Ecosistemi forestali del parco Adamello

da lezioni corso G.E.V. - dispensa dott. A. Ducoli

paesaggio forestale del fondovalle (pag.5)



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ECOSISTEMA FORESTALE DEL PARCO DELL’ADAMELLO

1. Il paesaggio forestale del fondovalle (350-500 m s.l.m.): le aree antropizzate

Il paesaggio forestale del fondovalle è caratterizzato dalla forte parcellizzazione delle superfici per la presenza di aree abitate (ecosistemi antropizzati).

Le formazioni tipicamente forestali tendono ad essere relegate in piccole aree e solo in limitate superfici si osservano boschi di una certa estensione (boschi di latifoglie a prevalenza di acero - Acer campestre, orniello - Fraxinus ornus, tiglio – Tilia platyphyllos, ciliegio selvatico - Prunus cerasus e robinia – Robinia pseudoacacia).

L’importanza ecologica di queste formazioni è fondamentale in quanto costituiscono dei cosiddetti corridoi ecologici naturali in aree dove la presenza dell’uomo ha comportato inevitabilmente modificazioni radicali del paesaggio; questo fatto è inoltre ben testimoniato anche dalla presenza dì numerose “piante basse” quali arbusti e cespugli tra cui il biancospino - Crataegus rnonogyna, il prugnolo - Prunus serotina e il rovo - Rubus idaeus.

Tra la flora erbacea, all’interno di questa fascia, è possibile osservare Crocua albiflorus (zafferano alpino), tra le prime corolle a sbocciare alla scomparsa della neve. Numerosi sono inoltre i prati intensamente colorati da Papaver rhoeas, e Salvia pratensis, con le sue infiorescenze violacee (ma non mancano anche i casi di albinismo) In corrispondenza di prati concimati e comunque su substrati ricchi di humus è possibile scorgere le inconfondibili corolle di Geranium sylvaticum. Da luglio a settembre, in habitats molto diversificati, non passano inosservate le infiorescenze blu-violacee a pannocchia dell’aconito (Aconicum pamiculatum).

Tra le orchidee (famiglia Orchidaceae) si possono citare Orchis sambucina, sia nella versione cromatica gialla sia in quella purpurea, e Orchis mascula.
In molti prati dì mezza costa e in corrispondenza del fondovalle sono diffusi Taraxacum officinale (cicoria), Primula vulgaris Trollius europeaus (botton d’oro), viola tricolor e i trifogli (Trifolium repens, T. pratense), Campanula patula.

Tra le specie animali osservabili in questi habitats possiamo citare molte specie di uccelli tra cui spiccano i Paridi (cinciallegra — Parus major, cinciarella — Parus caerulus e cincia mora — Parus ater), i fringillidi (peppola — Fringilla montifringilla, verzellino — Serinus serinus, cardellino — Cardelius cerdelius, il verdone — Cardelius chloris, il ciuffolotto — Pyrrhula pyrrhula, frosone — Coccothraustes coccothraustes e il fringuello — Fringilla coelebs), i Turdidi (cesena — Turdus pilaris, merlo — Turdus merula, il pettirosso — Eritachus rubecula e usignolo — Luscinia megarhynchos), le Rondini (rondine rustica — Hirundo rustica, balestruccio — Delichon urbica), lo scricciolo — Troglodites troglodites, il codibugnolo — Aegithalos caudatus e l’averla piccola — Lanius collurio il nibbio bruno —Milvus migrans, la poiana —Buteo buteo e numerose altre specie.

Tra i mammiferi meritano una citazione particolare soprattutto i mustelidi (martora — Martes martes e donnola – Martes nivalis), la lepre comune — Lepus europaeus e il coniglio selvatico — Oryctolagus cuniculus, la talpa europea - Talpa europea, i gliridi (ghiro — Glis glis e topo quercino — Eliornys quercinus), l’arvicola agreste — Microtus agrestis e l’arvicola campestre — Microtus arvalis, la crocìdura minore — Crocidura suaveolens e infine il riccio europeo — Erinaceus europaeus.

Tra le altre categorie animali sono poi presenti svariati artropodi, rettili e anfibi (rospo comune — Bufo bufo, biacco — Coluber viridiflavus, la lucertola muraiola — Lacerta muralis e il ramarro Lacerta viridis).

La salvaguardia di queste zone non deve necessariamente coincidere con la limitazione dello sfruttamento delle superfici tuttavia la regolamentazione attenta dei sistemi di gestione delle aree antropizzate può contribuire al mantenimento di preziosi microecosistemi quali le siepi, i cestìuglieti e le boscaglie di margine.

Una citazione particolare meritano invece le “situazioni di margine” a ridosso dei corsi d’acqua dove sono presenti le cosiddette formazioni di ripa (caratterizzate dall’elevata presenza di salicona - Salix caprea, salice di ripa - Salix eleagnos, ontano nero – Alnus glutinosa, ontano bianco — Alnus incana e pioppi, variamente scalzati dall’avanzare della robinìa). Questo tipo di ecosistemi è caratterizzato da una costante ecologica riconducibile principalmente alla presenza di acqua.

Tutte le specie vegetali e animali che si possono osservare in questi habitats si sono adattate alle condizioni particolari che offrono: saturazione d’acqua, inondazioni periodiche e incostanza delle condizioni nutritive del suolo. Oltre alle specie vegetali citate si possono così osservare numerosi animali tra cui meritano particolare menzione i pesci tipicamente alpini (trota fario — Salmo trutta fario, trota mormorata — Salmo trutta rnarmorata e il salmerino — Salvelinus alpinus), gli uccelli acquatici (martin pescatore — Alcedo atthis. la ballerina bianca — Motacilla alba e merlo acquaiolo — Cinclus cinclus), il toporaguo d’acqua — Neomys fodiens, e molte altre specie.

Nel parco negli ultimi anni sono state effettuate numerose esperienze di tutela e reinserimento del gambero di fiume - Austropotamohìus pallipes italicus, che costituisce un prezioso indicatore biologico del tenore di salute dell’ ambiente.



Aviolo


lago di Campo


Arno


Salarno


Benedetto Avio


Baitone


Baitone



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