L'INDUSTRIA ELETTRICA




IN VALLE CAMONICA - 20 -

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Bibliografia

in questa pagina:
Impianti ILVA
Centrale di Darfo
Centrale di Mazzunno
Centrale di Resio
Centrale di Govine
Centrale di Paraviso



Le fotografie in bianco e nero sono dell'archivio storico Enel di Sesto S. Giovanni


Estratto - rivisto e ampliato - dal volume: L'UOMO E L'ACQUA Edito da Banca di Valle Camonica - Gruppo Banca Lombarda - Breno 2002 -
A cura di: Oliviero Franzoni:
Nascita e sviluppo delle centrali idroelettriche sul territorio camuno di franco pelosato

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ATTIVITA' DEGLI AUTOPRODUTTORI

Impianti ILVA

Gli autoproduttori siderurgici furono tra i primi ad attivare iniziative di produzione di energia elettrica in Valle Camonica; lo stabilimento siderurgico di Darfo ebbe la sua prima ragione di vita nella utilizzazione delle acque del torrente Dezzo, fin dal 1892, quando l'industriale Agostino Bonara utilizzò una centrale idroelettrica, con 32 m di salto, per alimentare dei treni di laminazione per costruire banda nera e stagnata.

Problemi finanziari costrinsero il Bonara a cedere lo stabilimento, nel 1897, ad Antonio Rusconi, al quale successe nel 1899 la Società Elettrosiderurgica Camuna, che dopo aver costruito una nuova centrale ed eseguito una serie di esperimenti col forno elettrico trifase Stassano per la produzione diretta della ghisa dal minerale, non risultando remunerativa l'attività cedeva lo stabilimento alla Società Anonima Ferriere di Voltri nel 1902.

Nel 1907, ampliata l'attività anche alla fabbricazione di carburo di calcio, venne costruita una nuova centrale che utilizzava 117 m di salto del torrente Dezzo; negli anni successivi, in comunione con la SEB venne costruita una seconda centrale sul torrente Dezzo in località Mazzunno, che entrerà in servizio nel 1911.

Gli impianti degli autoproduttori, la cui energia venne utilizzata in Valcamonica per attività siderurgiche o per la fabbricazione di carburo di calcio furono, in assoluto, quelli che estesero i maggiori benefici al territorio in termini di occupazione, dagli inizi del secolo almeno fino agli anni ottanta.

Le Ferriere di Voltri nel 1930 vengono fuse con la società Ilva e seguono successivamente tutto l'evolversi delle società pubbliche del gruppo Finsider-Iri fino al loro dissolvimento avvenuto tramite la vendita a privati con le dismissioni della siderurgia pubblica negli anni ottanta.



Centrale di Darfo

Utilizza le acque del torrente Dezzo a monte di Corna di Darfo, con opera di presa in località Ponte d'Angolo;
il canale di derivazione è in galleria ed è lungo circa 1715 m; la condotta forzata è costituita da due tubi del diametro di mm 1400, lunghi 338 m.

La portata derivata è di 5 m3/s medi, il salto di 117,2 m e la potenza nominale di 7814 CV.
Inizialmente la centrale funzionava con generatori bifasi a 36 Hz, con la fusione delle Ferriere di Voltri nella società Ilva, nel 1930 venne trasformata in trifase a 42 Hz per poter funzionare in parallelo con la rete della società Adamello;

in sala macchine sono installati:
  • - due gruppi generatori ad asse orizzontale costituiti da turbina francis da 4910 CV e alternatore da 4300 KVA, 8000 V, 42 Hz.
  • - un gruppo, sempre ad asse orizzontale, turbina francis da 2000 CV e alternatore da 1800 KVA, stessa tensione e frequenza
  • - un gruppo per servizi ausiliari costituito da turbina pelton da 150 CV ad asse orizzontale con alternatore trifase 160 KVA, 220 V, 42 Hz.
  • - un secondo gruppo per servizi ausiliari costituito da turbina pelton da 150 CV e alternatore da 105 KVA, 230 V, 42 Hz.
  • - un gruppo motore trifase V 220, 42 Hz , CV 84 con dinamo da 50 KW, 500 V
La produzione media annua ammonta a circa 34 milioni di KWh.
Nel corso degli anni ha seguito le vicissitudini dei cambi di società, propri della siderurgia pubblica, fino a pervenire ad un gruppo privato negli anni novanta; la centrale è stata, da questo completamente rifatta.



Centrale di Mazzunno

La concessione di derivazione è in comune con la Società Elettrica Bresciana la quale ha diritto di utilizzare costantemente la portata di magra di 2,2 m3/s, mentre le Ferriere utilizzano le ulteriori portate.
Il bacino imbrifero di pertinenza è di circa 157 Km2, ha in comune l' opera di sbarramento sul torrente Dezzo, con derivazione in sponda sinistra e il canale di circa 1500 m che confluisce tramite partitore di portata in due vasche separate attigue, una per ogni concessionario.

Dalla vasca delle Ferriere di Voltri si diparte la condotta forzata in ferro del diametro di 1500 mm lunga 1457 m; la portata nominale derivata è di 5 m3/s ed il salto di 132,7 m; il macchinario installato consiste in tre gruppi ad asse orizzontale turbina francis da 3500 CV con alternatore trifase da 3050 KVA, 8000 V, 42 Hz.

La producibilità media dell'impianto è di circa 24 milioni di KWh per anno.
Questa centrale verrà distrutta quasi completamente, insieme a parte delle condotte forzate durante il disastro del Gleno del 1 dicembre 1923; l'anno successivo viene prontamente ricostruita.

Anche questo impianto, dopo aver seguito tutte le fasi delle società pubbliche che sono succedute all'Ilva, dagli anni novanta è di una società privata e la centrale è stata completamente rifatta.




centrale di Salarno





centrale di Baitone




svaso lago d'Arno





centrale di Cedegolo - 1910





centrale di Campellio





centrale di Campellio - 1933





centrale Resio


traversa Adamé


valle Adamé


valle Adamé: casine di mezzo


centrale di ....

Centrale di Resio

Utilizza le acque del torrente Resio e del suo affluente di destra; il canale di derivazione principale è in galleria lunga circa 2200 m, la derivazione secondaria in tubo di ferro lungo 1646 m.

La condotta forzata è in tubo di ferro lunga m 1.250 del diametro di circa 750 mm, con adiacente piano inclinato, il salto di m 810 circa; in sala macchine è installato un gruppo ad asse orizzontale con turbina pelton da 8400 Cv e alternatore da 7500 KVA, 10000 V 50 Hz.
La producibilità è di circa 38 milioni di KWh annui; la centrale è entrata in servizio nel 1959.


Centrale di Govine

: utilizza una derivazione dal torrente Govine ed una dal torrente Trobiolo. Il canale di derivazione dal torrente Govine è lungo 120 m, quello dal torrente Trobiolo 1050, segue la condotta forzata del diametro di 600 mm per una portata massima di 0,5 m3/s su un salto di m 218 circa; la producibilità annua totale è di 5,5 milioni di KWh.

Centrale di Paraviso Utilizza un salto di circa 58 m di una derivazione dal fiume Oglio e dai suoi affluenti di sinistra nel tratto compreso tra Esine e Pisogne.

Le opere di presa comprendono uno sbarramento sul fiume Oglio costituito da 4 paratoie mobili, un bacino di decantazione di 60000 m3, scarico di fondo, paratoie di presa ed immissione nel canale di derivazione della lunghezza di 16 Km con portata fino a 60 m3/s che si svolge parte all'aperto e parte in galleria.

Esso porta le acque al bacino di carico della centrale da cui partono due condotte forzate del diametro medio di 3,5 m che convogliano le stesse a due gruppi ad asse verticale turbina Francis da HP 19700, alternatore da 17300 KVA cadauno.

Un canale scarica le acque nel lago d'Iseo.
Produce annualmente circa 120 milioni di KWh; è entrata in servizio nel novembre del 1950.

E' la centrale più importante tra quelle del gruppo Ilva e completa la utilizzazione del corso del fiume Oglio, iniziata a Temù negli anni venti da parte della Società Adamello.

Le prime domande di concessione risalgono a molti anni prima dell'esecuzione dell'opera; era una derivazione molto ambita, soprattutto da parte della società Cisalpina (nel frattempo subentrata alla Adamello), tant'è che nel 1937, in sede di sopralluogo da parte del Genio Civile per l'istruttoria della concessione, l'ing. Bettinetti della soc. Generale Elettrica Cisalpina si oppose facendo la seguente osservazione:

"l'impianto chiesto in concessione dalla Ilva verrà a beneficiare della regolazione stagionale data dai vari serbatoi dalla Cisalpina nell'alta Valle Camonica e pertanto essa chiede che nel disciplinare di concessione venga inserito l'obbligo per la società richiedente di corrispondere alla società Cisalpina i contributi di miglioria ai sensi dell'art. 84 del T.U. sulle acque vigente" (22).

Nelle successiva concessione del 24 marzo 1950 l'opposizione venne superata da un accordo intercorso tra la soc. Edison (subentrata alla Cisalpina) e la soc. Ilva.

Questo impianto, seguito poi da tutti gli altri costruiti anche da altre società, negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale svolse una importante funzione anche durante i lavori di costruzione in quanto contribuì ad alleviare la grande crisi occupazionale che ha attanagliato la valle negli anni dal 1946 al 1950.

(22) Archivio Circolo Culturale Ghislandi, fondo energia Elettrica busta 3 fascicolo 1 cartella 10


ENERGIA ELETTRICA - CENTRALE IDROELETTRICA - "OPERAZIONE "ENERGIA CAMUNA"

Sageter Energia ha recentemente acquisito 5 centrali idroelettriche in Valle Camonica, con un investimento di circa 260 miliardi.

L’operazione assume un particolare rilievo giacché il settore idroelettrico, che in Italia rappresenta il 20% della produzione di energia, riveste un’importanza crescente nella politica energetica, orientata verso fonti non inquinanti.

Dati dell’acquisizione:
Centrali acquisite 5
Ubicazione Valle Camonica (Darfo e Angolo Terme)
Investimento 260 miliardi
Potenza installata 65 MW
Producibilità annua media: 250 Gwh - (consumo medio annuo di 90.000 famiglie)
Destinatari energia: piccole e medie imprese/Enti locali

COGEME S.p.A.
Via XXV Aprile, 18 - 25038 Rovato (BS) - Tel. 030 77141 - Fax. 030 7722700
E-MAIL: cogeme@cogeme.net - U.R.P.: urp@cogeme.net
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Last updated 10.2.2008