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Escursioni in val Salarno Arno Salarno Adamé



Giannantonj-1978

FABREZZA 1435 m s.l.m.
PASSO SALARNO 3168 m s.l.m.

tempo di percorrenza in salita: 6 ore dislivello: m 1733


passo Salarno



1987: passo Salarno


passo Salarno


Giannantonj-1978



Si parte da Fabrezza, si segue il segnavia n° 14: é una mulattiera larga circa 3 m che può essere percorsa anche da fuoristrada (il traffico con mezzi privati è comunque vietato e la strada è normalmente chiusa da una sbarra).

Dopo un centinaio di metri si attraversa il torrente Salarno, si sale quindi il gradone glaciale, percorrendo numerosi tornanti; segue un tratto meno ripido, (dove è ubicata anche la lapide a ricordo di Anselmo Ronchi - 1965 - quota circa 1650 m s.l.m.), fino al bivio del sentiero per il lago Bos (segnavia 87 b - appena prima, sulla nostra destra scende un torrentello - è l'emissario del lago citato - ); la strada lo attraversa con un ponticello.

Si riattraversa di nuovo il torrente Salarno su un ponte costruito di recente - 2003 - ; si passa in fregio alle baite (rifatte recentemente) della malga Macesso di Sotto (1735 m s.l.m.) ed il sentiero ridiventa ripido; si attraversa un ruscello poi si incontrano un paio di tornanti, quindi, dopo aver attraversato due torrentelli - valli del Coppo - si raggiunge, alla nostra destra, la baita (ammodernata) della malga Macesso di Sopra (1935 m s.l.m.).

Dopo un breve tratto quasi pianeggiante siamo in vista della diga di Salarno e di tutti i fabbricati annessi.
La strada a questo punto si sposta ulteriormente sulla nostra sinistra e, dopo aver superato un lungo muro di sbarramento che attraversa la valle, costeggia una piana di notevoli dimensioni: l'ex lago di Macesso.


passo Salarno


passo Salarno


passo Salarno


lago Macesso (prima dei lavori idroelettrici)


chiesetta di S. Barbara


Giannantonj-1978





malga Salarno


malga Dosazzo


Valle di Salarno


piana di Macesso




Fino al 1935 in questo piano esisteva un lago naturale (lago di Macesso, ancora segnato su qualche carta topografica non aggiornata) poco profondo, esso è stato riempito completamente di sabbia e limo fatto fuoriuscire artificialmente ed idraulicamente, sia dalla piana del Dosazzo (circa 1,2 milioni di metri cubi), sia dal lago Salarno (oltre 500 mila metri cubi)

Al Dosazzo venne costruita il muricciolo di sbarramento ora esistente, quindi, partendo da valle del gradone glaciale tra Macesso e Salarno, fu scavata una galleria (si vede l'imbocco) che raggiunse il fondo della piana alluvionale del Dosazzo ed attraverso di essa si fece defluire più di un milione di metri cubi di sabbia, ottenendo, l'attuale invaso del lago Dosazzo (circa 1,2 milioni di metri cubi).

Questa operazione, nei progetti della Società Adamello avrebbe dovuto concludersi con la costruzione di una diga vera e propria, alta circa 40 m, la quale oltre a contenere le acque della Val Salarno, sarebbe stata allacciata ad una prevista presa in alta Valle Adamé; l'avvento della seconda guerra mondiale non permise la sua realizzazione.

Sempre in questo ex lago furono scaricati anche mezzo milione di metri cubi di sabbia provenienti direttamente dal lago Salarno, allo stesso modo, idraulicamente, per aumentare la capacità di invaso del lago stesso, negli anni 1936-37.

Dopo aver costeggiato l'ex lago di Macesso, la mulattiera sale con dei comodi tornanti fino alla quota della diga di Salarno (2070 m circa); lungo i tornanti si vedono alcuni fabbricati degli impianti idroelettrici: fra gli altri la centrale

l'utilizzo delle acque del lago di Salarno fa parte di un interessante sistema idroelettrico denominato "sistema del Poglia", che oltre alla
Proseguendo, prima in riva al lago Dosazzo, su una mulattiera ex militare, pianeggiante fino oltre il lago e poi che sale gradatamente, con pochissimi tratti ripidi; si passa presso una malga e dopo circa un'ora di cammino (da Salarno), si raggiunge il rifugio Paolo Prudenzini a quota 2235 m s.l.m.


alla malga Dosazzo


malga nei pressi del rifugio Prudenzini


rifugio Paolo Prudenzini


salita per il passo Salarno

Si prosegue sempre lungo il sentiero 14; dopo circa 10 minuti si transita nei pressi dell'ex rifugio Salarno, caratteristica costruzione in granito; a ridosso di un enorme masso erratico, ormai in condizioni precarie di conservazione.

Fu il primo rifugio alpino costruito nelle alpi bresciane, risale al 1881; anche se venne inaugurato solo nel 1883.
Nel 1887 venne ampliato, aggiungendo un altro locale (ora distrutto) che aveva accesso al primo e poteva ospitare 8 persone.
Non ebbe comunque fortuna, in quanto già il Laeng, negli anni '90 dell'800 lo descriveva così:
"poco più di una spelonca, un vano ricavato a ridosso di un gigantesco macigno e ricoperto da una tavola di masselli di granito; gocciola da ogni parte e dà l'impressione di crollare da un momento all'altro"



passo Salarno


lago Dosazzo vuoto


Salarno e Dosazzo


passo Salarno


dosson di Genova


malga Macesso di sopra





Dopo pochi minuti, si attraversa la valle fino a raggiungere la morena di sinistra (orografica) sulla quale si risale fino a quota 2500.

Il sentiero sale quindi a zig - zag secondo la linea di massima pendenza, attraversa un torrentello e si sposta sulla nostra destra, quindi risale lungo un pendio inerbito fino alla sua sommità (quota 2650 m s.l.m. "praulì")

Per un tratto si passa su morena ripida, quindi ci si sposta verso destra fino all'inizio della "scodella", si sale sulla sommità della morena che si trova alla nostra destra fino a sotto le roccie, quindi in diagonale, sempre rimanedo poco distanti dalla rocce fino ad oltre uno sperone affiorante sulla grossa morena (quota 2850 circa): siamo di fronte, guardando verso valle, alla sommità del monte Zuccone.


salita al passo Salarno


piana del Dosazzo




cima Giannantonj


Passo Salarno


........


malga Macesso di sotto



A questo punto si vede, in alto, alla nostra sinistra, il passo Salarno (immediatamente a destra dello sperone del Cornetto di Salarno), saliamo nella grossa morena in diagonale seguendo i segni rossi del CAI, oppure il percorso più conveniente a secondo delle condizioni di innevamento residuo del momento.

Raggiunto il passo ci appare uno spettacolo emozionante:
da sinistra verso destra:
sul promontorio del cornetto di Salarno spicca il bivacco Giannantoni, sullo sfondo il corno Miller, il corno Salarno, l'Adamello, il monte Falcone, il corno Bianco, la vedretta del Mandrone, le Lobbie, la cresta Croce, il dosson di Genova, il monte Fumo, i denti del Folletto ed il Caré-Alto!!


Chi non ha mai visto questo spettacolo non è in grado di capire le emozioni provate dall'alpinista pioniere Prina

"Io nulla conosco che dia la sensazione della pace assoluta quanto lo spettacolo che si ha da un elevato campo di neve"
- Democrito Prina - pian di neve - 6 settembre 1896




lago Salarno e Dosazzo


lago Dosazzo




malga nei pressi del rifugio Prudenzini


cornetto di Salarno, passo Salarno, corno Triangolo


ex rifugio Salarno


bivacco Giannantonj




vedretta di Adamé


Adamello e corno Bianco


Valle di Salarno


cima Giannantonj




salita al passo Salarno


sentiero per Passo Salarno


Passo Salarno


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Last updated 28.3.2008