, si succede un vero campionario vegetazionale dove predominano, in basso, le latifoglie con aceri, betulle, pioppi, sporadici faggi (giganteschi quelli di Malga Boiana e Malga Montoffo) e bei prati da sfalcio, costellati da tipiche cascine.

Salendo ecco le fitte ed ombrose foreste di conifere ove predomina l'abete rosso, a tratti accompagnato dal raro abete bianco, sostituiti più in alto dai luminosi boschi di larice.
Nei pressi di Malga Frino alcuni colossali e vecchissimi abeti rossi sono protetti come monumento naturale della Regione Lombardia.
Sopra i boschi si sviluppano estesi cespuglieti ad ontano verde, a pino mugo e a rododendro dalle splendide fioriture ad inizio estate.
Più in alto ancora, i pascoli alpini e la preziosa vegetazione delle torbiere sono sovrastati dalle tenacissime formazioni pioniere dei ghiaioni e dalle rupi che si arrampicano sin sulle vette ed ai bordi delle lingue glaciali del Miller e del Baitone.

La notevole varietà vegetazionale favorisce la crescita di molte delle specie floristiche alpine più tipiche:
da quelle del sottobosco a quelle dei cespuglieti e dei pascoli (con innumerevoli coloratissimi fiori come gli astri alpini, l'arnica, le genziane, i morettini, le stelle alpine) ed infine le straordinarie specie delle rocce, che riescono addirittura a raggiungere le inospitali vette sopra i 3000 metri di quota, come il Ranunculus glacialis, la Gentiana bavarica, l'Eritrichium nanum e la Leucanthemopsis alpina.

Grazie alla ricchezza d'acqua e di vegetazione ed alla diversificazione ambientale, anche la fauna annovera, seppur ancora non abbondante, un po' tutte le specie delle Alpi Centrali.
Scoiattoli, lepri, volpi, tassi, martore e donnole popolano i boschi, ove non mancano cervi e caprioli, assieme ad una ricca avifauna della foresta, con il sempre più raro e prezioso gallo cedrone (il cui areale tocca qui il suo minacciato limite occidentale).

Alle quote più elevate, tra i cespuglieti e sino agli alti pascoli ed ai ghiaioni, ci si può imbattere nelle marmotte, nella lepre bianca, negli ermellini, nei camosci e negli stambecchi, questi ultimi recentemente reintrodotti con successo dal Parco dell'Adamello.
Tra gli uccelli più noti non mancano il fagiano di monte, la coturnice e la pernice bianca, mentre sopra le rupi più impervie è facile scorgere il maestoso volo dell'aquila reale o i chiassosi stormi dei gracchi alpini.
......

Il Favallini nella sua pubblicazione
"I Camunni" del 1886:

....la Val Malga boscosa e prativa coll'alta valletta Miller, cui accedesi per rozza gradinata a 77 risvolti,....


(discesa dalla Val Miller della comitiva composta da Douglass W. Freshfield; F.F. Tuckett; G. H. ) - circa negli anni settanta del XIX secolo. -

"......Traversammo di fronte alla capanna sulla riva destra del torrente e seguimmo il sentiero battuto dagli armenti, che ci portò sollecitamente sull’orlo della lunga , improvvisa discesa  che separa la Val Miller dalla sua naturale continuazione, la Val Malga.

Il sentiero scende a spirale entro una gola con piccoli strani zig-zag, costruiti faticosamente con sassi, ripido come le scale di una soffitta, ed abbastanza odioso a percorrerlo sotto un caldo sole pomeridiano.

La discesa continuò finchè non raggiungemmo un gruppo di case poste graziosamente fra i prati......"




rifugio Val Malga a Ponte Faeto
(strada ghiacciata)


ponte del Guat:
ex casa dei guardiani


malga Premassone


baite malga Frino


scale del Miller
viste dal basso


val Malga vista dalla sommità
delle scale del Miller


alla sommità delle
scale del Miller


diga Miller


le scale e la valle del Miller


corni di Macesso, corni di Cevo


laghetto Miller


laghetto e diga Miller


rifugio Gnutti


rifugio Serafino Gnutti


le scale e la valle del Miller
viste da malga Baitone


corni di Macesso,
corni di Cevo


laghetto Miller


laghetto e diga Miller


rifugio Gnutti - a sinistra:
ricovero invernale (ex cabina elettrica)




UTILIZZAZIONE IDROELETTRICA

tratto da:
Società Generale Elettrica dell'Adamello Inventario al 31 marzo 1930 - sistema del Poglia - Derivazione Remulo -

DERIVAZIONE MILLER

Per la parte descrittiva generale è già stato detto in precedenza:
si fa qui qualche accenno particolare alle caratteristiche geognostiche e idrografiche del bacino.

Geognosticamente tutta la conca del Miller propriamente detta è compresa nella formazione tonalitica:
il passaggio alle formazioni schistose cristalline avviene qualche chilometro più a valle.

Quanto al regime idrico si nota che il torrente non forma laghetti naturali e che il bacino imbrifero è paragonabile a quello già descritto del Baitone, con la prerogativa che in questa conca affiora, attraverso il passo dell'Adamello, una testata di quel vasto ghiacciaio fonte inesauribile di acque nei periodi estivi.

Alcune piccole vedrette si trovano sul versante sinistro dell'alta valle oltre la quota 1600.
La linea di sbarramento della conca agli effetti della derivazione attraversa il torrente alla quota 2160, prendendo come punto di riferimento la Malga del Miller, circa m. 500 a monte di questa.
La parte di comprensorio così delimitata è segnata dalle seguenti linee spartiacque:

Verso Nord: la linea che va dal Corno del Lago alla Cima di Plem, divisoria col bacino del Baitone, e che prosegue da Cima di Plem verso la cima di Monte Adamello, divisoria col bacino dell'Avio.

Verso Levante: la linea che dalle Cime sopra dette va al Corno Miller (3370) attraverso il passo dell'Adamello, divisoria col ghiacciaio omonimo, e che dal Corno Miller discende al Corno Macesso (2955) divisoria col bacino del Salarno (Poglia).

A Sud: la linea che tocca Corno Macesso, Corno di Cevo (2760), divisoria sempre col bacino di Salarno.

A Ponente: la linea che da quest'ultima Cima discende per la sponda sinistra al punto di sbarramento, e risale per il versante opposto tenendosi sulle dorsali spartiacque fino alla Vetta del Corno del Lago.

Il bacino così delimitato misura una superficie di Kmq. 10,8 (dei quali circa 0,8 coperti da ghiacciai).
Il suo contributo viene utilizzato come già detto nelle Centrali del gruppo Poglia sopra un salto complessivo di m. 1546 (1551,91 di concessione).

I lavori di questa Derivazione vennero iniziati nell'anno 1924 sullo stesso progetto e in base agli stessi decreti governativi citati per la derivazione Baitone.
L'impianto in oggetto ha le seguenti funzioni schematiche:
raccogliere le acque provenienti dal Baitone e le proprie e convogliarle, attraverso la sponda sinistra nel Lago Salarno, senza creare invasi.



baite malga Frino


scale del Miller viste dal basso


val Malga vista dalla sommità delle scale del Miller


rifugio Val Malga a Ponte Faeto(strada ghiacciata)


malga Premassone



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Last updated 23.6.2007