indagini

PARCO DELL'ADAMELLO

aree da tutelare


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legge regionale di protezione ambientale flora protetta: raccolta regolamentata protezione dell'ambiente

Valsaviore Val Malga Val Paghera Val d'Avio


A) INDAGINE GEOLOGICO-MORFOLOGICA

(Prof. S. Tagliavini e Dott.ssa S. Perego)


L'indagine preliminare in questo settore ha permesso di individuare una prima serie di aree degne di massima tutela per l'interesse geologico, mineralogico, morfologico, paleontologico ed ambientale in genere (vedi cartina N0 1).

Vediamole per sommi capi, partendo da Nord:

  • 1) Val Seria: per l'importanza geologica e morfologica (calcefiri, morfologia glaciale ben conservata e tipica da cui si può ricostruire la storia delle glaciazioni del massiccio).
  • 2) Val Paghera - V. Aviolo: per le interessanti emergenze geologiche, morfologiche ed ambientali (varietà di rocce, linea di Galinera, Ghiacciaio del Baitone, morfologie glaciali importanti, lago d'Aviolo, Cascata, rocce montonate, piano alluvionale).
  • 3) Laghi Gelati - Conca del Baitone: per la significativa e pittoresca morfologia rupestre, ambienti incontaminati, interessante morfologia glaciale con numerosi piccoli laghi.
  • 4) Saviore: presenza di interessanti massi erratici, da tutelare come monumenti naturali, a Nord del paese.
  • 5) Valle di Adamè: classico ed interessante esempio di valle glaciale particolarmente integra e bella con importanti testimonianze del glacialismo passato ed attuale.
  • 6) Cimbergo-Paspardo-Tredenus-Badile: Importanti emergenze geologiche, morfologiche, mineralogiche, paleontologiche. Si propone il Pizzo Badile come monumento naturale. In tutta l'area notevole varietà litologica con importanti contatti; valli glaciali sospese, massi erratici, circhi glaciali; interessanti minerali e fossili.
  • 7) Val Braone Interesse morfologico geologico, mineralogico ed ambientale in genere.
  • 8) Dosso degli Areti, Val di Fa, Val di Cobello: presenza di importanti giacimenti mineralogici ambiti per la varietà e rarità dei minerali presenti.
  • 9) Bazena-Frerone-Blumone Importantissime emergenze geologiche, morfologiche (glaciali e carsiche) e mineralogiche. Eccezionale varietà litologica, numerosi giacimenti mineralogici (minerali di contatto).



B)-INDAGINE VEGETAZIONE

(Prof. C. Andreis e Dott.a G. Rodondi)


Numerose anche in questo settore le aree particolarmente considerevoli emerse dall'indagine preliminare sulla vegetazione (vedi cartina n° 2).

Le possiamo schematizzare dividendole in 3 gruppi riassuntivi.

1) Ambienti particolarmente importanti anche per l'elevato grado di naturalità tuttora presente:
  • a) Ambienti umidi di alta quota: Pantano del Miller, Campi di sorgenti di Lavedole, Aviolo, Miller; Torbiere del Tonale, Lavedole, V. Braone, Moie; altri ambienti umidi (Lago di Bos, di Gana, di Val Fredda).
  • b) Praterie di altitudine: ad es. a Festuca varia presso il Lago Baitone.
  • c) Suoli a cuscinetti: Aviolo, Val Salarno, Val di Stabio.
  • d) Consorzi di Pino mugo (su detrito): Traversera, Monte Colombine.
  • e) Consorzi rupestri di Pino cembro: Dosso Lavedole.
  • f) Consorzi di Pino silvestre: Paspardo. g) Consorzi forestali di conifere: Val Galinera e Val Rabbia.

2) Ambienti con grado di naturalità parzialmente ridotta ma ancora ben conservati ed importanti anche dal punto di vista silvicolturale:
  • a) Consorzi forestali a Pino cembro: Aviolo -Monte Piccolo - Colem - Lago d'Arno. b) Boschi con predominanze di Abete rosso: Val Malga - Sassola.
  • c) Formazioni a Lance: Val Sozzine, Val d'Aviolo, Val Malga.
  • d) Castagneti: Sonico - Rino - Fobia - Ladroni - Sparsola.
  • e) Boscaglie ad Ontano di monte: Val Sozzine - Lago d'Arno - Conca Tredenus - conca Listino.
  • f) Pascoli: Goletto di Cadino, piano dei Gaver. g) Ambienti umidi: Lago di Macesso e pozza d'Arno.

3) Ambienti antropizzati importanti naturalisticamente ma in gravi condizioni di rischio: Torbiere del Tonale e di Valbione.



C)-INDAGINE FLORISTICA (S. Frattini)

L'indagine floristica del Parco, frutto di oltre 15 anni di ricerche dell'Autore, ha permesso l'individuazione piuttosto dettagliata di ben 11 aree di grande valore floristico (vedi cartina n° 3).

1) Zona del Tonale:
  • a) Torbiere presso il passo: torbiera a tratti di tipo "alto" con rarissima flora degli ambienti umidi ed artico-alpina. Sono le torbiere più importanti dell'intero parco e tra le più importanti della Lombardia.
  • b) Creste al confine con il Parco Nazionale dello Stelvio: Pascoli sassosi e rocce calcareo dolomitiche e siiiciche con flora molto ricca, varia e di grande interesse.

2)Corno Marcio: Area rupestre con rocce sia di silice che di calcare e conseguente varietà floristica.

3) Piana e lago d'Aviolo: Belle torbiere; unico rifugio in tutto il parco della rarissima pianticella carnivora "Drosera anglica".

4) Monte Colmo-Val Finale: Sono qui raggruppate le più importanti formazioni di Pino cembro della provincia e le più estese formazioni a Pino mugo del versante camuno dell'Adamello. Presenza di endemismi floristici.

5) Valli Galinera e Rabbia: Notevole grado di naturalezza, varietà litologica, importante flora delle rupi, dei pascoli e dei boschi, rari endemismi floristici. Numerosissimi individui arborei pluricentenari e di dimensioni a volte colossali.

6) Monte Marser: Area rupestre con varietà litologica e flora molto diversificata ed interessante con alcuni endemismi e rarità per la parte settentrionale dell'Adamello.

7) Corni e lago di Bos: Pascoli, torbiere e rupi, con notevoli differenziazioni edafiche ed ambientali: flora molto varia con specie di particolari interesse e rarità.

8) Passo di Campo: Area rupestre con alcune specie di habitat rari nel parco.

9) PizzoBadile: Grande variabilità ambientale e litologica, flora particolarmente ricca con numerose importanti specie rare ed endemiche.

10) Torbiere di Val Braone: Numerose piccole torbiere integre con tipica flora di questi ambienti umidi.

11) Blumone-Frerone-Crocedomini: Vasta area caratterizzata da una eccezionale varietà litologica ed ambientale. Straordinaria varietà floristica con un elevatissimo numero di specie endemiche e rare. Biotopo floristico di importanza nazionale.


D) INDAGINE FAUNISTICA (Macromammiferi)

(Dr. G. Tosi - Dr. G. Schermi)


Questa ricerca contiene, oltre alle indicazioni di aree di particolare interesse sia per le presenze attuali che per le potenzialità, anche una caratterizzazione dei popolamenti di Macromammiferi (Ungulati, Carnivori, Roditori, Duplicidentali) del parco.
Non manca un'analisi orientativa delle esigenze ecologiche dei vari gruppi ed un'analisi dell'attuale gestione faunistica con alcune indicazioni di corretto sviluppo e di possibili reintroduzioni (ad es. lo Stambecco).

Si sono individuate essenzialmente due grandi aree di rilevante importanza faunistica vocazionale e gestionale (vedi cartina n° 4):

1) Comprensorio Avio-Baitone-Aviolo-Val Malga (12130 Ha)
Significativa presenza di Camosci, Cervi, Caprioli, Marmotte, Lepri bianche, oltre che di Scoiattoli, Volpi, Lepri comuni, Donnole, Fai ne e dei meno comuni: Ermellini, Tassi e Martore.
Comprende ambienti validi per un ulteriore diffusione ed un incremento degli ungulati presenti nonchè per una ipotesi di reintroduzione dello Stambecco.
Al suo interno ci sono zone in parte tutelate con aree a particolare o ristretta attività venatoria.

2) Comprensorio Val Saviore-Arno-Pizzo Badile (6775 Ha)
Presenze più significative: Caprioli, Marmotte, Lepri bianche e più limitatamente Camosci e Cervi oltre che le specie minori citate per il 1° comprensorio.
Comprende ambienti validi per l'incremento del Camoscio e per possibili limitate reintroduzioni dello Stambecco. Nel settore più occidentale ambienti idonei per Capriolo e Cervo. Confina ad Est con importanti aree protette trentine (che vedono anche l'occasionale presenza dell'Orso bruno) e dalle quali sono possibili immigrazioni.


E) INDAGINE AVIFAUNISTICA
(P. Brichetti)


Per l'individuazione della aree di particolare interesse avifaunistico si sono prese in considerazione alcune specie di uccelli come i tetraonidi (Francolino di monte, Pernice bianca, Fagiano di monte, Gallo cedrone), la Coturnice ed alcuni rapaci diurni (con particolare attenzione per l'Aquila reale) che vanno considerate come "indicatrici" dello stato di salute del territorio.

La ricerca, grazie anche in questo caso alla ventennale conoscenza da parte dell'Autore dell'avifauna camuna, è inoltre estesa alla situazione avifaunistica generale, alla presenza di fattori limitanti, alla potenzialità ed ai risultati gestionali. Ecco le aree più interessanti (vedi cartina n° 4) partendo da Nord:

1) Tonale:
molto importante per la presenza e nidificazione di Fagiano di monte, Coturnice e Pernice bianca e di rari rapaci diurni (Astore, Falco Pecchiaiolo, Aquila). Importante anche come fascia di collegamento con il Parco Nazionale dello Stelvio.

2) Avio-Aviolo-Baitone-Valli Galinera e Rabbia:
Grazie all'ambiente in gran parte aspro ed inaccessibile sono presenti tutte le specie più importanti ad esclusione del solo Gallo cedrone.
Notevole la presenza e nidificazione dell'Aquila ed altri importanti rapaci diurni.

3) Val Malga-Val del Miller-Pian della Regina:
Vero e proprio campionario di avifauna alpina. Ben rappresentati i tetraonidi compreso il raro Gallo cedrone, che proprio qui trova l'ambiente più favorevole del Parco. Di rilievo la presenza della Pernice bianca e dell'Aquila.
Certamente una delle zone di maggiore importanza in assoluto.

4) Val Saviore-Lago d'Arno-Re di Castello:
Sono presenti quasi tutte le specie indicatrici, inoltre confina con un'oasi di protezione provinciale e con una interessante zona trentina.

5) Valli e cime ad Est di Breno sino al Monte Frerone:
Presenza di numerose specie indicatrici. Ottima zona di riproduzione del Fagiano di monte e della Coturnice.

6) Alta Val di Caffaro - Blumone:
Importantissima area che vede presenti tutte le specie più interessanti compreso il Gallo cedrone, l'Aquila e tre specie di rapaci diurni.


Emerge, anche dai limitati dati qui esposti, come gli aspetti naturalistici del Parco dell'Adamello siano rilevanti e diffusi. E' facile per altro individuare alcune aree dove questi aspetti si concentrano particolarmente e si sovrappongono. Ci fà inoltre piacere notare come una buona parte di queste zone corrisponda a quelle indicate dallo studio sui Parchi redatto dalla nostra sezione nel 1974, soprattutto come riprova della serietà di quel lavoro pionieristico.

Degni dunque di massima tutela (a riserva integrale od orientata) sono risultati senz'altro:

  • a) la zona del Tonale (escludendo ovviamente le parti già antropizzate), assai rilevante sia per l'avifauna che per la flora e vegetazione ed inoltre come fondamentale collegamento con il Parco Nazionale dello Stelvio.
  • b) Alcune aree della Val Seria-Corno d'Aola, specialmente dal punto di vista geologico, vegetazione e floristico.
  • c) La vasta area Adamello-Avio-Baitone-Aviolo-Val Malga, importantissima per tutti i settori di ricerca oltre che per l'aspetto paesaggistico. Particolarmente pregiate le aree del lago d'Aviolo, Colem-Val Finale, Valli Rabbia e Galinera, la Conca del Baitone e la Val Malga.
  • d) Il versante Sud della Valsaviore e la Val Adamè - lago d'Arno - Frisozzo per l'importanza geologico-morfologica, faunistica, vegetazionale e floristica.
  • e) Il Pizzo Badile camuno, eccezionale campionario geologico e fioristico e di interesse faunistico.
  • f) Tutta l'area meridionale estrema, da sopra Breno alla Valle del Caffaro. L'assoluta importanza scientifica (geologica-morfologica-mineralogica-floristica-vegetazionale e faunistica) di questa zona è perlomeno di valore nazionale! Particolarmente rilevanti: l'alta Val di Braone, la Val di Stabio, la Val Fredda e la Val Bona, il Frerone, Bazena, la Val Cadino e Blumone e l'alta valle del Caffaro.


E assai auspicabile che il piano territoriale di coordinamento del parco, oggi in elaborazione, sappia opportunamente tutelare queste aree (assieme a quelle non comprese in queste indagini, ma importantissime, come i ghiacciai Adamellini), veri e propri gioielli naturalistici, e che la loro gestione li consideri come un preziosissimo patrimonio da conservare perfettamente integro non solo come attrazione e per il prestigio del parco, ma anche per l'educazione scientifica e culturale dei visitatori come degli abitanti locali.

Certo tutto questo è decisamente incompatibile con i continuamente riproposti interventi degradanti come catture idroelettriche, nuove strade, pesanti impianti turistici, sconsiderato prelievo floristico e faunistico, moto-cross, eliturismo ecc. ecc. che andrebbero immediatamente e coraggiosamente bloccati.

Concordiamo pienamente, infine, con i relatori di tutti gli studi, nel ritenere fondamentali nuove indagini naturalistiche più ampie e approfondite (sia in questi campi che in quelli sin'ora trascurati).
D.C.


malga Lavedole


malga Lavedole


larici nani


stambecchi in Val Salarno 9 ottobre 2001


stambecchi in Val Salarno 9 ottobre 2001


stambecchi in Val Salarno 9 ottobre 2001


larici nani


lago Dernal


sega d'Arno


pino cembro

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