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da: Adamello - il tempo dei pionieri di Vittorio Martinelli - ediz. Martinelli Povinelli - 1992 - L'avv. Paolo Prudenzini, salito alla vetta del corno Baitone, con l'amico Fadigati, pensando di essere i primi, si accorsero invece di essere stati preceduti da tempo...... .... Per consolarsi della grossa delusione, si misero ad osservare il panorama. Fu Dante Fadigati ad indicare per primo un punto verso il basso ed a dire che lì, per agevolare la conoscenza alpinistica della zona, si sarebbe dovuto costruire un rifugio. Prudenzini osservò che quel punto d'appoggio, modesto e dunque realizzabile con una spesa di "poche centinaia di lire", avrebbe collegato il rifugio "Salarno" a quello che - attuando un'indicazione del capitano Adami di quasi vent'anni prima - la Sezione di Brescia del C.A.I. aveva in animo di realizzare presso il Lago del Venerocolo (il futuro "Garibaldi".....). Infatti - proseguì Prudenzini - si sarebbe venuta così a realizzare una specie di "via di circonvallazione" all'Adamello: dal Passo Salarno per il Passo Miller alla valle omonima, da questa ai Laghi Gelati per il Passo del Cristallo, poi per il Passo di Premassone al Pantano d'Avio e da qui al Venerocolo: un percorso stupendo. I tre amici non persero tempo: Fadigati offerse le prime 20 lire (circa 90 mila lire odierne) subito imitato dagli altri due; successivamente offerse altre 100 lire e una cucina economica, il Comune di Sonico l'area e tredici larici necessari per le assi del tetto e del tavolaccio che doveva servire da giaciglio. Le spese dell'erezione vennero sostenute dalla Sezione di Brescia del C.A.I., che usufruì d'un contributo della Sede Centrale e si valse anche dei fondi raccolti con sottoscrizioni aperte a Brescia, Edolo e Breno. Gli Alpini contribuirono con prestazioni d'opera: la 52a compagnia effettuò due corvées portando, da Edolo, il cemento e il fornello della cucina e issando a spalla, dal termine della strada, tutte le assi. A quell'epoca, la mano d'opera costava poco e rendeva: i lavori, iniziati nel maggio 1891, sorvegliati e diretti dalla nota guida alpina Angelo Pasquale Cauzzi (Nota 10) che prestò anche materialmente la propria opera, nel luglio erano ultimati: il 24 agosto 1891 la "Capanna Baitone al Lago Rotondo" (così venne denominata allora) fu inaugurata: era venuta a costare 2 mila lire (circa nove milioni odierni). Nell'inverno 1892 il tetto fu lesionato e in parte divelto dal vento: si provvide alla riparazione, che fu molto agevolata dall'intervento degli Alpini della 52a compagnia e dall'interessamento dei Comuni della valle. Nel 1901 fu aggiunta una nuova stanza (la costruzione era su un solo piano) e ciò consentì (lo dice un opuscolo del 1912) di ricavare "otto comode cabine" e di ospitare nella cucina, sopra la paglia, una decina di persone, le quali potevano usufruire di un "deposito viveri", periodicamente rinnovato. Nel 1921 il rifugio sarà intitolato alla Medaglia d'Oro bresciana, Capitano Franco Tonolini, caduto durante la Grande Guerra a Montagnola di Valdobbiadene. Incendiato e distrutto nel 1944, fu ricostruito nel 1949 e ampliato nel 1991. La capanna "Baitone" aveva molto agevolato agli alpinisti la possibilità di frequentare una zona nuova e bellissima, ma non serviva per la salita all'Adamello: da tempo s'era avvertita la mancanza d'un punto d'appoggio che facilitasse l'approccio da nord e la traversata del massiccio anche sul versante bresciano. Così la Sezione di Brescia del C.A.I., dimostrando notevole determinazione ed efficienza, decise di dar corso senz'altro alla realizzazione di un rifugio nella Valle del Venerocolo, nei pressi del lago omonimo, a quota 2500 m circa. |
Avv. PAOLO PRUDENZIINI - Socio della Sezione di Brescia del C. A I. - IL GRUPPO DI BAITONE Per cura del CLUB ALPINO ITALIANO (Sede Centrale) TORINO - Via Alfìeri, 9. - 1892. La Conca di Baitone e la Capanna al Lago Rotondo. Libiam, compagni; tutto intorno candide Levan le eterne vette i capi immani; Dell'umil mondo a noi quassù non giungono Gli echi lontani. Ma ride il lago e in armoniose luci Specchia dei monti il dosso declinante; Rompe i silenzi maestosi il murmure Del rio sonante. Libiam, compagni: in alto, in alto i calici, Or che corre per noi l'età più bella E che dell'Alpi il delizioso invito Più ci affratella. R.Panichi 1). |
DESCRIZIONE
dal volume: L’Alta Via dell’Adamello IL RIFUGIO TONOLINI Il Rifugio Franco Tonolini si trova nella
magnifica conca del Baitone, ai piedi del Lago Rotondo, ed è attorniato
da splendide vette che, partendo da ovest con il Corno e la Cima delle Granate
e passando per il Corno Baitone,chiudono a est con la Cima Plem e il
Corno del Cristallo. Dal Ponte del Guat
Raggiunto in automobile, da Sonico, il Ponte del Guat,
stazione di partenza della funivia dell’ENEL che saliva alla diga del Baitone,
si avanza a destra, superando il torrente Remulo. Arrivati in breve alla Malga
Premassone, si abbandona il segnavia n. 23 che porta al Rifugio Gnutti e,
oltrepassato il torrente, si risale il ripido costone di Ontano verde, compiendo
numerosi tornanti lungo l’itinerario n. 13. Superata la stazione intermedia
della funivia dell’ENEL, detta “Baitoncello”, si procede tra pascolo erboso
finchè si raggiunge la Diga del Baitone. Si costeggia la sponda sinistra del
lago fino alla base del salto roccioso, sopra il quale è collocato il rifugio. PASSEGGIATE ED ESCURSIONI INTORNO AL RIFUGIO |
IMMAGINI
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Ecco la descrizione che fa l'avvocato Prudenzini nel suo "gruppo del Baitone" nel 1892
"Sullo scaglione più alto (purchè centrale) che fosse possibile della conca racchiusa fra le creste costituenti il nucleo principale era conveniente sorgesse la Capanna che la Sezione di Brescia del C. A. I. destinava di erigere per facilitare indistintamente le salite a tutte le vette del nucleo stesso. Nessun posto meglio indicato delle rive del Lago Rotondo di Baitone (2437 m.); le vette ed i valichi si mostrano in cerchio da sud-ovest a sud-est. Non serve soltanto di comodo asilo a chi vuole attaccare alcuna delle ardue vette; è ameno, sano, delizioso soggiorno a chi altra mira non avesse che quella di respirare per alcuni giorni aria buona in faccia a un imponente panorama alpestre, lungi dalle cure quotidiane; in poche ore potrà visitare i Laghi Gelati (2770 e 2800 m.), quello Bianco (2536 m) Le spese della costruzione vennero coperte in parte coi fondi della Sezione di Brescia (che fu sovvenuta anche dalla Sede Centrale), in parte col prodotto di sottoscrizioni aperte in Brescia, Edolo e Breno. Il comune dl Sonlco, nel cui territorio è tutto il nucleo principale di Baitone, donò l'area e quante piante abbisognassero per il tetto ed il tavolaccio; la Compagnia Alpina 52° (capitano Aghem) fece nel 1891 due viaggi portando da Edolo Cemento e fornello, gratuitamente ben Inteso, e le assi dal Porciletto in su. La capanna fu cominciata nel maggio e finita nel luglio 1891. Nel 1892, nell'inverno, parte del tetto fu sollevata e disfatta dalla forza del venti; null'altro fu però guastato, come rilevai nel 29 maggio 1892 arrivando colà coll'amico Tullio Marchetti, tenente nella 51° Compagnia Alpina (socio della Sezione di Brescia del C. A.I. Nel giugno venne data mano al restauro che fu completo ai primi di luglio. Il tetto fu rifatto e assicurato con spranghe di ferro fissate nei blocchi granitici delle muraglie. La 51° Compagnia (capitano Uboldi De Capei) di stanza a Edoio, fece due faticosi viaggi con assi, travi e cemento; le travi le diede, ancor gratuitamente, il comune di Sonico. La Sezione di Brescia del C. A. I. ringraziò con lettere nel 1891 e 1892 le due Comnpagnie Alpine 52° e 51° ed il Comune; ora qui a mio mezzo rinnova pubblicamente vivi ringraziameati e a questo e a quelle e gli altri tutti. La capanna consiste in una camera sola, larga 5 m., alta 3 nel mezzo e 1,50 nei due lati; è chiusa alle intemperie da solida porta e finestre a doppio usciolo (quello interno a vetri); massiccie le muraglie cementate e il tetto di assi. C'è un tavolaccio, con paglia e coperte, su cui stanno comode otto persone; un tavolo e due panche; un camino e un fornello; utensili da tavola e da cucina in abbondanza; un termometro ed un libro per le firme dei visitatori. Le guide patentate in Pontedilegno, Saviore e Edolo (Rino) hanno la chiave; è la stessa che serve per i Rifugi in Salarno e valle d'Avio." |
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Last updated 16.6.2007