ALLUVIONE IN VALCAMONICA

16-17 Settembre 1960

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Valsaviore Val Malga Val Paghera Val d'Avio

Centrale di Edolo

Sentiero degli invasi idroelettrici



DESCRIZIONE

da:
società Edison D.C.I.I.
Ufficio lavori di Edolo
Relazione dei danni causati in Vallecamonica agli impianti idroelettrici della Edison e della Edisonvolta dalla piena del fiume Oglio e dei suoi affluenti in seguito al violento nubifragio scatenatosi nella zona, la notte dal 16 al 17 settembre 1960.

Le acque dei fiume Oglio e dei suoi affluenti notevolmente ingrossate già la sera del giorno 16 in seguito ai notevoli rovesci d'acqua dei giorni precedenti sono gradatamente aumentate durante la notte raggiungendo un limite mai registrato o memoria d'uomo.
Le precipitazioni registrate dalle ore 8 del giorno 16 alle 6 dei giorno 17 hanno raggiunto in alcune zone i 180 mm. d'acqua.

L'impeto delle acque in quantità ormai di gran lunga superiore alle normali piene, ha incominciato a dilagare un po' dovunque causando frane, demolendo argini, distruggendo case , campi, ponti e strade.

Anche i nostri impianti non sono stati purtroppo rìsparmiati, fortunatamente i danni, anche se notevoli sono però meno ingenti di quanto in un primo tempo si poteva temere.
Gravi sono i danni in tutta la zona alle linee elettriche e telefoniche i cui tralicci sono ubicati nel fondovalle in prossimità del fiume e dei suoi affluenti.


In Valle d'Avio la galleria della vedretta dei Frati è per un buon tratto intasata da materiale ghiaioso.
La copertura in alluminio della casa dei guardiani della diga del Venerooolo è stata in parte asportata dalla furia del vento.
Al Pantano d'Avio è stata demolita una cabina in legno (ex cantiere) contenente un trasformatore da 200 KVA.

Lungo la strada per fondovalle sono stati danneggiati 30 ml circa di muro di sostegno e rovinata la massicciata stradale per circa ml. 200.
Il ponte in legno sul torrente Avio in prossimità della segheria ha ulteriormente peggiorato lo sue già precarie condizioni.
In seguito al disalveamonto del fiume Oglio poco a monte della Centrale di Temù, l'acqua ha allagato sia i piazzali che i sotterranei della centrale stessa nonchè le cantine della casa alloggi; i danni però non sono stati eccessivi.

Le varie prese della galleria del Narcanello sono parzialmente intasate da ghiaia e sabbia.


In val Malga, poco a valle del Ponte del Guat la strada è stata interrotta per 30 metri da una frana; al Faeto è stato demolito uno dei ponti in legno e circa ml 36 di muro di sostegno a valle della strada.
Sulle teleferiche per trasporto materiali della val Malga è stato rovesciato un cavalletto e due sono pericolanti.

All'opera di presa dell'impianto Sonico - Cedegolo gli sbocchi dei condotti di scarico dello sghiaiatore e del dissabbiatore sono completamente ostruiti da uno strato di materiale di alcuni metri di altezza, depositato dal fiume in piena; le paratoie erano state totalmente aperte a tarda sera del giorno 16.

La massicciata del torrente Rabbia a Rino di Sonico, sia a monte che a valle del canale di derivazione è parzialmente asportata.

In Valle Allione è franato un tratto di canale sopra Paisco in prossimità della Val di Scala; danni di una certa entità ha pure subìto la strada che scende alla centrale di Paisco.
Lo sbocco del canale di scarico della centrale di Forno d'Allione è stato demolito per parecchi metri. Il ponte sull'Oglio per l'accesso alla centrale ha la spalla sinistra semidemolita.


In Valsaviore è alquanto rovinata la presa di Fresine dove si è aperta una breccia nella parte centrale della traversa di presa ; un muro laterale del dissabbiatore è pericolante.
La strada provinciale della Valsaviore è interrotta in più pianti. La strada Fresine - Isola è stata inghiottita dal torrente per circa 100 ml.
La presa del torrente Adamè a Isola ha subìto sensibili danni; l'acqua uscita lateralmente dopo aver demolito gli argini ha pure demolito un vecchio fabbricato in disuso della Società.
Il ponte stradale sottostante avendo l'acqua eroso in parte la spalla sinistra ed un muro d'ala. La centrale di Isola pur non avendo subito danni di rilievo è stata ferma parecchi giorni per l'interruzione dello linee elettriche della alta tensione.
Attualmente Isola viene rifornita con il piano inclinato Cedegolo-Dosso e con la campagnola sul tracciolino Dosso-Isola.

Il serbatoio del Poglia è rimasto interrato per circa la metà della sua capacità; l'opera di presa sembra parzialmente interrata; sullo scarico di fondo ci sono circa 18 m di limo.
Nella galleria forzata si presume vi sia poco materiale in quanto la centrale è andata fuori servizio alle ore 21,30 per la chiusura della valvola a farfalla, perciò al momento della massima piena del torrente Poglia non vi era alcuna chiamata attraverso la galleria.
Il collettore della condotta forzata è risultato pieno di argilla o limo.


A Cedegolo l'acqua del fiume in piena è passata sopra il ponte a monte della centrale od è entrata nei piazzali allagando gli scantinati delle case alloggi e la vecchia centrale; nei piazzali è rimasto depositato uno strato di limo di circa 30 cm. di altezza.

L'opera di presa dell'impianto di Cividate non ha subìto danni, mentre sono stati asportati dalla furia delle acque circa 50 m di muro di sostegno della discarica a valle della cabina di smistamento, a valle della suddetta presa.
Il canale di derivazione dell'impianto Cedegolo - Cividate è stato ostruito da circa 8000 mc. di materiale all'altezza della valle di Fa a valle dell'abitato dì Niardo.
Il torrente Figna, la cui piena è stata superiore e più disastrosa della precedente del 26 ottobre 1952 non ha causato danni al canale essendo stata eseguita in quel tratto la copertura.

La centrale di Cividate non ha subito danni di rilievo però è isolata per il crollo del Ponte sull'Oglio tra la strada statale e l'abitato di Cividate.
Nessun danno hanno subito lo dighe di sbarramento sia in Val d'Avio che in Val di Saviore i cui organi per lo scarico di alleggerimento hanno funzionato regolarmente tranne un leggero ritardo nella chiusura della paratoia a ventola del lago Salarno le cui cause sono però da accertare.
Va segnalato che il lago d'Arno ha raggiunto la quota 1817,29 pertanto l'acqua è tracimata dalla diga attraverso le 33 luci Poste a quota 1817,20 sotto il coronamento.

Trascriviamo qui di seguito alcuni dati idrologici del giorno 17:

  • Venerocolo - precipitazioni delle 24 ore precedenti mm 158 - sfiora 7 cm nonostante vi siano le saracinesche dell'opera di presa completamente aperte.
  • Pantano d'Avio - precipitazioni mm 180 - sfiora 20 cm.
  • Lago Benedetto - paratoia a ventola piccola tutta aperta e così pure lo scarico di alleggerimento.
  • Lago d'Avio - sfiora dalle due paratoie a ventola cm 46
  • Laghetto d'Avio - precipitazioni 162 mm - iniziato a sfiorare alle ore 15,35, punta massima di sfioro cm 28.
  • Edolo - precipitazioni mm 106
  • Baitone - precipitazioni mm 165 - punta massima di sfioro cm 30 sulle tre paratoie a ventola.
  • Miller - altezza massima di sfioro cm 25 sulla diga
  • Salarno - La paratoia a ventola si è aperta completamente - precipitazioni 150 mm
  • Arno - precipitazioni mm 131 altezza massima di sfioro cm 39 sullo sfioratore e cm 9 sulle 33 luci del corpo diga
  • Poglia - massimo sfioro cm 140 paratoia destra e cm 70 paratoia sinistra.

Quote massime raggiunte dai serbatoi:
  • VENEROCOLO   2538,47     2538,40
  • PANTANO    2378,20     2378,00
  • BENEDETTO   1929,20     1929,70
  • AVIO       1909,05     1909,00
  • LAGHETTO   1869,00     1868,72
  • BAITONE   2281,58     2281,50
  • MILLER    2168,75     2168,50
  • SALARNO   2070,25     2070,10
  • ARNO    1817,29     1816,90
  • POGLIA   630,55     630,00
Edolo, 24 settembre 1960
LC/br

IMMAGINI


opera di presa sul fiume Oglio

Cedegolo II: traversa Sonico


Edolo


diga del Poglia in costruzione


Edolo


Invaso del Poglia


Edolo


Centrale Cedegolo II


Cedegolo II: traversa Sonico


Edolo


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Last updated 25.10.2007